4.a settimana Tempo Ordinario
Aforisma del giorno di Nicolàs Gòmez Dàvila
L’atteggiamento più corretto è godersi la propria intelligenza senza pretendere di essere nel giusto.
Preghiera del giorno
Ispira le nostre azioni, Signore Dio nostro, e accompagnale con il tuo aiuto, perché ogni nostra attività abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno
S. Brigida
Brigida nacque verso la metà del V secolo a Fochairt, presso Dundalk. Secondo le tradizionali datazioni attribuite alla vita della santa, avrebbe avuto solamente sei anni alla morte di S. Patrizio e secondo l’usanza del tempo si consacrò al Signore sin dalla tenera età.
Divenne poi badessa del monastero benedettino maschile e femminile della città di Kildare, 60 Km a sud ovest di Dublino e proseguì nell’opera di evangelizzazione dell’isola intrapresa da S. Patrizio.
La devozione nutrita nei suoi confronti dai pellegrini irlandesi che nel Medioevo percorrevano l’Europa contribuì alla diffusione del suo culto in varie zone fra cui nel paese montano di S. Brigida in alta Val Brembana dove il suo culto risale a prima del 1.200 e dove il Patronato S. V. ebbe a lungo una casa montana di vacanze che servì anche a salvare molte persone dalla deportazione nei lager nazisti.
La Parola di Dio del giorno
Essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui.
Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata».
E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo.
E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?».
Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme».
E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Riflessione del giorno
Love: Proponiamo una bellissima poesia del poeta inglese George Herbert (1593-1633), che Simone Weil recitava spesso come una preghiera.
L’Amore mi aprì le braccia e la mia anima indietreggiò, colpevole di fango e di vergogna. Ma, con rapido sguardo, l’Amore vide la mia debolezza fin dal mio primo istante e venne più vicino chiedendomi dolcemente se qualcosa mi mancava. “Un invitato” risposi “degno di essere qui”. “Tu sarai quello”, disse l’Amore.
Io, il maligno, l’ingrato? O mio amato, non posso neppure guardarti. L’Amore prese la mia mano e replicò sorridendo: “Chi ha fatto i tuoi occhi, se non io?”. “È vero, Signore, ma li ho sporcati; lascia la mia miseria vada dove si merita”. – “E non sai tu” disse l’Amore “chi ne portò su di sé il castigo?” – “Mio amato, allora ti servirò”. “Occorre che tu ti sieda”, disse l’Amore, “che tu gusti il mio cibo”. E io mi sedetti e mangiai.
Intenzione di Preghiera per il giorno
Preghiamo oggi per tutti i collaboratori, volontari, sostenitori, benefattori del Patronato S. Vincenzo.
Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo
ALBERT SAMUEL ANKER: LA SCUOLA DEL VILLAGGIO
1848 – olio su tela – 104 × 171 cm – “Kunstmuseum Bern” Berna CH
Nella settimana don Bosco-don Bepo 2022 in omaggio all’impegno educativo del P. S. V. nei confronti di migliaia di ragazzi, proponiamo un bel quadro del pittore svizzero ALBERT SAMUEL ANKER (1831 – 1910).
Figlio di uno veterinario del canton Berna, da adolescente seguì corsi d’arte a Neuchâtel e poi studiò a Berna. Destinato alla teologia, ad Halle in Germania, rimase folgorato dalle raccolte d’arte della città tedesca, e chiese al padre e ottenne di poter studiare arte.
Nel 1855 a Parigi frequentò la scuola superiore di belle arti e tornato in Svizzera attrezzò la soffitta di casa come atelier e dipinse temi legati alla realtà, alla vita quotidiana, alle abitudini e costumi delle comunità rurali. Ben presto la sua pittura fu apprezzata in patria e all’estero.
Nelle sue opere sono presenti afflato di simpatia umana, orgoglio di appartenenza, umanesimo cristiano, amore per l’armonia d’insieme e per la precisione dei dettagli. Le tematiche toccano la vita infantile: i giochi, le relazioni dei bambini tra loro e con gli adulti, le attività, la scuola, le letture.
Riduttiva è la tesi che considera quella di Anker una pittura di genere, folkloristica e illustrativa. È stato invece un intellettuale a tutto tondo e la sua arte è ricca del vasto mondo di conoscenze che accumulò. I suoi quadri seguono una ricerca rigorosa, che aggiornata agli sviluppi dell’impressionismo, si appropria della luminosità e del primato del colore, ma privilegia l’esattezza rappresentativa ed esalta la freschezza, immediatezza, comunicabilità dei volti, delle vesti, dei paesaggi, delle scene corali.
Il quadro rappresenta l’interno di una scuola rurale della metà 1800: il maestro con la bacchetta di legno, la numerosa classe (una quarantina di bambini) le diverse reazioni degli alunni (dall’attenzione, alla distrazione, all’aperto disinteresse) l’interno disadorno dell’aula rimandano al passato, ma la presenta di tanti bambini, l’interesse dei loro genitori a farli studiare, l’impegno del maestro a svolgere bene la sua funzione, tutto ci parla della passione educativa che è alla base della formazione umana completa.
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