Mercoledì 8 novembre 2023

     

    XXX Settimana Tempo Ordinario

     

    Accadde il 8-11-…

    1519 – Hernán Cortés entra a Tenochtitlán (Città del Messico) e il re Azteco Montezuma l’accoglie con grandi cerimonie, come si addice al ritorno di una divinità

    1895 – Durante alcuni esperimenti sull’elettricità Wilhelm Conrad Röntgen scopre i raggi X

    1926 – Fascismo: arrestato Antonio Gramsci che in prigionia scriverà i suoi Quaderni del carcere; verrà rilasciato in fin di vita nel 1935

    1934 – L’Accademia di Svezia assegna il Premio Nobel per la letteratura a Luigi Pirandello

    1939 – A Monaco di Baviera, Adolf Hitler sfugge di poco a un attentato mentre celebra il 16° anniversario del Putsch di Monaco

     

    Aforisma di Esopo

    “L’assuefazione mitiga anche le cose più spaventevoli”.

     

    Preghiera Salmo 111

    Beato l’uomo che teme il Signore e nei suoi precetti trova grande gioia. Potente sulla terra sarà la sua stirpe, la discendenza degli uomini retti sarà benedetta. Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti: misericordioso, pietoso e giusto.

    Felice l’uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia. Egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua fronte s’innalza nella gloria. Amen

     

    Santo del giorno

    B. Giovanni Duns Scoto

    Nacque tra il 23-12-1265 e il 17-3-1266, in Scozia da cui il soprannome «Scoto». La città natale, Duns portava lo stesso nome della sua famiglia. Sin da bambino entrò in contatto coi francescani, di cui 13enne iniziò a frequentare gli studi ad Haddington, contea di Berwich.

    Terminati gli studi in teologia si dedicò all’insegnamento a Oxford, a Parigi e a Colonia. Qui, su incarico della sua Congregazione doveva fronteggiare le dottrine eretiche, ma riuscì a dedicarsi per breve tempo all’impresa. Morì infatti pochi mesi dopo il suo arrivo, l’8-11-1308.

    Giovanni Duns è considerato uno dei più grandi maestri della teologia cristiana e precursore della dottrina dell’Immacolata Concezione. Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 20-3-1993 e lo ha definito «cantore del Verbo incarnato e difensore dell’Immacolata concezione di Maria».

     

    Parola di Dio del giorno Lc 14,25-33

    Una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.

    Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.

    Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

     

    Riflessione Papa Benedetto XVI

    In che cosa consiste il “potere” regale di Gesù? Non è quello dei re e dei grandi di questo mondo; è il potere divino di dare la vita eterna, di liberare dal male, di sconfiggere il dominio della morte.  È il potere dell’Amore, che sa ricavare il bene dal male, intenerire un cuore indurito, portare pace nel conflitto più aspro, accendere la speranza nel buio più fitto. 

    Questo Regno della Grazia non si impone mai, e rispetta sempre la nostra libertà. Cristo è venuto a “rendere testimonianza alla verità” (Gv 18,37) – come dichiarò di fronte a Pilato –: chi accoglie la sua testimonianza, si pone sotto la sua “bandiera”, secondo l’immagine cara a sant’Ignazio di Loyola. A ogni coscienza, dunque, si rende necessaria – questo sì – una scelta: chi voglio seguire? Dio o il maligno? La verità o la menzogna?

    Scegliere per Cristo non garantisce il successo secondo i criteri del mondo, ma assicura quella pace e quella gioia che solo Lui può dare.  Lo dimostra, in ogni epoca, l’esperienza di tanti uomini e donne che, in nome di Cristo, in nome della verità e della giustizia, hanno saputo opporsi alle lusinghe dei poteri terreni con le loro diverse maschere, sino a sigillare con il martirio questa loro fedeltà…

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché i credenti siano consapevoli che seguire Gesù è compito difficile e arduo, ma è anche il solo modo per ottenere vera pace, perfetta giustizia, piena libertà e gioia senza fine.

     

    Don’t Forget! MARTIRI CRISTIANI del REGNO SASANIDE 2.a parte

    Un Venerdì Santo tra il 339 e il 344 d.C. SIMEON BAR SABBA’E vescovo di Seleucia-Ctesifonte sul fiume Tigri fu martirizzato dai carnefici del re Shapur II. La morte del santo vescovo segnò l’inizio della “Grande persecuzione” del re Sapore (Shapur II – vedi immagine a sinistra) contro i cristiani di Persia, un periodo di 40 anni di oppressione che continuò fino alla morte del re nel 379.

    Delle dozzine di testi inclusi negli Atti dei martiri persiani, oltre la metà sono ambientati al tempo di Shapur II e molti fanno riferimento a Simeone, il primo a eccellere in terra d’Oriente come beato martire. Secondo i suoi atti, Simeone fu ucciso non solo perché si rifiutava di riscuotere la doppia tassa imposta ai cristiani di Persia, ma anche perché non si sarebbe mai inchinato né davanti al re Shapur né al dio del sole zoroastriano.

    Simeone non fu l’unico ad essere ucciso, molti altri cristiani lo furono con lui: fra questi Ǧūhštazad eunuco della sala reale nonché educatore del re Saphur II: Simeone era riuscito a riguadagnarlo alla fede e per questo fu ucciso da un prete apostata di nome Waratran. Simeone restò a lungo incarcerato con oltre cento compagni, vescovi, presbiteri e membri di diversi ordini religiosi e infine fu decapitato per ultimo dopo aver visto sgozzati davanti ai suoi occhi tutti i suoi compagni.

    Il suo martirio avvenne il 17-4-341. Sua sorella Tarbula, fu uccisa in modo ancor più crudele. La persecuzione di Sapore II (310-379) fu senza dubbio quella che maggiormente riempì di nomi il martirologio della Chiesa persiana. Il re sassanide era mosso anche da motivi politici, in quanto intendeva fare del mazdeismo la religione di stato e giudicava, quindi, i cristiani i naturali alleati dell’Impero Romano.

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