Il paladino degli oppressi. Anzi, no

     

    Pandemie e guerre, fra gli infiniti guai e sofferenze che provocano, hanno però il vantaggio di aiutare a smascherare i bugiardi.

    È il caso di un tizio che, orgoglioso antagonista, è stato, è e sarà sempre (dice lui) a fianco degli oppressi contro ogni sfruttamento. Aveva cominciato, come il figlio minore della parabola, a esigere dai suoi “il patrimonio a cui aveva diritto” come unigenito e l’aveva ottenuto.

    A differenza del figliol prodigo però, lui era rimasto in casa e i suoi erano andati in affitto. Per sembrare più solidale con gli sfruttati, aveva pensato bene di dilapidare l’eredità e a quel punto la sua protesta aveva assunto i toni esasperati di chi si sente vittima designata di tutti, dal Padreterno in giù, a eccezione di sé stesso, ovvio! Con i suoi comportamenti aveva corso seri rischi con la pandemia: i medici l’avevano salvato per il rotto della cuffia, ma lui sosteneva di essere stato infettato in ospedale.

    Finché è scoppiata la guerra e, quando dopo qualche settimana di silenzio, si sperava che il paladino degli oppressi avesse iniziato a far girare le rotelle del cervello nel senso giusto, dichiarò: “Io sto con Putin contro le insopportabili sopraffazioni Ucraine”. Ipse dixit. Nessuna meraviglia: uno come lui non poteva far altro che scegliere chi gli assomigliava di più…

     

    – don Davide Rota

     

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