mercoledì 20 settembre ’17

    XXIV settimana del tempo ordinario

     

    nell’immagine un quaqdro di Federico Zandomeneghi

     

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera appena svegli)

    “Signore, voglio compiacerti e fare la Tua volontà, ma Tu sai che il mio cuore è debole. Sai che, senza la Tua grazia, da me non può uscire nulla di buono. Caro Padre, attraverso per i meriti conquistati da Gesù sulla croce, aiutami. Dedico questa giornata e tutta la mia vita per onorare Lui”.

     

    Andrea Kim, Paolo Chong e comp. martiri

    Grazie all’apostolato dei laici la fede entrò in Corea nel XVII sec: si formò una fervorosa comunità guidata da laici fino al 1836 quando giunsero i primi missionari francesi. Dal 1839 al 1867 si scatenano persecuzioni durante le quali perdono la vita 103 cristiani fra cui il primo prete coreano Andrea Kim Taegon e il laico Paolo Chong.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio Luca 7,31-35

    Il Signore disse: «A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili? Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto! E’ venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio. E’ venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.  Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli». 

     

    La riflessione del giorno (Pensieri di Berlicche)

    Cos’è stato realizzato in Italia che valga la pena di una visita, nell’ultimo mezzo secolo o giù di lì? Qualche autostrada. Uno stadio o due, se a qualcuno piacciono queste cose, qualche grattacielo. Fine. Il resto è mantenimento dell’esistente o palazzi così orrendi che ne faresti a meno. E non parliamo delle chiese: una più brutta dell’altra (Vedi don’t forget) Non è un caso. La realtà è che il bello è legato a filo doppio col cielo. Non si produce bellezza, non si costruiscono opere grandi – concetto differente da grandi opere – se non c’è desiderio di infinito. Se questo desiderio è spento, se non si guarda il cielo allora si vivacchia. Come direbbe Totò, si costruicchia. Più si vivacchia meno si vive, e meno diventa vivibile l’ambiente in cui ci si trova. L’incuria e il degrado non sono conseguenze di mancanza di fondi, ma di mancanza di volontà. E di una precisa scelta ideologica. Che valorizza le masse e disprezza la persona, che innalza l’individuo e gli rende irrespirabile l’aria intorno perché lo priva di una connessione col tutto. L’individuo solitario ed egoista, colmo di diritti e privo di doveri, buono per definizione anche quando fa il male, questo tipo di uomo non realizzerà mai cattedrali. E il fatto che la chiesa non riesca più a far costruire una chiesa decente e si fidi della incapacità -boriosa peraltro- di tanti architetti, non è forse uno dei segni della sua intima crisi di fede?

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per le famiglie, perché custodiscano l’amore, l’unità e il bene come i più preziosi tesori

     

    Don’t forget! …Ricorda!

    Si calcola che la diocesi di Bergamo abbia almeno 1500 chiese piccole e grandi dal IX sec della Pieve di Lemine, alla Chiesa dell’Ospedale Giovanni XXIII (2014). Eppure negli ultimi 50 anni sono state costruite numerose chiese nuove. Fra le più recenti oltre a quella citata, ci sono: la Chiesa di Paderno a Seriate, opera del Botta; quella di Loreto su progetto di Gregotti; quella di Longuelo di Pizzigoni che a suo tempo provocò feroci polemiche. Ancora: la nuova parrocchiale di Grassobbio e quella di S. Antonio da Padova a Valtesse a suo tempo giudicata un supermercato e tante altre. Chiese moderne brutte non mancano nemmeno da noi, ma forse siamo riusciti a evitare gli orrori di altre parti d’Italia che hanno fatto dire a Vittorio Sgarbi: “Gli architetti, soprattutto quelli di grido, non riescono a superare le loro convinzioni atee e si applicano a una chiesa come un supermercato, prima di tutto negando lo spirito di elevazione che l’architettura nella sua vastità intende indicare. Ecco quindi la predilezione per le chiese – scatole e per un linearismo funesto.” Come dargli torto?

     

     

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