Mercoledì 23 novembre 2022

     

    XXXIV Settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma del giorno di Etty Hillesum

    Bisogna essere sempre più parchi di parole insignificanti per trovare quelle parole di cui si ha bisogno. Il silenzio deve alimentare nuove possibilità di espressione.

     

    Preghiera del giorno dal Salmo 119, 121-128 (16.a parte)

    Ho agito secondo diritto e giustizia; Signore, non abbandonarmi ai miei oppressori. Assicura il bene al tuo servo; non mi opprimano i superbi.

    I miei occhi si consumano nell’attesa della tua salvezza e della tua parola di giustizia. Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore, insegnami i tuoi comandi. Io sono tuo servo, fammi comprendere e conoscerò i tuoi insegnamenti.

    È tempo che tu agisca, Signore; hanno violato la tua legge. Perciò amo i tuoi comandamenti più dell’oro, più dell’oro fino. Per questo tengo cari i tuoi precetti e odio ogni via di menzogna.

     

    Santo del giorno

    S. Colombano (530-615)

    Colombano è un rappresentante del mondo monastico che, con altri, diede origine alla ‘peregrinatio pro Domino’, che costituì uno dei fattori dell’evangelizzazione e del rinnovamento culturale dell’Europa.

    Dall’Irlanda passò (c. 590) in Francia, Svizzera e Italia Settentrionale, creando e organizzando comunità ecclesiastiche e fondando vari monasteri, alcuni dei quali, per esempio Luxeuil e Bobbio, celebri per gli omonimi libri liturgici.

    La regola monastica che codifica la sua spiritualità è improntata a grande rigore e intende associare i monaci al sacrificio di Cristo. La sua prassi monastica ha influito sulla nuova disciplina penitenziale dell’Occidente.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 21,12-19

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome.

    Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.

    Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

     

    Riflessione del giorno di Anselm Grün

    Molti non riescono a perdonare sé stessi. Si confessano per sperimentare il perdono di Dio, ma nell’intimo continuano ad accusarsi. Perdonare sé stessi significa rinunciare all’illusione di essere perfetti. E questo richiede umiltà.

    Accade spesso che alcune persone abbiano una concezione troppo idealizzata di sé e non sappiano perdonarsi perché per farlo devono abbandonare questa illusione. Preferiscono aggrapparsi alle proprie fantasie e quindi non possono cambiare. Posso perdonare me stesso soltanto se credo nel perdono divino e l’ho sperimentato.

    Spesso, a chi viene a confessarsi dico: «Se ora Dio ti ha perdonato, devi perdonarti anche tu, altrimenti non credi davvero nel perdono divino». Perdonare sé stessi significa seppellire i propri sensi di colpa, smetterla di accusarsi e accettarsi come qualcuno che si è caricato di questa colpa o è diventato così come ora è.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché impariamo umilmente a riconoscere di essere peccatori e di avere bisogno del perdono e della misericordia di Dio in continuazione.

     

    Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani

    Martiri della Rivoluzione Francese

    I MARTIRI della VANDEA 1793 – 1815 (6.a parte)

    La 3.A GUERRA DI VANDEA durò solo 3 mesi, dal 26 ottobre al 17 dicembre 1799, terminando con l’armistizio di Pouancé. A causa dell’instabilità politica, la Francia non avrebbe potuto sostenere un’altra guerra civile: il nuovo Governo francese preferì così acconsentire alle richieste degli insorti, per evitare il ritorno della monarchia, che sembrava imminente.

    LA 4.A GUERRA DI VANDEA iniziò nel marzo 1813, dopo la disastrosa ritirata di Napoleone dalla Russia (1812) ed ebbe una pausa quando, a seguito della sconfitta dell’Imperatore a Lipsia (ottobre 1813), Luigi XVIII salì al trono, nell’aprile 1814. Dopo il ritorno al potere di Napoleone con i Cento Giorni, la guerra riprese il 15 maggio 1815 e terminò il mese dopo quando, a seguito della battaglia di Waterloo, Luigi XVIII ritornò sul trono di Francia nel giugno 1815.

    Con Napoleone in esilio a S. Elena dove morirà nel 1821, il Sovrano francese, in segno di riconoscenza, conferì il grado di generale dei granatieri (corpo militare addetto alla protezione del re) al generalissimo dell’armata vandeana Louis de La Rochejaquelein e lo stesso fece col successore Charles Sapinaud. L’odio per la profonda Fede religiosa dei vandeani fu la ragione principale della spaventosa repressione e delle stragi indiscriminate.

    Il Terrore si scatenò contro la fede e contro contadini che volevano continuare a vivere del loro lavoro e dei loro valori. Ancora oggi nelle case di Lucs-sur-Boulogne è rimasto il simbolo della rivolta vandeana: la bandiera con il cuore e la croce. Tutte le chiese della Vandea sono recenti, perché i Blues, i soldati inviati dalla Convenzione di Parigi, ne bruciarono circa 800.

     

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