Rispetto di Dio, la lezione islamica

     

    Di comune accordo mamma e papà avevano scelto quella scuola per il figlio perché avevano avuto modo di convincersi della bontà dei metodi e contenuti dell’istituto d’ispirazione cattolica. Questo benché la famiglia fosse islamica e la scuola privata, il che imponeva alla famiglia non pochi sacrifici.

    Tutto andava bene nella reciproca intesa, finché i docenti, interpretando le istanze di un gruppo di genitori, decisero di non realizzare la recita pasquale su Gesù, sostituendola con un ecumenico spettacolo di musiche, canti e poesie all’insegna dei «più universali valori di pace, solidarietà e fratellanza».

    Ma dopo le vacanze pasquali il figlio della coppia musulmana non si era più visto: la scuola lasciò passare quattro giorni prima di telefonare: «Vostro figlio è assente da giorni: cos’è successo?». E la famiglia: “Lo abbiamo iscritto a un’altra scuola». «Se si tratta di problemi economici, siamo lieti di potervi dare una mano» rispose premuroso il dirigente scolastico.

    Il giorno dopo il papà nell’ufficio del direttore spiegò il perché della decisione: «Avevamo scelto la vostra scuola perché aveva una chiara impostazione religiosa, ma il teatro di Pasqua ci ha fatto capire che voi avete così poco rispetto del vostro Dio da permettervi di“censurarlo”. E così ci siamo resi conto di non poterci più fidare di voi. Ecco perché abbiamo deciso di cambiare».

     

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