mercoledì 5 ottobre ’16

    XXVII Settimana tempo Ordinario

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Signore Gesù, rimani sempre in mezzo alle nostre famiglie con la tua luce e la tua grazia!  Benedici i nostri progetti e preservaci dalle malattie e dalle disgrazie. Dona a tutte le famiglie il coraggio nei giorni della prova e la forza di portare insieme ogni pena che incontriamo sul nostro cammino. Amen

     

    FAUSTINA KOWALSKA

    Nata nel 1905 e battezzata col nome di Elena, è la terza dei 10 figli dei poveri contadini polacchi Marianna e Stanislao Kowalski. Pensa di farsi suora già da piccola, ma realizza il progetto solo nel 1925: a Varsavia entra nella comunità della Vergine della Misericordia, prendendo i nomi di Maria Faustina. E fa la cuoca, la giardiniera, la portinaia, passando per varie case della Congregazione. E’ destinataria di visioni e rivelazioni (che i confessori le suggeriscono di annotare in un diario), ma scrive che alla perfezione si arriva con l’unione intima dell’anima a Dio, non per mezzo di “grazie, rivelazioni, estasi” che sono permesse al fine di richiamare l’attenzione su sulla Scrittura che parla della misericordia divina e di stimolare la fiducia nel Signore (espressa con la formula: Gesù, confido in te) e la volontà di farsi misericordiosi.  Muore a 33 anni in Cracovia.

     

    La Parola di Dio del giorno (Lc 11,1-4)

    Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione». 

     

    Riflessione per il giorno (suor Rosemary Nyirumbe)

    Cucire insieme le linguette delle lattine per farne borse luccicanti, e ricucire gli strappi dei cuori per far risplendere di nuovo la dignità sul volto di tante donne è la mission di suor Rosemary Nyirumbe, religiosa ugandese, che da 15 anni offre alle ex bambine-soldato la possibilità di ricominciare. Il velo su questo dramma si è squarciato dopo un anno che Sr Rosemary dirigeva la scuola “S. Monica” a Gulu. “C’era una studentessa molto introversa: sempre in disparte, testa bassa. Un giorno le ho detto: sono così brutta che non vuoi guardarmi? Lei ha accennato un sorriso e mi ha detto: Mi vergogno: sono stata nove anni con i ribelli e ho paura che gli altri scoprano quanto ho fatto. Allora ho aperto gli occhi”. I ribelli sono i guerriglieri dell’Esercito di Resistenza del Signore: 20 anni di guerriglia tra Nord Uganda e Sud Sudan, 30mila morti, due milioni di profughi, orfani, circa centomila bambini rapiti e usati come soldati, di cui un terzo bambine, impiegate nella guerriglia ma anche come schiave sessuali. E il “dopo” è peggio: ragazze-madri che gli uomini disprezzano, le famiglie non vogliono più; donne di nessuno, derubate non solo del corpo, ma anche della dignità e fiducia. A questo ha messo mano suor Rosemary, insieme alle sue consorelle. Sr. Rosemary è diventata famosa, ma continua a tenere i piedi per terra: “Sicuramente non possiamo salvare l’Africa, non possiamo salvare il mondo, ma se anche solo possiamo salvare una persona, un bambino, proviamoci”.

     

    Intenzione del giorno

    Per coloro che si dedicano con tutte le forze al recupero dell’infanzia sfruttata

    cattura

     

    gingol

     

     

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