Martedì 5 aprile 2022

     

    5a settimana di Quaresima

     

    Aforisma del giorno della Bibbia

    Anche lo stolto, se tace, passa per saggio e, se tiene chiuse le labbra, per intelligente.

     

    Preghiera del giorno

    Benefattore di chi si rivolge a te, luce di chi è nelle tenebre, giardiniere di ogni crescita spirituale, pietà di me, Signore: non guardare i miei peccati; se guardi alle mie colpe non potrò più sostenere la tua presenza.

    Ma con la tua grande misericordia e con la tua infinita compassione, cancella le mie macchie per il Signore nostro Gesù Cristo, tuo unico Figlio, medico delle nostre anime. Per lui ti sia resa gloria, potenza, onore e magnificenza, nei secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

    Nato a Valencia intorno al 1350, Vincenzo visse al tempo del grande scisma d’Occidente, quando i papi erano 2 e poi 3. Suo malgrado, egli si trova al centro della divisione che minaccia il vertice della Chiesa: giovane domenicano, era stato notato da Pietro de Luna, legato del papa avignonese.

    Nel 1394 il cardinale de Luna, divenuto papa con il nome di Benedetto XIII, lo nomina suo confessore, cappellano domestico, penitenziere apostolico. Egli intensifica la sua attività ma nel 1398 si ammala e ha una visione nella quale gli appare il Salvatore con i SS. Domenico e Francesco.

    Il Signore gli ordina di mettersi in viaggio e conquistare molte anime. Vincenzo lascia Avignone e intraprende campagne di predicazione in Spagna, Svizzera e Francia, in cui parla dell’Anticristo e del giudizio finale. Contribuì così in alla fine dello scisma. Morì a Vannes nel 1419.

     

    Parola di Dio del giorno Giovanni 8,21-30

    Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?».

    E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo».

    Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

     

    Riflessione del giorno

    Pandemie e guerre, fra gli infiniti guai e sofferenze che provocano, hanno però il vantaggio di aiutare a smascherare i bugiardi. È il caso di un tizio che, orgoglioso antagonista, è stato, è e sarà sempre (dice lui) a fianco degli oppressi contro ogni sfruttamento.

    Aveva cominciato, come il figlio minore della parabola, a esigere dai suoi “il patrimonio a cui aveva diritto” come unigenito e l’aveva ottenuto. A differenza del figliol prodigo però, lui era rimasto in casa e i suoi erano andati in affitto. Per sembrare più solidale con gli sfruttati, aveva pensato bene di dilapidare l’eredità e a quel punto la sua protesta aveva assunto i toni esasperati di chi si sente vittima designata di tutti, dal Padreterno in giù, a eccezione di sé stesso, ovvio!

    Con i suoi comportamenti aveva corso seri rischi con la pandemia: i medici l’avevano salvato per il rotto della cuffia, ma lui sosteneva di essere stato infettato in ospedale. Finché è scoppiata la guerra e, quando dopo qualche settimana di silenzio, si sperava che il paladino degli oppressi avesse iniziato a far girare le rotelle del cervello nel senso giusto, dichiarò: “Io sto con Putin contro le insopportabili sopraffazioni Ucraine”. Ipse dixit. Nessuna meraviglia: uno come lui non poteva far altro che scegliere chi gli assomigliava di più…    

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Continuiamo a pregare con insistenza per la pace in Ucraina e in tutti i paesi dove si combatte.

     

    Don’t forget! 1000 quadri più belli del mondo

    PAOLO VINCENZO BONOMINI: MACABRI

    Chiesa parrocchiale di s. Grata inter Vites Bergamo Alta

    Nella Chiesa di S. Grata inter Vites di Bergamo Alta c’è una curiosa sequenza di pannelli databili al periodo fra il 1810 e il 1820 e opera del pittore Bergamasco Paolo Vincenzo Bonomini (1757-1839). Di carattere estroso e schietto, egli evidenziò fin da piccolo attitudini alle arti pittoriche, tanto che il padre Paolo Maria decise di avviarlo agli studi artistici.

    I suoi dipinti si contraddistinguono per brio, ecletticità e temperamento, in uno stile rococò che ben presto divenne neoclassico. Un’epigrafe posta all’esterno della casa natale così lo ricorda: «pittore estrosissimo che alle classiche eleganze di ariosi affreschi…aggiunse le immortali fantasie macabre nelle quali con virtuoso umorismo colorì le fugaci illusioni e vanità del tempo». Questi pannelli furono donati dal pittore alla sua parrocchia affinché servissero come supporto al catafalco nel Triduo dei defunti.

    Il pittore diede fondo alla fantasia e, con buona dose di spregiudicatezza, rappresentò 6 quadri che raffiguravano altrettante scene con scheletri come protagonisti: la particolarità sta nel fatto che le figure richiamavano persone che abitavano nel borgo in cui vennero esposte, suscitando l’ilarità della gente e le proteste degli interessati.

     

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