martedì 29 giugno ’21

     

    13a settimana del tempo ordinario

    Apostoli Pietro e Paolo

     

    Proverbio del giorno (Sapienza Orientale)

    Semina pensieri e raccoglierai azioni; semina azioni e raccoglierai abitudini; semina abitudini e raccoglierai un destino.

     

    Preghiera del giorno

    Signore Dio nostro, che nella predicazione dei santi apostoli Pietro e Paolo hai dato alla Chiesa le primizie della fede cristiana, per loro intercessione vieni in nostro aiuto e guidaci nel cammino della salvezza eterna.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    La Parola di Dio del giorno

    Atti 12,1-11; Salmo 33; 2 Timoteo 4,6-8.17-18; Matteo 16,13-19

    Dopo che si fu manifestato risorto ai suoi discepoli, quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?».

    Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?».

    Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?».

    Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore.

    In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».

    Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. Detto ciò, aggiunse: «Seguimi».

     

    Riflessione del giorno

    Due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo così come nella costruzione di quelle radici dalle quali si alimenta continuamente la fede cristiana.

    Pietro, nato a Betsaida in Galilea, era un pescatore a Cafarnao. Fratello di Andrea, divenne apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea e dopo aver assistito alla pesca miracolosa.

    Da sempre tra i discepoli più vicini a Gesù fu l’unico, insieme al cosiddetto «discepolo prediletto», a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch’egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto.

    Ma Pietro ricevette dallo stesso Risorto il mandato a fare da guida alla comunità dei discepoli. Morì tra il 64 e il 67 durante la persecuzione anticristiana di Nerone.

    San Paolo, invece, era originario di Tarso: prima persecutore dei cristiani, incontrò il Risorto sulla via tra Gerusalemme e Damasco.

    Baluardo dell’evangelizzazione dei popoli pagani nel Mediterraneo morì anch’egli a Roma tra il 64 e il 67.

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Preghiamo per Papa Francesco, perché lo Spirito lo assista nel difficile governo della chiesa.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    JOSÈ DE VALLADARES: APOTEOSI DELL’ORDINE DEI MERCEDARI

    1759 – olio su tela – 6,28 x 5,80 m – Sagrestia della Chiesa de la Merced – Guatemala

    Verso la metà del XVIII sec. in Guatemala fa la sua comparsa JOSÉ DE VALLADARES le cui origini restano ignote anche se c’è chi gli attribuisce nazionalità spagnola.

    La sua opera più rappresentativa è il grande quadro dell’apoteosi dell’Ordine Mercedario (vedi sotto).

     

    L’opera fu commissionata all’artista dall’Ordine fondato a Barcellona nel 1218 da S. Pietro Nolasco allo scopo di liberare i prigionieri cristiani schiavi dei musulmani.

    L’ordine posto dal fondatore sotto la protezione di S. Maria della Mercede, ebbe agli inizi carattere militare e fu composto da laici che avevano il compito di raccogliere il denaro necessario al riscatto (=redenzione, il che spiega perché i membri dell’ordine fossero chiamati Redentoristi) dei cristiani fatti schiavi dai musulmani che allora occupavano la penisola iberica.

    Con la scoperta dell’America, si recarono nel nuovo mondo anche gli ordini religiosi: Francescani, Domenicani, Mercedari e Gesuiti, protagonisti della cristianizzazione delle popolazioni locali (non c’è grande città latinoamericana che non abbia chiese coloniali dedicate a S. Francisco, S. Domingo, La Merced, e a Jesùs…ricche di grandi tele a carattere devozionale o con finalità catechetiche, secondo le indicazioni del Concilio di Trento).

    Il quadro di oggi costituisce un esempio perfetto di questa finalità: in alto Dio Padre che regge il globo del mondo, la colomba dello Spirito Santo e il Figlio inchiodato alla croce ricoperta di foglie di vite (“Io sono la vite e voi i tralci” Gv 15): il pittore cioè mette in scena l’opera della redenzione che coinvolge non solo la Trinità, ma anche Maria SS. presentata come “corredentrice” insieme a Gesù.

    Sotto il manto infatti ella raccoglie i devoti dell’Ordine, mentre il getto di sangue dal costato di Gesù si riversa nel cuore di Maria e da qui ricade nella fontana ai piedi della croce da cui tutti bevono il vino eucaristico, il sangue redentore di Cristo che lava dalle colpe, risana e disseta.

    Tutto attorno membri dell’ordine mercedario animati da S. Michele conducono i fedeli alla fonte che li riscatta dalla schiavitù del peccato e dell’ignoranza religiosa.

    La fascia inferiore fu aggiunta nel 1813 dal pittore Juan José Rosales (che ha stile diverso e qualità pittorica inferiore) il quale si premura di aggiungere anche le personalità ecclesiastiche, civili e militari del suo tempo.        

     

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