XXV settimana del tempo ordinario
l’immagine è una fotografia di Edward Burtynsky
Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera agli angeli)
Possano gli angeli custodirmi fin dal mattino e guidarmi attraverso la notte, possano consolarmi dalle afflizioni, possano aiutarmi a vincere la fatica. Possano mantenermi migliore, possano vegliare il mio sonno. Possano darmi nuova fiducia, possano togliermi ogni dubbio, possano darmi la pace e togliermi ogni paura, Possano sentire ogni mia richiesta. E se le mie preghiere non saranno sentite e se l’angelo non s’accorgesse di me, possa Dio essere lì presente”.
SS Michele, Gabriele e Raffaele Arcangeli
La Bibbia li ricorda con specifiche missioni: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore. Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche, hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio e rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica
Vangelo del giorno
Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». Gli replicò Natanaele: «Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo». (Gv 1,47-51)
Riflessione Per Il Giorno (Jacques B. Bossuet 1627-1704. Gli angeli)
Angeli, cioè messi, inviati; sono angeli di Dio perché Egli ce li manda per assisterci. Sono angeli degli uomini perché noi li rimandiamo a Lui per placarlo. Vengono a noi per portarci i suoi doni; a Lui ritornano per portargli le nostre preghiere; discendono per guidarci, risalgono per portare a Dio i nostri desideri e le nostre buone opere. È questo il compito e il servizio di quei felici custodi, è questo che li fa ascendere e discendere: Ascendentes et descendentes. Anche se questi spiriti celesti vedono Dio faccia a faccia e sono ricolmi del fiume della Sua gioia, la loro beatitudine è incompleta, perché in cielo non ci sono poveri da assistere, afflitti da consolare, infermi da confortare né miserabili da sostentare. Per questo Dio li invita nel mondo dove si interessano a tutti i nostri bisogni, sono sensibili a tutte le nostre necessità, sono pronti ad assisterci ogni ora e in ogni momento; custodi sempre attenti e instancabili, sentinelle sempre in guardia attorno a noi, giorno e notte, senza che smettano neanche per un attimo di preoccuparsi per la nostra salvezza.
Intenzione del giorno
Preghiamo per la comunità don Milani di Sorisole, per don Fausto, don Dario e i loro collaboratori
186° Quadro de: “I 1.000 quadri più belli del mondo”
Giorgio Vasari (Arezzo 1511 – Firenze 1574) fu artista dalla vastissima rosa di interessi: era infatti pittore di gusto manierista, architetto di pregio (realizzò tra l’altro il complesso fiorentino degli Uffizi) e infine eccelso storiografo. Il nome del Vasari, infatti, è legato in modo indissolubile a “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori” dal ‘300 al ‘500: fu insomma il primo storico dell’arte in Europa Per quanto riguarda il nostro quadro, il tema fu probabilmente suggerito da Luca Martini, figura distinta nella corte di Cosimo I e cultore dell’umanesimo.
Fra le sue opere abbiamo scelto questo quadro perché è rappresentativo della vastità degli interessi culturali del pittore che qui rappresenta 6 poeti toscani: Dante che dialoga con Guido Cavalcanti sul libro intitolato “Virgilius” che il sommo poeta solleva con la sinistra. Alla destra di Dante c’è Petrarca che cerca di attirare l’attenzione dell’Alighieri e sostiene il suo Canzoniere, su cui si vede il profilo di Laura inserito in un cammeo. La testa pingue e coronata di alloro che sbuca dallo sfondo scuro è quella di Boccaccio, terzo poeta in ordine di importanza. La posizione centrale tra i due giganti della lingua volgare, “con un orecchio per Dante e un occhio per Petrarca” rende il suo ruolo di divulgatore dell’opera dantesca. Gli ultimi personaggi del gruppo rappresenterebbero Marsilio Ficino (1433-1499) a destra, e Cristoforo Landino (1424-1498) a sinistra, entrambi filosofi e umanisti (ma altri dicono nomi diversi). Privi dell’alloro, che orna le tempie delle “tre Corone” di Firenze e in posizione defilata rispetto al cuore della scena, i due non partecipano al dibattito, ma vi assistono come uditori. Gli oggetti sulla tavola esprimono la padronanza del mondo intellettuale che i poeti possiedono: astronomia, astrologia, geometria, geografia, grammatica e retorica. Tutto in questo quadro esprime l’intenzione di pittore e committente di proclamare la superiorità culturale e intellettuale della Toscana.
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