venerdì 27 gennaio ’17

    3.a Settimana del Tempo Ordinario

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Alla Cena del Signore noi fratelli ci sentiamo. Pane vivo, vero corpo, a noi dato con amor.  Grande gioia noi abbiamo con il Signore tra di noi. Ogni uomo renda grazie al nostro Dio e Salvatore. Uno e Trino a Te cantiamo con viva fede e amore. Gloria e lode noi ti offriamo, Gesù Cristo Redentore.

                

    ANGELA MERICI

    fondò nel 1535 la Compagnia di S. Orsola (suore Orsoline). Le sua idea di aprire scuole per le ragazze era rivoluzionaria per un’epoca in cui l’educazione era privilegio quasi solo maschile. Nata nel 1474 a Desenzano del Garda (Brescia) da povera famiglia contadina, entrò giovanissima tra le Terziarie francescane. Orfana di entrambi i genitori a 15 anni, partì per la Terra Santa. Qui avvenne un fatto insolito: fu colpita da cecità temporanea, ma dentro di sé vide una scala che saliva in cielo con schiere di fanciulle. Capì allora la sua missione e tornata in patria, diede vita alla nuova congregazione. La regola fu stampata dopo la morte, avvenuta a Brescia il 27-01-1540.

     

    La Parola di Dio del giorno (Mc 4,26-34)

    Gesù diceva alla folla: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra». Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa. 

     

    La Riflessione del Giorno

    Siamo nel 1500, ma si consideri quanto sono attuali i metodi educativi suggeriti da questa grande santa: Nel testamento spirituale, Angela tratteggiò le linee essenziali del suo metodo educativo, basato tutto nel rapporto di sincero amore tra educatore ed educando e sul pieno rispetto delle libertà altrui. Così lasciò scritto alle sue Orsoline: “Vi supplico di voler ricordare e tenere scolpite nella mente e nel cuore, tutte le vostre figliole a una a una; e non solo i loro nomi, ma ancora la condizione e indole e stato e ogni cosa loro. Il che non vi sarà difficile, se le abbracciate con viva carità… Impegnatevi a tirarle su con amore e con mano soave e dolce, è non imperiosamente e con asprezza, ma in tutto vogliate essere piacevoli. Soprattutto guardatevi dal voler ottenere alcuna cosa per forza; perché Dio ha dato a ognuno il libero arbitrio e non vuole costringere nessuno, ma solamente propone, invita e consiglia…”.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per gli Istituti religiosi femminili impegnati in campo sociale ed educativo

     

     

    E…don’t forget

    EVENTO DELL’ANNO 17 DI OGNI SECOLO: SEC. XVII – ANNO 1617

    Viene completata a Venezia la Basilica di San Marco, dopo 554 anni di lavori. La basilica primitiva infatti (costruita per ospitare i resti mortali di S. Marco) risale addirittura al IX sec ma fu più volte riedificata e restaurata. La basilica attuale fu iniziata nel 1063 e ha sommato nel corso dei secoli una pluralità di stili: dal paleocristiano al romanico, dal gotico al rinascimentale e barocco. Stupenda la decorazione a mosaico dell’interno e alcuni assoluti capolavori come i cavalli della facciata, il fonte battesimale in marmo e bronzo, opera di Jacopo Sansovino e la sontuosa pala d’oro…

     

    158° quadro della serie: “I 1.000 quadri più belli del mondo”

     

    HANS HOLBEIN IL GIOVANE: DAMA CON STORNO E SCOIATTOLO 1526/28 OLIO SU LEGNO CM 56 X 38 NATIONAL GALLERY LONDRA

    Il pittore tedesco HANS HOLBEIN IL GIOVANE (1497-1543) era figlio d’arte (suo padre fu il noto pittore Hans Holbein il Vecchio): studiò infatti alla bottega del nonno e del padre come il fratello maggiore Ambrosius. Dal padre rimase influenzato per la caratteristica della narrazione precisa. Probabilmente dipinse questo quadro durante il suo primo viaggio in Inghilterra quando lavorò sotto gli auspici di Tommaso Moro, amico di Erasmo da Rotterdam che a sua volta aveva preso Holbein sotto la sua protezione a Basilea. E’ probabile che il quadro in origine avesse il pendant del ritratto del marito: si ritiene che la donna del ritratto sia Anne Lovell e che i due animali possano essere i simboli della sua casata.

    E’ improbabile che la donna abbia posato con i due animali, comunque il pittore ottiene il risultato di creare efficaci contrasti da una parte fra la macchia nera dello lo storno, dal petto maculato, dietro le spalle e il candore del mantello e del berretto della dama; tra la frenetica attività del piccolo animale che reca in grembo, intento a sgranocchiare una nocciola e la severa immobilità della donna; tra il bianco berretto di pelliccia e il pelo fulvo dell’animale. Le abili e meticolose pennellate di Holòbein rivelano diverse finiture e superfici: il piatto sfondo blu e i rami frondosi enfatizzano i traddi della donna e i diversi orditi dei suoi abiti ritratti con cura. Si tratta di un capolavoro di ritrattistica e di allusione iconografica che influenzerà artisti come Hogarth e Gainsborough.   

     

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