venerdì 19 giugno ’15

    XI Settimana tempo Ordinario

     

    Iniziamo la giornata Pregando

    Ti prego, Signore: non togliermi i pericoli, ma aiutami ad affrontarli. Non calmar le mie pene, ma aiutami a superarle. Non darmi alleati nella lotta della vita, eccetto la forza che mi proviene da te. Non donarmi salvezza nella paura, ma pazienza per conquistare la mia libertà. Concedimi di non essere un vigliacco usurpando la tua grazia nel successo, ma non mi manchi la stretta della tua mano nel mio fallimento. Amen.       PATER AVE GLORIA

    La Parola di Dio del Giorno (Mt 6,19-23)

    Gesù disse ai discepoli: «Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!»

    Riflessione Per Il Giorno

    Bruno di Querfurt racconta quello che S. Romualdo insegnava a chi intraprendeva la dura vita dell’ eremita: “La solitudine è oro: dona il Dio vivente a coloro che ne sono assetati. Rimani seduto nella tua cella come in un paradiso; respingi dalla tua memoria tutto quello che è del mondo; vigila sui tuoi pensieri come il pescatore quando spia le mosse dei pesci. Per ottenere questo hai una via nei salmi: non l’abbandonare mai. Prima di tutto mettiti alla presenza di Dio con timore e tremore, come chi si trova di fronte all’imperatore. Lavora alla totale distruzione di te stesso e rimani quieto come un pulcino, felice di ricevere la grazia del Signore: perché se la chioccia non gli dà qualche cosa, il pulcino non ha nulla da mangiare né da assaporare”.

    Il santo del giorno – S. ROMUALDO

    Nobile, divenne eremita e peregrinò lungo l’Appennino per riformare monasteri ed eremi. La sua fama e carisma lo misero in contatto coi potenti, principi e prelati. Convertì Ottone III che lo nominò abate, carica che Romualdo rifiutò dopo un anno rifugiandosi a Montecassino. Riprese le peregrinazioni fondando numerosi eremi, l’ultimo dei quali fu Camaldoli.

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per gli ordini contemplativi maschili e femminili del nostro paese

    Don’t Forget! – 3.a cima orobie: PIZZO SCAIS

    scais

    3.038 m., sorge come cuspide dalla linea orografica principale, sulla quale ha un breve sviluppo verso nord con una bella spalla, e maggiore sviluppo verso sud, con un’ardita torre, il Torrione Curò e un’ elevazione dalle linee più modeste (2997 m) non di rado nominata Fetta di Polenta, delimitante a ovest la bocchetta di Scais. La prima salita risale al 1881. La cima è purtroppo nota anche per essere stato il luogo di morte di MARIO MERELLI, il grande scalatore di Lizzola.

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