giovedì 17 settembre ’20

     

    nell’immagine un dipinto di Viktor Popkov (1932 – 1974)

     

    XXIVa Settimana T. Ordinario

     

    Aforisma del giorno (L. Wittgenstein)

    I problemi della vita sono insolubili, alla superficie, e si possono risolvere solo in profondità.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera di S. Francesco)

    1. Francesco d’Assisi quando passava accanto a una chiesa o vedeva un campanile si fermava, baciava la terra e recitava questa preghiera: Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo, qui e in tutte le chiese che sono nel mondo intero, e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
    2. Roberto Bellarmino. Nato a Montepulciano nel 1542 da famiglia nobile: a 18 anni decise di entrare fra i Gesuiti. Ordinato nel 1570, insegnò per 7 anni a Lovanio nell’università dove si fece fama di teologo rigoroso e polemista eccezionale. Tornato a Roma, acquistò crescente prestigio che lo portò prossimo al Papato. Fu Vescovo di Capua e poi factotum della S. Sede. Morì nel 1621

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Lc 7,36-50)

    Uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». I commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!». 

     

    Riflessione del Giorno (Dietrich Bonhoeffer)

    Dio non si vergogna della bassezza dell’uomo, vi entra dentro. Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che è perduto, ciò che non è considerato, l’insignificante, ciò che è emarginato, debole e affranto; dove gli uomini dicono “perduto”, lì egli dice “salvato”; dove gli uomini dicono “no”, lì egli dice “sì”. Dove gli uomini distolgono con indifferenza o altezzosamente il loro sguardo, lì egli posa il suo sguardo pieno di amore ardente e incomparabile. Dove gli uomini dicono “spregevole”, lì Dio esclama “beato”. Dove nella nostra vita siamo finiti in una situazione in cui possiamo solo vergognarci davanti a noi stessi e davanti a Dio, dove pensiamo che anche Dio dovrebbe adesso vergognarsi di noi, dove ci sentiamo lontani da Dio come mai nella vita, proprio lì Dio ci è vicino come mai lo era stato prima. Lì egli vuole irrompere nella nostra vita, lì ci fa sentire il suo approssimarsi, affinché comprendiamo il miracolo del suo amore, della sua vicinanza e della sua grazia.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché sappiamo chiedere e donare il perdono a tutti, compresi i nemici

     

    Don’t forget!

    Il ricordo e il grazie….

    Mario Brolis

    Morto il 22 marzo 2020

    Se c’era una vite svitata, un rubinetto che perdeva, una porta cigolante, un divano rotto, un interruttore non funzionante, bastava chiamare il Mario e il problema era risolto. Ma Mario Brolis non era soltanto il manutentore tuttofare, era un educatore vero. Da vent’anni in pensione, dopo aver lavorato come tecnico di telefonia, s’era messo a disposizione delle persone disabili con impegno, convinzione, continuità. Aveva 69 anni, è morto il 22 marzo all’ospedale di Busto Arsizio. «È stato fondatore della Cooperativa Namastè di Seriate e ne era socio. Gli siamo tutti infinitamente riconoscenti per ciò che ha fatto e dato» spiega la presidente Sara Caccia. Quattro giorni su sette Mario arrivava al centro diurno di Gorle e iniziava la giornata con i ragazzi disabili portando sempre una ventata di serenità e di allegria. Gli operatori lo ricordano come «risolvi-problemi» per l’abilità nella manutenzione che svolgeva insieme al fido Lorenzo, giovane disabile. «Uomo dalla generosità applicata e mai teorizzata, cuore grande e animo genuino» ricordano tutti. Risolveva ogni cosa ma era soprattutto un educatore accompagnando i ragazzi una volta la settimana a giocare a bocce ad Alzano, organizzando anche una gara sociale ogni anno. Una volta alla settimana li accompagnava, tempo permettendo, in montagna, a Zambla o agli Spiazzi di Gromo. A Gorle era uno dei sostenitori del Laboratorio ergo-terapico e in passato aveva anche allenato la squadra di calcio «Ragazzi» di Comonte.

     

     

     

     

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