lunedì 28 ottobre ’19

     

    Aforisma del Giorno (Victor Hugo)

    Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera colletta)

    O Dio, luce ai ciechi e gioia ai tribolati, che nel tuo Figlio unigenito ci hai dato il sacerdote giusto e compassionevole verso coloro che gemono nell’oppressione e nel pianto, ascolta il grido della nostra preghiera: fa’ che tutti gli uomini riconoscano in lui la tenerezza del tuo amore di Padre e si mettano in cammino verso di te. Per il nostro Signore Gesù Cristo…Amen

     

    SS. Simone e Giuda Ap.

    Nei vangeli i loro nomi figurano agli ultimi posti degli elenchi degli apostoli e le notizie su di loro sono scarse. Di Simone sappiamo che era di Cana ed era soprannominato zelota, forse perché aveva militato nel gruppo antiromano degli zeloti. La tradizione dice subì che un martirio molto cruento. L’altro apostolo è designato Giuda di Giacomo o Taddeo che in aramaico significa magnanimo. E’ venerato come martire, ma non sappiamo le circostanze della sua morte.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio Lc 6,12-16

    In quei giorni, Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d’Alfeo, Simone soprannominato Zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore.

     

    La riflessione del Giorno (Federico Robbe)

    In chiesa per la Messa domenicale ho portato anche il mio figlio piccolo. Dopo la comunione lui mi sussurra: “Papà, ma cos’è quella cosa che ti ha dato il prete?”. E resta lì a guardarmi con i suoi occhi blu. “È Gesù. Non si vede ma c’è!”, mi viene da dirgli di getto, in maniera forse automatica. Solo tornando a casa mi rendo conto di quanto fosse potente quella domanda, fatta da un bambino che fino a un’ora prima faceva la lotta e tirava calci al pallone e non aveva mai chiesto granché della Messa. Un bambino che mi richiamava al Mistero di Dio fatto uomo, nel modo più dolce che ci possa essere: con una domanda appena sussurrata. Facendo piazza pulita dei miei pensieri, dei miei progetti, dei miei scrupoli, dei miei calcoli. Perché più ci rintaniamo nei nostri mille pensieri credendo di poter fare a meno di Dio e di sistemare tutto, più diventiamo deboli, poveretti e piccini. Fino a quando Lui ci riprende, di nuovo. Poi un’altra volta. E poi un’altra volta ancora, in modo sempre nuovo. Con una creatività che non ti aspetti, perché Dio si serve proprio di tutto. Anche di mio figlio di neanche sette anni. Si serve di una lunga e piovosissima domenica, per trasformarla all’improvviso in un bel giorno da ricordare, in cui ti dona uno sguardo nuovo e ti fa venire voglia di abbracciare la moglie, i figli, gli amici e tutti quanti. Come non avevi mai fatto prima.

     

    Intenzione del giorno

    Oggi, giornata mondiale di Lotta alla Sordità preghiamo per sordi, muti e persone con handicap grave

     

    Don’t forget:100 immagini che hanno cambiato il mondo

    L’ESPLOSIONE DEL DIRIGIBILE HINDENBURG

    06 MAGGIO I937 LAKEHURST – NEW JERSEY – USA

    Questo è il primo evento catastrofico documentato da macchine fotografiche e cineprese e raccontato in diretta alla radio. Il fotografo ha colto il momento esatto dell’esplosione del gigantesco dirigibile tedesco: una macchina volante carica di 200.00 m2 di infiammabilissimo idrogeno (la produzione di gas elio –non infiammabile- era a quel tempo monopolio degli americani). Il colpevole del disastro fu l’elettricità statica di cui si era caricato il dirigibile passando attraverso un temporale e complice fu il cavo di attracco che creò un collegamento con la terra e fece scoccare la scintilla. In meno di 30 secondi il dirigibile bruciò come una torcia. Erano le 19,25 del 6-5-1937 alla Stazione aeronavale di 

    Lakehust. Il dirigibile è “LZ 129 HINDENBURG” il più grande mai costruito: 245 m. di lunghezza, 47 di diametro, 16 scomparti per il gas. Il tutto spinto da 4 motori da 1200 cavalli motore per una velocità massima di 135 km all’ora. La sigla LZ sta per Luftschiffbau Zeppelin, un marchio diventato sinonimo di dirigibile. Gli Zeppelin avevano volato per milioni di Km attraversando 500 volte l’Atlantico senza incidenti. Alla fine delle 97 persone imbarcate se ne salvarono 62. Ma l’impatto di quest’immagine fu tale che pose fine per sempre all’epoca dei dirigibili.

     

    nell’immagine un dipinto di Aron Wiesenfeld

     

     

     

     

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