sabato 27 maggio ’17

    VI settimana di Pasqua

    nella fotografia un quadro di Pieter Paul Rubens – adorazione dei Magi

     

    Proverbio del giorno

    «E’ facile scansare la freccia di un nemico, ma difficile evitare la lancia di un amico (Cina)»

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Dio, accogli il nostro canto, all’inizio del giorno e quando scende la sera. Donaci la grazia di vivere nella lode a Te e nel servizio dei fratelli e, quando sopraggiunge la sera, dona alle stanche membra la gioia del riposo e nel sonno rimargina le ferite dell’anima.  Se le tenebre scendono sulla città degli uomini, non si spenga la fede nel cuore dei credenti. Amen.

     

    Agostino di Canterbury (534-604)

    Abate benedettino a Roma, fu invitato da S. Gregorio Magno ad evangelizzare l’Inghilterra, ricaduta nell’idolatria sotto i Sassoni. Nel Natale dopo il suo arrivo, più di 10.000 Sassoni ricevettero il battesimo. Cercò di riunire Chiesa bretone e Sassone senza riuscirci.

     

    La Parola di Dio del Giorno Gv 16,23b-28.

    Gesù disse ai discepoli: «In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose vi ho dette in similitudini; ma verrà l’ora in cui non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e io non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, e avete creduto che io sono venuto da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre» 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Fede – Carità – 3.a parte)

    “La carità offre il cibo all’affamato, ma lo fa anche la superbia. La carità fa questo perché sia lodato il Signore; la superbia perché sia lodata se stessa…Perciò non guardare ciò che fiorisce di fuori, ma quale sia la radice…Ha preso radici dentro di te la carità? Sta’ sicuro, nessun male ne può derivare”. Queste parole di S. Agostino aiutano a capire quale sia la maniera cristiana di fare il bene al prossimo; in altre parole definiscono cosa sia la carità. Oggi con superficialità si afferma che l’importante è fare del bene. Bisognerebbe invece chiederci: cosa significa “fare del bene”? In nome di chi lo si fa? Perché lo si fa? In che modo lo si fa? S. Agostino dice che la carità compie opere di bene, ma le compie anche la superbia! Per questo ci offre indicazioni preziose: 1) Fare del bene al prossimo per amore di Gesù, perché nel povero si vede, serve e onora Lui, aiuterà ad andare oltre il criterio del merito, per cui si fa il bene solo a chi lo merita. 2) Fare del bene cioè donare al prossimo il bene che è dono di Dio: non dono al bisognoso solo ciò che è mio, ma gli offro anche ciò che Dio mi dona per lui e questo suscita la lode nei confronti di Dio: “perché vedano le vostre opere buone e diano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. 3) Fare del bene in modo nascosto, non esibito: “non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”, per non cadere nella trappola della superbia che non cerca il bene del povero, ma la propria personale soddisfazione. 4) Fare del bene in modo gratuito, senza contraccambio: “se offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti». 5) Fare il bene in modo tale che nella tua carità non ci sia solo il prossimo, ma anche Dio; nella tua fede non ci sia solo Dio, ma anche il prossimo. La carità unisce Dio e prossimo. La superbia li divide.     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per i tutti i Vescovi di Bergamo defunti

     

    BERGAMASCHI FAMOSI: BARZIZZA GUINIFORTE (1406 – 1463)

    Figlio dell’umanista Gasparino, ne apprese fin da bimbo tutti gli insegnamenti. Fra lo stupore dei docenti e all’insaputa del genitore si laureò a Pavia a soli 16 anni nelle arti liberali, dimostrando perfetta conoscenza di latino, greco antico ed ebraico, erudizione enciclopedica e grande passione per gli studi. Non ancora ventenne fu accolto nel collegio degli uomini d’arte di Pavia. Per incarico del re d’Aragona fu governatore in Liguria. Succedette al padre in Università insegnando filosofia e morale. Espose i princìpi pedagogici nel trattato “De liberis educandis” e compose opere in latino; sono perduti i commenti alle opere di Seneca e ai sonetti del Petrarca e di altri grandi del passato. Fu precettore e oratore dei Visconti e ambascitore presso i Papi del tempo.

     

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