Quando lo spreco era intollerabile

     

    In tempi di crisi energetica e di aumenti spropositati delle bollette, questa testimonianza su don Bepo raccolta da don Arturo Bellini è di estrema attualità:

    “A noi preti e collaboratori don Bepo insegnava a non sprecare nulla: quanti rimbrotti per una lampadina lasciata accesa o un rubinetto dimenticato aperto!

    Ripeteva: “Ma non sapete che questo è sprecare il denaro che i poveri ci danno per aiutare altri poveri?”. E noi rimanevamo zitti, perché ogni giustificazione era vana”.

    Ma almeno in quegli educatori e preti la cultura del risparmio era rimasta e il criterio che li guidava era quello indicato dal fondatore del Patronato: tutelare i soldi che la gente offre per opere buone dalle manie di grandezza e spettacolarità.

    Anche oggi agli ospiti del Patronato si raccomanda di non sciupare nulla, ma con risultati scarsi a volte, poiché il consumismo ha prodotto guasti anche nell’animo dei poveri.

    Ma chi confida nella Provvidenza è attento a non sprecare i doni di Dio e resiste alle tentazioni della società del consumo e dello spreco.

    Come ad esempio restare insensibili dinnanzi al cibo “buttato”, mentre c’è chi soffre la fame?

    Come sprecare inutilmente energia quando in quest’inverno qualcuno se ne starà al freddo perché col suo mensile non potrà permettersi di pagare le bollette?

     

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