Tempo di Natale

     

    ADRIANO DI CANTERBURY

    Africano di nascita, fu eletto abate del monastero dei SS. Pietro e Paolo. Sotto la guida di Adriano e l’influenza di Teodosio esso divenne uno dei più importanti centri di formazione per futuri vescovi ed esercitò una notevole influenza sulla cristianità del tempo. Morì presso Canterbury forse nel 710 e sepolto nel monastero.

    La Parola di Dio del giorno (Lc 6,45-52)

    Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull’altra riva, mentre egli avrebbe licenziato la folla. Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra. Vedendoli tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l’ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «E’ un fantasma», e cominciarono a gridare…Ma egli rivolse loro la parola e disse: «Coraggio, sono io, non temete!». Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò”.

    Il quadro della settimana (50° quadro della serie: “1.000 quadri più belli del mondo”)

    373px-Martorell_-_Sant_Jordi

    S. GIORGIO UCCIDE IL DRAGO – tempera su tavola 107×53 cm.1430-35 ART INSTITUTE OF CHICAGO

    Bernard Martorell è un pittore che visse fra il 1400 e 1452 e operò in Barcellona: molto gli è attribuito,ma solo un’opera, la pala d’altare di S. Pietro di Pubol è certamente sua. Era collocata nella cappella di S. Giorgio ed era costituita dal pannello centrale (vedi foto) con S. Giorgio che uccide il drago e da altri 4 pannelli laterali oggi al Louvre. S. Giorgio è il patrono di Catalogna: la sua leggenda ha origine negli scritti di Eusebio di Cesarea (IV sec.) e benché abbia più carattere mitologico che mira-coloso o agiografico, si diffuse in tutta la cristianità nel medioevo ad opera di innumerevoli pittori fra cui il nostro. In in un grande stagno di una città Libica si nascondeva un drago, che uccideva col fiato tutte le persone che incontrava. Gli abitanti gli offrivano due pecore al giorno, ma cominciarono a scarseggiare e furono costretti a offrirgli una pecora e un giovane tirato a sorte. Un giorno fu estratta la giovane figlia del re, la principessa Silene: il re fece tutto il possibile persalvare la figlia, ma dovette cedere così che la giovane si avviò verso lo stagno per essere offerta al drago. Giorgio, saputo dell’imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa, promettendole il suo intervento. Poi disse alla principessa di avvolgere la sua cintura al collo del drago il quale prese a seguirla docilmente verso la città. Gli abitanti erano atterriti, ma Giorgio li tranquillizzò dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro».

    Allora il re e la popolazione si convertirono e il cavaliere uccise il drago e lo fece portare fuori dalla città trascinato da quattro paia di buoi. Il quadro centrale ritrae fedelmente la leggenda: l’immagine al centro è piena di dettagli che rivelano l’abilità osservativa dell’artista e la grande capacità di rappresentare nei particolari la vita del santo con immagini ricche di dettagli realistici. Il pittore catalano appartiene alla 2.a fase del gotico internazionale, caratterizzato da una certa somiglianza allo stile fiammingo. La lotta fra il Santo e il drago che occupa il primo piano del quadro centrale, sembra quasi un esercizio di stile, caratterizzata com’è da eleganza formale e fa pensare ancora allo gotico internazionale, ache se i toni si fanno più accesi e vivaci. Nelle formelle oggi al Louvre (vedi sotto) sono rappresentati invece quattro momenti del martirio del Santo: soprattutto nella quarta, quella della decapitazione, la scena si fa convulsa, con le espressioni dei personaggi sconvolte, i cavalli imbizzarriti, i corpi che cadono e col trattamento della luce che dà vigore al dramma…tutte caratteristiche tipiche dello stile originale del pittore catalano.

    Preghiera del giorno

    O Signore, liberaci dal Vangelo facile, dal Vangelo scontato, dal Vangelo presumibile. Liberaci dal Vangelo ovvio, dal Vangelo probabile, dal Vangelo degli scribi e farisei. Liberaci dal Vangelo di chi non ha più fame nè sete; dal Vangelo che ci rende fanatici; dal Vangelo che ci fa ritenere giusti. Liberaci dal Vangelo che ci fa credere diversi dagli altri; dal Vangelo che ci esaurisce in una cultura. Liberaci dal Vangelo che ci impedisce di cercarti. Liberaci dal “nostro” Vangelo

    INTENZIONE DEL GIORNO

    Preghiamo per gli ammalati dell’ebola e per coloro che coragiosamente se ne prendono cura

     

    DON’T FORGET…i 10 fatti più importanti del 2014:

    1) EBOLA

    La grande paura nel 2014 si chiama Ebola. La terribile epidemia comincia a diffondersi a gennaio a partire dalla Guinea. Ben presto supera i confini e dilaga in Liberia, Sierra Leone e Nigeria. E’ la più grave nella storia, sia per il numero di casi che per i decessi registrati: segnalati 17.942 casi sospetti con 6.388 morti. Il mondo si mobilita

     

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