Mascherine, i creativi e i rispettosi

    L’uso della mascherina anti-contagio si è imposto a tutti i livelli e i più l’accettano di buon grado, ma non mancano episodi strani o divertenti. Alla bimba di 1.a elementare appena tornata da scuola, la mamma chiede: “Dove hai preso questa mascherina? Non è quella che t’ho dato io”. “L’ho scambiata con A. perché la sua era più bella” risponde la piccola. Patronato: in ufficio gli educatori esigono il rispetto delle norme anti-covid, ma non manca chi, per tossire o starnutire, si leva la protezione e non capisce i rimproveri, vista la sua preoccupazione di mantenerla pulita. La nonna impaurita dal virus non se la toglierebbe mai: i figli però insistono che deve coprire anche il naso, oltre alla bocca. Al che lei “Già ci vedo poco: se copro il naso si appannano gli occhiali, non vedo più niente e picchio via la testa” fa indicando i lividi in fronte. Mesi fa abbiamo distribuito mascherine rosse all’ingresso della chiesa: forse perché convinti che il rosso sia il colore giusto per la preghiera, a distanza di mesi alcuni ancora si ostinano a indossarla quando entrano in chiesa e non c’è verso di fargliela cambiare! In un negozio, a una signora che si accorge di aver dimenticato la mascherina, un’altra fa gentilmente dono di quella che indossa, dicendo: “Non si preoccupi: io a casa ne ho tante…”.

    – don Davide –

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