martedì 16 marzo ’21

     

     

    nell’immagine un dipinto di  Moise Kisling

     

    IV.a Settimana di Quaresima

     

    Proverbio del giorno

     

    Preghiera del giorno – S. Colombano

    O Signore Dio, sradicate, estirpate dalla mia anima tutto ciò che il nemico vi ha piantato. Togliete dal mio cuore e dalle mie labbra tutta l’iniquità, datemi l’intelligenza e l’abitudine del bene, affinché in opere e verità io non serva che Voi solo. Io sappia compiere i precetti del Cristo e cercare Voi, o mio Dio! Accordatemi la memoria, la carità, la fede. Signore operate in me il bene e donatemi ciò che Voi giudicate utile. Amen

     

    PATRIZIO VESCOVO

    Patrizio nasce verso il 385 in Britannia da una famiglia cristiana. Verso i 16 anni viene rapito e condotto schiavo in Irlanda, dove rimane per 6 anni nei quali approfondisce la sua fede. Fuggito dalla schiavitù, ritorna in patria e si prepara a diventare diacono e prete. In Irlanda c’è bisogno di evangelizzatori e qualcuno fa il suo nome come vescovo missionario: nel 432 egli è di nuovo sull’isola dove predica, battezza, conferma, celebra l’Eucarestia, ordina presbiteri, consacra monaci e vergini. Il successo missionario è grande, ma non mancano gli assalti di nemici e predoni, e neppure le malignità dei cristiani. Patrizio scrive allora la Confessione per respingere le accuse e celebrare l’amore di Dio. Muore verso il 461. È il patrono dell’Irlanda e degli irlandesi nel mondo.

     

    Parola di Dio del giorno – Giovanni 5,1-16

    A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con 5 portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da 38 anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Alzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

     

    Riflessione Conferenza stampa S. Padre – volo dall’Iraq

    «La migrazione è un diritto doppio: diritto a non migrare e diritto a migrare. Questa gente non ha nessuno dei due, perché non possono non migrare, non sanno come farlo. E non possono migrare perché il mondo ancora non ha preso coscienza che la migrazione è un diritto umano. Ho voluto ricevere il papà di Aylan Kurdi, quel bambino… È un simbolo che va oltre un bambino morto nella migrazione: un simbolo di civiltà morte, di civiltà che muoiono, che non possono sopravvivere, un simbolo di umanità. Ci vogliono urgenti misure perché la gente abbia lavoro nel proprio Paese e non abbia bisogno di migrare. E anche misure per custodire il diritto di migrazione. È vero che ogni Paese deve studiare bene la capacità di ricevere. Perché non è soltanto riceverli e lasciarli sulla spiaggia; è riceverli, accompagnarli, farli progredire e integrarli. L’integrazione dei migranti è la chiave».

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Per i nostri fratelli cristiani perseguitati in ogni parte del mondo

     

    Don’t forget! – “1.000 quadri più belli del mondo”

    Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 – Madrid 1770) pittore e incisore italiano è uno dei maggiori pittori del ‘700 veneziano. Nel 1719 sposa Maria Cecilia Guardi, sorella dei famosi pittori Guardi, dalla quale avrà 10 figli tra i quali i pittori Gian Domenico e Lorenzo.

    GIOVANBATTISTA TIEPOLO: MADONNA DI OGNISSANTI 1734 – Pittura ad affresco - 83 x 236 cm – Chiesa parrocchiale di Rovetta (Bg)

    GIOVANBATTISTA TIEPOLO: MADONNA DI OGNISSANTI 1734 – Pittura ad affresco – 83 x 236 cm – Chiesa parrocchiale di Rovetta (Bg)

    A Udine, nel 1726, esegue gli affreschi per il Duomo, per il Castello e per il palazzo del patriarca Le sue straordinarie composizioni lo porteranno a lavorare in tutta Europa: da Venezia, a Vicenza, a Milano, fino alla Residenza di Karl Philipp von Greiffenklau, a Würzburg con le Storie del Barbarossa. Ma Tiepolo è anche grande pittore di dipinti religiosi e realizza straordinari capolavori nell’arco della sua carriera che termina a  Madrid dove viene chiamato da Carlo III per decorare le sale del nuovo Palazzo Reale e dove muore nel 1770. Il quadro di oggi è stato realizzato per la chiesa parrocchiale di Rovetta e si caratterizza per lo sviluppo verticale della composizione che l’artista assecondò disponendo i personaggi su diversi piani, in modo tale da contribuire a definire la profondità prospettica.

    Spicca in primo piano la figura di S. Pietro, che avanza verso lo spettatore, tenendo nella mano levata la grande chiave e richiamandone l’attenzione. Alle spalle, inginocchiato in preghiera, è il 1° Vescovo di Bergamo S. Narno, che definisce il forte impatto drammatico, grazie alla monumentalità della sua figura e al drappeggio delle vesti, reso con pennellate libere e veloci. Sul piano successivo, la frontalità è spezzata da un gruppo di santi che osserva la scena sacra in cielo, dove il volo leggero degli angeli rende ancora più eterea l’immagine della Vergine, che sembra divenire tutt’uno e fondersi con la luce. Considerata una delle opere più importanti della prima maturità dell’artista, la Pala stupisce per l’uso sapiente del cromatismo riaffermando il ruolo di abile sperimentatore del Tiepolo nell’uso di colori. Il quadro subì un furto nel 1973: ritrovata in cattive condizioni fu sottoposta a un primo restauro che venne rinnovato nel 2000 con buoni risultati. Questa è la prima di varie opere che il grande pittore veneziano eseguì in terra Bergamasca. Le altre si possono ammirare a Bergamo città, in Duomo, Cappella Colleoni, San Salvatore ecc.

     

     

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com