martedì 2 aprile ’19

    3a settimana di Quaresima

     

    nell’immagine un dipinto di Eilif Peterssen

     

    Proverbio del giorno (1.000 proverbi della Bibbia)

    Vale di più un’ammonizione al saggio che cento percosse all’insensato

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Signore, i nostri egoismi e le nostre debolezze ci portano tutti i giorni ad avere tensioni e rancori verso coloro che ci stanno vicini. Aiutaci, con la Tua Parola, a vivere appieno la beatitudine del perdono verso i nostri fratelli, così come Tu hai perdonato noi. Insegnaci la gioia di perdonare gli altri, con un cuore puro e gentile. Così da poter anche noi godere del Tuo caritatevole perdono. Amen

     

    FRANCESCO DA PAOLA

    Nato a Paola (CZ) nel 1416 da genitori devoti di S. Francesco, si ritirò in una proprietà di famiglia, suscitando molti devoti: per questo fondò numerosi eremi e la congregazione detta dei Minimi, la cui approvazione fu agevolata dai prodigi a favore di poveri e oppressi. La sua fama giunse fino alla corte di Luigi XI di Francia, infermo che chiese al papa Sisto IV di mandare l’eremita da lui: il re non guarì, ma Francesco fu ben voluto e favorì l’intesa tra il papato e la corte francese. Morì a Tours il 2-04-1507.

     

    Parola di Dio del giorno (Matteo 28,8-15)

    Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c’è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da 38 anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Alzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.  Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

     

    Riflessione del Giorno (Piccole storie)

    Tutte le sere, a cena conclusa un gruppetto di ospiti ha il compito di lavare piatti e stoviglie e di pulire la sala in cambio di una mancia. Fra di loro un africano si incarica di raccogliere da terra la spazzatura con l’aiuto della paletta…ma la usa al contrario, cospargendo il pavimento di rifiuti. La sera prima notando come lo stesso camminasse ondeggiando lungo il corridoio avevo pensato fra me che avesse bevuto. “Ci risiamo” mi ero detto e dopo avergli rivoltato la paletta, mentre stavo per rimproverarlo, mi sono accorto che mi fissava senza riconoscermi. Gli ho tappato l’occhio sinistro e ho chiesto “Quante dita vedi?”. “Quattro?” aveva risposto esitando. “Tappati il destro e dimmi: quante sono?”. Esita a rispondere, forse teme di essere rimproverato. “Non vedo neppure la mano”. In effetti l’occhio destro opaco fa pensare a una cataratta o un glaucoma, ma pure l’altro non è conciato meglio. “Perché non hai detto niente?” chiediamo. “Temevo che non mi faceste lavorare: ho in Africa moglie e quattro figli e dopo mesi di inattività, questo “little job” mi consente di mandare loro qualcosa”. I preti e i volontari presenti alla scena improvvisano una colletta. Lui vede poco, ma capisce perfettamente e abbraccia tutti piangendo.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per il Papa e per il suo difficile compito di testimonianza, di governo e di missione.

    Don’t forget!

    02-04-2005: la morte di papa Giovanni Paolo II provoca cordoglio ed emozione in tutto il mondo

     

    260 quadro de “1.000 quadri più belli del mondo”

     

    Guido Cagnacci (1601–1663) è pittore celebre per l’erotismo dei nudi femminili e insuperabile nel porre in scena grandi storie religiose. Di formazione caravaggesca, restò legato alla componente naturalistica, aggiornandosi in senso fortemente personale sulla lezione di Guido Reni, per aprirsi alla pittura veneta.

    GUIDO CAGNACCI: LA MADDALENA PENITENTE.1660 – Olio su tela 229.2 x 266.1 cm © Norton Simon Art Foundation

    Artista bizzarro e stravagante, Cagnacci è uno dei pittori più anticonvenzionali del Barocco italiano. La Maddalena Penitente di Pasadena (California), rappresenta una delle opere più famose di Cagnacci nonché uno dei più straordinari e sorprendenti capolavori di tutta l’arte del Seicento italiano. Peccatrice e penitente, prostituta e santa, la Maddalena è qui raffigurata nella ambivalenza del sacro e del profano, in un equilibrio mutevole tra la sensualità della peccatrice e la spiritualità del pentimento. L’oscillazione tra sofferenza e peccato, spiritualità ed erotismo è ben visibile in questo dipinto in cui Cagnacci rappresenta la Maddalena in un’immagine carica, da un lato, di pathos e drammaticità, dall’altro di sensualità. La donna stesa a terra rigetta il suo passato peccaminoso per seguire la via della penitenza; ha lasciato a terra l’elegante abito azzurro, i gioielli, le scarpe come nella frenesia di liberarsi di ogni vincolo, per concedersi all’abbraccio amoroso con Cristo. Dal punto di vista tecnico e pittorico, l’attenzione del Cagnacci ai particolari è unica: con una precisione senza precedenti rappresenta costumi scintillanti, abiti, scarpe e gioielli, mettendo in evidenza la sontuosità dei materiali e la preziosità delle gemme. Maria è consolata dalla sorella Marta che le siede accanto. La scena si completa con altre 4 figure sullo sfondo: da una parte due servitori che escono, dall’altra un diavolo volante scacciato dall’angelo in un combattimento che rimanda allo scontro intimo della protagonista, con la virtù che scaccia il vizio per la conversione a Cristo. La teatralità della scena è sublime così come è curata l’attenzione ai dettagli. Il quadro fu realizzato per l’imperatore austriaco Leopoldo I e dopo vari passaggi è finito negli Usa.

     

     

     

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