XXIV settimana del tempo ordinario
nell’immagine un quaqdro di Federico Zandomeneghi
Preghiera del giorno (S. Macario il Grande)
Mio Dio, purifica me, peccatore, che non ho mai fatto il bene davanti a Te; liberami dal male e fa che si compia in me la tua volontà: affinché senza timore di condanna, apra le mie labbra indegne e celebri il tuo Santo Nome: Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Giuseppe Copertino
Giuseppe Maria Desa nacque nel 1603 a Copertino (Lc) in una stalla. Rifiutato da alcuni Ordini Religiosi per «la sua poca letteratura», fu accettato dai Cappuccini, ma dimesso per «inettitudine» dopo un anno. Accolto come Terziario in un altro convento, fu ordinato prete. Aveva manifestazioni mistiche preghiere e penitenze che ne diffusero la fama di santità. Ebbe il dono della scienza infusa, per cui gli chiedevano pareri perfino i teologi e seppe accettare la sofferenza con semplicità. Morì nel 1663.
La Parola di Dio del giorno (Lc 7,1-10)
In quel tempo Gesù entrò in Cafarnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: «Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano, perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga». Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono uomo sottoposto a un’autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all’uno: Va’ ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa». All’udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
La Riflessione del giorno (Card. Ravasi Mattutino)
“Sono un ragazzino negro, una goccia d’acqua pura / a cui la gioia di vivere ha fatto crescere in cuore / un giovane mais lucente di freschezza… O miseria, corsara armata fino alle radici, / o crudele brigante che rapì la mia infanzia!” Anch’io da bambino ricordo l’emozione con cui, nella piazza del paese nativo di mia madre, assistevo alla gara della scalata quasi impossibile dello scivoloso palo di cuccagna da contadini che miravano ai doni lassù sospesi. Molti anni dopo, nel 1993, rividi la stessa scena con tutta la sua forza simbolica nel romanzo L’albero della cuccagna. A descrivere quella sfida, era René Depestre, il maggiore scrittore dell’isola di Haiti. Un’isola che, purtroppo, è nella memoria di tutti per storie di “cuccagne” solo sognate. Gettiamo allora uno sguardo sul visino negro che conosce la “corsara” miseria che strappa a tante giovani donne immigrate la giovinezza e la dignità sui marciapiedi delle nostre città. Sporca quelle gocce d’acqua pura che sono i ragazzi costringendoli a un’esistenza indegna, priva di quella gioia di vivere che fiorisce nei loro cuori come il mais lucente delle loro terre d’origine. Non dimentichiamo il «ragazzino negro» di Haiti.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché impariamo il rispetto per ogni figlio di Dio di qualunque razza, cultura e fede.
Don’t forget!
S. GIUSEPPE DA COPERTINO ai più ricorda solo la località americana, Cuppertino, resa famosa da Steve Jobs. Ma è patrono di astronauti (volava) e studenti (non era portato agli studi: passava gli esami a colpi di preghiere). Dati i prodigi che compiva e per cui era famoso suo malgrado, perché era umilissimo, l’Inquisizione volle vederci chiaro e lo convocò: l’inquisito si mise a volare davanti a loro che lo rimandarono libero da ogni sospetto. |
18-09-2000: muore don MARIO ZONCA sacerdote del PSV Giornata dialogo Cristiano-Islamico: iniziativa, radicata in tutta Italia: si ispira al fatto che il 14-12-2001, Giovanni Paolo II chiese a tutti di condividere il digiuno di Ramadan, messaggio inviato a 3 mesi dall’ 11/09, che proseguiva la sua tipica pedagogia dei gesti. |
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