Tempo di Quaresima
Aforisma di Papa Francesco
La cenere sul capo ci ricorda che siamo polvere e in polvere torneremo. Ma su questa nostra polvere Dio ha soffiato il suo Spirito di vita.
Preghiera per la Quaresima di C. M. Martini (2.a parte)
Signore, in questo santo tempo di Quaresima ti chiediamo perdono anche a nome di tutta l’umanità,
del tanto male commesso dall’uomo contro l’uomo, del tanto male commesso dall’uomo contro il tuo Figlio, contro Gesù nostro salvatore, contro il profeta che porta parole di amore.
E mettiamo la nostra vita nelle mani di te, Signore crocifisso perché, redentore buono, tu redima e salvi il nostro mondo, redima e salvi la nostra vita col conforto del tuo perdono. Amen.
Santo del giorno
S. Sergio
Magistrato dell’Impero Romano, si fece monaco in Cappadocia vivendo in assoluta solitudine con l’intenzione che nessuno più sapesse della sua esistenza. Ma quando iniziarono le persecuzioni contro i cristiani, il governatore dell’Armenia, Sapricio, che stava passando per Cesarea, fece convocare tutti i cristiani, non ne trovò quasi nessuno.
Sergio sentì allora il bisogno di avvicinarsi alla città, mentre si celebrava una festa in onore di Giove e la gente si scagliava contro i cristiani. Sergio parlò a tutti senza timore, dando la più bella testimonianza di fede contro l’idolatria il che però gli valse il martirio.
Non è presente nel Martirologio Romano ma il suo culto molto diffuso nel mondo cristiano occidentale grazie a una Passio latina che racconta del suo martirio.
Parola di Dio del giorno – Isaia 58,1-9
Così dice il Signore: «Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: “Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?”.
Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica?
Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”».
Riflessione del giorno
Maggio 1945. La Seconda Guerra Mondiale era finita. La Germania, sconfitta, era stata occupata dalle truppe americane, inglesi e russe. In una cittadina tedesca, una compagnia di soldati americani aveva deciso di ricostruire la chiesa, completamente distrutta dalle bombe.
Durante lo sgombero delle macerie, un soldato trovò fra i calcinacci la testa di un Gesù crocifisso molto antico. Colpito dalla bellezza di quel volto, lo mostrò ai compagni. «Cerchiamo gli altri pezzi e ricostruiamo il crocifisso», propose uno. Si misero tutti a frugare con pazienza fra le macerie. Rovistando qua e là, soprattutto vicino all’altare, trovarono molti frammenti del crocifisso.
Con calma, due soldati tentarono di ricomporre il crocifisso frantumato. Ma nessuno riuscì a trovare le mani di Gesù. Quando la chiesa fu ricostruita, anche il crocifisso riprese il suo posto sull’altare. Mancavano soltanto le mani. Ma un soldato collocò ai piedi del crocifisso un cartello con queste parole: «Ich habe keine anderen Hände als Deine». Cioè: «Ora non mi restano altre mani che le tue».
Intenzione di preghiera
La PREGHIERA definisce il nostro rapporto con Dio nella fede, il DIGIUNO definisce il rapporto con noi stessi nella rinuncia al male, la CARITÀ definisce il rapporto col nostro prossimo: ecco gli ingredienti necessari a vivere la quaresima: preghiamo perché Dio ci conceda di praticarli con gioia.
Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani
Martiri della Thailandia 1.a parte
THAILANDIA. DATI GENERALI
La THAILANDIA è uno Stato del Sud-est asiatico, e confina con Laos e Cambogia a est, golfo di Thailandia e Malaysia a sud, con il mare delle Andamane e la Birmania a ovest e con Laos e Birmania a nord. Forma di governo: è Monarchia parlamentare de iure, ma de facto si tratta di una dittatura militare.
La superficie del paese è di 513.120 km² e gli abitanti sono circa 70.000.000. Il Pil pro capite è 19.169 $: l’industrializzazione, il turismo, il settore manifatturiero e il vivace export l’hanno portata a essere uno dei paesi più potenti del Sud Est asiatico. Il cristianesimo è giunto in loco 450 anni fa quando alcuni mercenari portoghesi con il cappellano giunsero nell’antica capitale del paese.
Ma la chiesa cattolica ufficialmente nasce nel giugno 1669 con la nomina del primo vescovo del Siam, territorio che comprendeva Thailandia, Laos e Cambogia. Oggi il 95% dei thailandesi pratica il buddismo; il 5% l’Islam. Poi ci sono gli indù, i sikh e una minima, ma antica presenza di ebrei… I cristiani presenti nel paese sono meno di un milione, l’1% della popolazione: di essi 400.000 sono cattolici (lo 0,6%).
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