domenica 23 maggio ’21

    Domenica 23 maggio 2021

    FESTA DI PENTECOSTE

     

    Frase del giorno

    Oggi è la festa di Pentecoste: senza lo Spirito Santo, Gesù Cristo resta nel passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa una organizzazione come le altre, la missione è ridotta a propaganda, l’etica cristiana è una morale da schiavi, la liturgia è teatro. Vieni Spirito santo!

     

    Preghiera del giorno

    Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

    Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

    O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa. 

    Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.  Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò ch’è sviato.

    Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.

     

    Parola di Dio del giorno

    Atti 2,1-11; Salmo 103; Galati 5, 16-25; Giovanni 15, 26-27; 16, 12-15

    Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

    Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

    Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

     

    Riflessione del giorno (commento al Vangelo)

    Che la Pentecoste non si lasci recintare dalle parole, la liturgia lo conferma: nella 1.a Lettura lo Spirito presenta gli apostoli come inebriati da qualcosa che li ha storditi di gioia, come un fuoco, una divina follia che non possono contenere.

    E la prima Chiesa, arroccata sulla difensiva, viene lanciata fuori e in avanti. Il Salmo responsoriale guarda lontano: «Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra».

    Una delle affermazioni più belle e rivoluzionarie di tutta la Bibbia: tutta la terra è gravida, ogni creatura è come incinta di Spirito, anche se non è evidente, anche se la terra ci appare gravida di ingiustizia, di sangue, di follia, di paura.

    Ogni piccola creatura è riempita dal vento di Dio, che semina santità nel cosmo.

    Nella 2.a lettura lo Spirito consacra la diversità dei carismi: lo Spirito vuole discepoli geniali, non banali ripetitori.

    Il Vangelo infine colloca la Pentecoste già la sera di Pasqua: «Soffiò su di loro e disse: ricevete lo Spirito Santo».

    Lo Spirito di Cristo, ciò che lo fa vivere, viene a farci vivere, leggero e quieto come un respiro, umile e testardo come il battito del cuore.

    La pienezza del mistero è di una semplicità abbagliante: Cristo in voi, Cristo in me. Quello Spirito che ha incarnato il Verbo nel grembo di Maria fluisce, inesauribile e illimitato, a continuare la stessa opera: fare della Parola carne e sangue, in me e in te, farci tutti gravidi di Dio.

    Perché Cristo diventi mia lingua, mia passione, mia vita, e io mi metta in cammino dietro a lui «il solo pastore che pei cieli ci fa camminare» (D.M. Turoldo).

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Lo Spirito Santo faccia crescere in ognuno una vera passione per il bene comune e una maggiore attenzione ai più deboli.

     

    Don’t forget! Santo del giorno

    S. GIOVANNI BATTISTA DE ROSSI SACERDOTE. Nacque nel 1698 a Voltaggio, in provincia di Genova ma a 13 anni, per motivi di studio, si trasferì a Roma presso uno zio canonico a S. Maria in Cosmedin.

    Lì frequentò il liceo dei gesuiti nel Collegio Romano avviandosi agli ordini sacri. In quel periodo fu colto dai primi attacchi di epilessia, malattia che lo avrebbe fatto soffrire per tutta la vita.

    Fu ordinato sacerdote l’8 marzo 1721 e da allora diede ancora più slancio al suo apostolato, avviato in precedenza, tra gli studenti, i poveri e gli emarginati.

    Sulla scia di quell’impegno nacque la Pia Unione dei sacerdoti secolari di S. Galla dal nome dell’ospizio maschile da lui diretto. Giovanni ne volle uno anche per donne e lo dedicò a S. Luigi Gonzaga.

    Eletto canonico di Santa Maria in Cosmedin, fu dispensato dall’obbligo del coro per potersi dedicare agli impegni apostolici.

    Negli ultimi mesi di vita l’epilessia si aggravò costringendolo a un vero e proprio calvario. Morì il 23 maggio 1764. Fu canonizzato da Leone XIII l’8 dicembre 1881.

     

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