martedì 3 dicembre ’19

     

     

    Proverbio del giorno

    La lunga malattia beffa il medico: chi oggi è re, domani è morto (Siracide 10,10)

     

    Preghiera del Giorno (canto gospel)

    Tieni viva la tua fiamma che risplenda nella notte il Signore sta arrivando la fatica finirà. O fratello no, tu non devi rinunciare. O sorella no perché la fatica finirà. Abbi fede nel Signore solamente Lui ti può dare una gioia che sia grande la fatica finirà. Una scala saliremo, di Giacobbe la lunga scala una scala saliremo, la fatica finirà.

     

    FRANCESCO SAVERIO SACERDOTE.

    Studente a Parigi conobbe Ignazio di Loyola e fece parte del nucleo di fondazione della Compagnia di Gesù. E’ il più grande missionario dell’epoca moderna. Portò il Vangelo alle grandi culture orientali, adattandolo all’indole delle varie popolazioni. Nei suoi viaggi missionari toccò India e Giappone, e morì mentre stava per diffondere il Vangelo in Cina

     

    ALESSANDRO DORDI (1931 –1991)

    missionario fidei donum di Bergamo, beatificato il 05-12-2015, a Chimbote in Perù dove ha svolto il ministero a contatto con i poveri e i bisognosi e dove è rimasto fedele fino al martirio provocato dai terroristi di “Sendero Luminoso”.

     

    La Parola di Dio del giorno (Luca 10,21-24)

    Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare». E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l’udirono».

     

    Riflessione Per Il Giorno (S. Bernardo abate)

    Conosciamo una triplice venuta del Signore. Nella prima il Verbo fu visto sulla terra e si intrattenne con gli uomini che lo videro e lo odiarono. Nell’ultima venuta “ogni uomo vedrà la salvezza di Dio” (Lc 3,6) e vedranno colui che trafissero. Nascosta è invece la venuta intermedia, in cui solo gli eletti lo vedono in se stessi e le loro anime ne sono salvate. Nella prima venuta dunque Gesù venne nella debolezza della carne, in quella intermedia viene nella potenza dello Spirito, nell’ultima verrà nella maestà della gloria. Dunque la venuta intermedia è, per così dire, la via che unisce la prima all’ultima. Ma per capire meglio in che cosa consista questa venuta intermedia, ascoltate lo stesso Gesù: “Se uno mi ama conserverà la mia parola: e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui” (Gv 14,23). Poiché sono beati coloro che custodiscono la parola di Dio, tu custodiscila in modo che scenda nel profondo della tua anima e si trasfonda nei tuoi affetti e nei tuoi costumi. Se conserverai così la parola di Dio, non c’è dubbio che tu sarai conservato da essa. Verrà a te il Figlio con il Padre, verrà il Signore che farà nuove tutte le cose. Come il vecchio Adamo si diffuse per tutto l’uomo occupandolo interamente, così ora lo occupi interamente Cristo, che tutto l’ha creato tutto l’ha redento e tutto lo glorificherà.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti i missionari sacerdoti, religiosi e laici cattolici in ogni paese del mondo.

     

    …Don’t Forget! I “1.000 quadri più belli del mondo”

    PIER FRANCESCO MAZZUCCHELLI (MORAZZONE): LOTTA DI GIACOBBE CON L’ANGELO

    1610 – OLIO SU TELA – CM. 140 X 178,5 – MUSEO DIOCESANO DI MILANO

    Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone dal luogo di origine (1573 – 1626), è stato un pittore italiano dell’età della Controriforma. La sua formazione artistica si svolse a Roma, ma nella città eterna la sua produzione è andata perduta. Tornato in Lombardia, fu molto richiesto da committenze soprattutto religiosa, nel rispetto dei dettami della Controriforma, ma con un suo spirito del tutto originale. In questo quadro Morazzone realizza un’opera eccezionale, vigorosa e insieme di squisita eleganza: è databile al 1610, dopo aver conosciuto l’arte di Gaudenzio Ferrari e il suo sacro teatro magnificamente rappresentato a Varallo (il Morazzone collaborerà tra l’altro alla realizzazione dei Sacri Monti di Varallo e Varese). 

    Ma qui c’è qualcosa in più: una tensione mistica, un’ansia religiosa che scorre nelle membra delle figure, che scivola sui loro abiti dai riflessi metallici. Nel dipinto infatti la lotta tra Giacobbe e l’angelo è serrata, gli arti intricati, gli sguardi incrociati. La luce crea drammatici contrasti a sottolineare ancor più la tensione dell’incontro. Conflittuale forse, ma vitale è la relazione tra uomo e Dio, non solo si ha il coraggio di un contatto ma addirittura di uno scontro, di una lotta che permette di tenere viva la relazione e incontrare il Signore. Le membra si toccano, gli sguardi si incontrano, l’olfatto percepisce l’odore dell’altro, l’orecchio ne ascolta il respiro e il gemito…Pochissimi sono riusciti a rappresentare il dramma della fede in un modo così autentico ed efficace.

     

     

    nell’immagine un dipinto di Anita Rée

     

     

     

     

     

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com