martedì 23 febbraio ’16

    II.a Domenica di Quaresima

     

     

    nella fotografia di un quadro di Giovanni Fattori (le boscaiole)

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Signore Gesù, ricordiamo la tua Passione e Morte, dalle quali sono venuti a noi il perdono e la grazia. Ti offriamo la fatica e la lotta spirituale che oggi ci attende. Fa’, Signore, che partecipando sulla terra alle tue sofferenze, meritiamo di essere con Te nella gioia del Paradiso. Amen”

     

    POLICARPO VESCOVO e MARTIRE

    Nato a Smirne nell’anno 69 «fu dagli Apostoli stessi posto vescovo per l’Asia nella Chiesa di Smirne». Policarpo viene messo a capo dei cristiani del luogo verso il 100. Nel 154 va a Roma per discutere con papa Aniceto sulla data della Pasqua. Tornato a Smirne scoppia la persecuzione: rifiuta di difendersi davanti al governatore, che vuole risparmiarlo, e alla folla, dichiarandosi cristiano. Verrà ucciso con la spada

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Mt 25,31-46)

    Gesù si rivolse alla folla e ai discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filatteri e allungano le frange; amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbi” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbi”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

     

    Riflessione del Giorno (Incipit de: Il Grande Gatsby, F. Scott Fitzgerald)

    Negli anni più vulnerabili della giovinezza, mio padre mi diede un consiglio che non mi è mai più uscito di mente. “Quando ti vien voglia di criticare qualcuno” mi disse “ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu”. Non disse altro, ma eravamo sempre stati insolitamente comunicativi nonostante il nostro riserbo, e capii che voleva dire molto più di questo. Perciò ho la tendenza a evitare ogni giudizio, una abitudine che oltre a rivelarmi molti caratteri strani mi ha anche reso vittima di non pochi scocciatori inveterati…

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per i giornalisti e gli scrittori: perché siano coscienti del loro influsso sulla società.

     

     Cattura

    E…don’t forget

    Francis Scott K. Fitzgerald (1896 – 1940) scrittore e sceneggiatore Usa, autore di romanzi e racconti, è considerato uno fra i maggiori autori dell’Età del jazz e del XX secolo. Faceva parte della corrente letteraria della cosiddetta Generazione perduta, un gruppo di scrittori statunitensi nati negli anni 1890 che si stabilì in Francia negli anni Venti. Scrisse 4 romanzi, più un 5° lasciato incompiuto, e decine di racconti brevi sui temi come giovinezza, disperazione, e disagio generazionale. Il suo romanzo più famoso, il grande Gatsby, è ambientato a New York nell’estate 1922: acuto ritratto dell’anima dell’età del jazz, con le sue contraddizioni, il suo vittimismo e la sua tragicità. La storia che viene raccontata da uno dei personaggi, narra la tragedia del mito americano.

    gingol

     

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