Sabato 27 maggio 2023

     

    VII Settimana di Pasqua 

     

    Aforisma di Robert Lee Frost (1874-1963)

    Metà della popolazione mondiale è composta da persone che han qualcosa da dire ma non possono; l’altra metà da persone che non hanno niente da dire e continuano a parlare.

     

    Preghiera del giorno

    Dio onnipotente, ai tuoi figli, che hanno celebrato con gioia le feste pasquali, concedi, per tua grazia, di testimoniare nella vita e nelle opere la loro forza salvifica. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    S. Agostino di Canterbury

    Agostino, abate benedettino a Roma, fu invitato da S. Gregorio Magno ad evangelizzare l’Inghilterra, ricaduta nell’idolatria sotto i Sassoni. Qui fu ricevuto da Etelberto, re di Kent che aveva sposato la cattolica Berta, di origine franca.

    Etelberto si convertì, aiutò Agostino e gli permise di predicare in piena libertà. Nel Natale successivo al suo arrivo in Inghilterra, più di diecimila Sassoni ricevettero il battesimo. Il Papa inviò altri missionari e nominò arcivescovo e primate d’Inghilterra Agostino, che cercò di riunire la Chiesa bretone a quella sassone senza riuscirci perché troppo forte era il rancore dei bretoni contro gli invasori sassoni.

    Suo merito però è stato quello di aver convertito quasi tutto il regno di Kent. Alla sua morte, nel 604, è seppellito a Canterbury, nella chiesa che porta il suo nome ed è venerato da cattolici e anglicani.

     

    Parola di Dio del giorno Giovanni 21,20-25

    In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?».

    Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».

    Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

     

    Riflessione Mattutino del Cardinal Ravasi

    “Un intero gregge in campagna perisce per la rogna di un solo animale e l’uva marcisce alla sola vista dell’uva marcia”. Queste curiose immagini esemplari sono desunte dalla seconda delle sedici Satire del poeta latino Giovenale, vissuto tra il I e il II sec. Esse colpiscono un punto delicato della vita sociale e cioè quello della contagiosità del male.

    Si ha un bel dire che il peccato è una questione personale: certo, lo è nella responsabilità, ma non nei suoi effetti che dilagano nell’ambiente in cui esso si consuma. Le conseguenze sono di vario tipo. Ne segnaliamo una: il contagio della stupidità può diventare una vera e propria moda che si diffonde rendendo un po’ tutti banali, superficiali, volgari.

    C’è, poi, anche l’influsso perverso che da una serie di atti ingiusti genera un andazzo a cui ci si accoda: pensiamo solo allo scarso senso dello Stato, al disprezzo del bene comune, alla stessa evasione fiscale. Alcuni, pochi, danno il «la» a una deriva che trascina con sé una legione di imitatori. «Una pecora infetta ne ammorba una setta», dichiarava un antico proverbio italiano.

    Ma, per fortuna, una sua forza contagiosa l’ha anche il bene e, ad esempio, l’«imitazione di Cristo» non è solo un celebre libro spirituale ma anche una luminosa scelta di vita di molti.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo perché i buoni esempi siano contagiosi nel bene più di quanto i comportamenti sbagliati lo sono nel male.

     

    Don’t Forget! Giro d’Italia 2023 – Foto di GIANMATTIA D’ALBERTO / LAPRESSE

     

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