Lunedì 29 maggio 2023

     

    IV settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di Arthur Schopenhauer 1788-1860

    “Noi perdiamo tre quarti di noi stessi per essere come le altre persone.”

     

    Preghiera colletta

    Dio, Padre di misericordia, il tuo Figlio unigenito, morente sulla croce, ci ha donato la sua stessa Madre, la beata Vergine Maria, come nostra Madre; concedi che la tua Chiesa, sorretta dal suo amore, sia sempre più feconda nello Spirito, esulti per la santità dei suoi figli e raccolga nel suo grembo l’intera famiglia degli uomini.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Santo del giorno Il 21-11-1964 a conclusione della 3.a sessione, il Concilio Vaticano II, dichiarò la Vergine Maria «Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, tanto dei fedeli quanto dei Pastori».

    La Sede Apostolica in occasione dell’Anno Santo della Riconciliazione (1975), propose una messa votiva in onore della Beata Maria Madre della Chiesa, poi inserita nel Messale Romano.

    Papa Francesco, considerando quanto la promozione di questa devozione possa favorire la crescita del senso materno della Chiesa, come anche della genuina pietà mariana, ha stabilito nel 2018 che la memoria della beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, sia celebrata dal Calendario Romano nel Lunedì dopo Pentecoste.

     

    Parola di dio del giorno Giovanni 19,25-34

    In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Cleopa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!».

    E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

    Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui.

    Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.

     

    Riflessione frammenti di vita

    Di comune accordo mamma e papà avevano scelto quella scuola per il figlio perché avevano avuto modo di convincersi della bontà dei metodi e contenuti di quell’istituto d’ispirazione cattolica. Questo benché la famiglia fosse islamica e la scuola privata, il che imponeva alla famiglia non pochi sacrifici.

    Tutto andava bene nella reciproca intesa, finché i docenti interpretando le istanze di un gruppo di genitori, decisero di non realizzare la recita pasquale su Gesù, sostituendola con un ecumenico spettacolo di musiche, canti e poesie all’insegna dei “più universali valori di pace, solidarietà e fratellanza”. Ma dopo le vacanze pasquali il figlio della coppia musulmana non si era più visto: la scuola lasciò passare quattro giorni prima di telefonare: “Vostro figlio è assente da giorni: cos’è successo?”.

    E la famiglia: “Lo abbiamo iscritto a un’altra scuola”. “Se si tratta di problemi economici, siamo lieti di potervi dare una mano” rispose premuroso il dirigente scolastico. Il giorno dopo il papà nell’ufficio del direttore spiegò il perché della decisione: “Avevamo scelto la vostra scuola perché aveva una chiara impostazione religiosa, ma il teatro di Pasqua ci ha fatto capire che voi avete così poco rispetto del vostro Dio da permettervi di “censurarlo”. E così ci siamo resi conto di non poterci più fidare di voi. Ecco perché abbiamo deciso di cambiare”. 

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché la chiesa, forte della materna protezione di Gesù e del suo aiuto, non tema di affrontare le insidie di questo mondo e di questo tempo e continui a testimoniare con gioia il Signore Gesù.

     

    Don’t forget! Grandi personaggi e veri credenti

    Mario Luzi Poeta 1914-2005

    Mario Luzi nasce a Castello, vicino a Firenze, nel 1914. Nel 1932 si iscrive alla facoltà di Lettere dell’università di Firenze, dove stringe amicizia con Carlo Bo e altri giovani che costituiscono il nucleo originario della rivista “Il Frontespizio”, voce del movimento ermetico. Entra, inoltre, in contatto coi letterati della rivista “Solaria”, tra i quali Montale, Vittorini, Gadda e Bilenchi. L’esordio letterario di Mario Luzi risale al 1935 quando pubblica la sua prima raccolta poetica, La barca.

    Luzi, dopo la laurea in letteratura francese, inizia a insegnare in un istituto magistrale di Parma, ma poco tempo dopo si trasferisce a Roma, dove lavora alla rassegna bibliografica per i ministeri d’Educazione e Cultura. Dal ’43 fino alla fine della Seconda guerra mondiale si sposta con la moglie Elena, sposata un anno prima, in Val d’Arno, interrompendo momentaneamente la sua attività lavorativa. Pubblica nel 1940 la raccolta delle poesie composte tra 1936 e 1939 e influenzate dal Simbolismo francese di Mallarmé, Rimbaud e Paul Éluard.

    Nel 1945 torna a Firenze e negli anni seguenti pubblica le raccolte poetiche che lo consacreranno artisticamente in Italia e all’estero: Un brindisi (1946), Quaderno gotico (1947), Primizie del deserto (1952), Onore del vero (1957) ecc. Negli anni Ottanta Luzi riceve diversi premi e riconoscimenti: nel 1985 il Premio Montale e nel 1987 il Premio Feltrinelli per la poesia all’Accademia dei Lincei a Roma. Nel 1989 esce la raccolta dei suoi saggi, Scritti. Negli anni ‘90 pubblica Frasi incise di un canto salutare (1990), Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini (1994), Sotto specie umana (1999).

    Nel 2004 al novantesimo compleanno è nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Ciampi. Nel 2005 muore a Firenze e viene seppellito nella Basilica di S. Croce. Luzi fu essenzialmente un poeta cristiano: «Io non sono un uomo di chiesa, ma il cristianesimo è implicito a tutto ciò che ho pensato e scritto. La fede cristiana l’ho ricevuta da mia madre, un cristianesimo primario che ho poi immerso nei miei studi, fortificandolo, trasportandolo in un orizzonte più vasto».

    La fede segna per sempre la sua esistenza e la visione cristiana del mondo venata di pietas diventa una costante della sua poesia. Il suo è un cristianesimo puro, libero da condizionamenti. Ma la discrezione nelle affermazioni sul trascendente non affievolisce mai nel poeta il senso della presenza di Dio. Un aspetto che perdurerà in tutte le stagioni poetiche di Luzi è proprio la «certezza dell’essenza spirituale dell’universo».

     

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