domenica 29 gennaio ’17

    4.a Settimana del Tempo Ordinario

     

    Il Dies irae è una sequenza in lingua latina, molto famosa, attribuita dubitativamente a Tommaso da Celano. Sono in molti a ritenerla una composizione poetica medievale tra le più riuscite.. Descrive il giorno del giudizio, l’ultima tromba che raccoglie le anime davanti al trono di Dio, dove i buoni saranno salvati e i cattivi condannati al fuoco eterno. Il Dies irae è una delle parti più note del requiem e quindi del rito per la messa esequiale previsto dalla liturgia per la messa di rito tridentino.

    Probabilmente l’ispirazione dell’inno è biblica, dalla versione latina della Vulgata del libro di Sofonia 1,15-16 è la prima lettura di oggi

    il testo:

    « Giorno d’ira quel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebre e di caligine, giorno di nubi e di oscurità, giorno di squilli di tromba e d’allarme sulle fortezze e sulle torri d’angolo. »

     

     

     

    Preghiera del giorno (preghiera colletta)

    O Dio, che hai promesso ai poveri e agli umili la gioia del tuo regno, fa’ che la Chiesa non si lasci sedurre dalle potenze del mondo, ma a somiglianza dei piccoli del Vangelo segua con fiducia il suo sposo e Signore, per sperimentare la forza del tuo Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

     

    AFRAATE IL SIRO

    Vicino ad Antiochia di Siria, oggi Turchia, Afraate, anacoreta, nato ed educato tra i Persiani, seguendo le orme dei magi, a Betlemme si convertì al Signore e, raggiunta Edessa, si ritirò in una piccola abitazione fuori le mura; ad Antiochia, infine, difese la fede cattolica dagli ariani con la predicazione e con gli scritti.

     

    La Parola di Dio del giorno (Mt 5,1-12a)

    In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Commento al Vangelo)

    La povertà proclamata da Gesù non deve essere solo caratteristica di ogni cristiano, ma distintivo e beatitudine della Chiesa e della Comunità in quanto tale. Uno dei momenti forti della «conversione» a cui il Concilio ha chiamato la Chiesa è la povertà. Non è forse da una certa ricchezza di mezzi, da un certo attaccamento al denaro e al potere entro la Chiesa, che nasce in molti cristiani un senso di disagio? Nelle nostre assemblee eucaristiche sono presenti oggi molte persone che hanno disponibilità di mezzi e di cultura. Essi non sono mai dispensati dal ricercare le vie della povertà e dal servire i propri fratelli che sono nell’indigenza, perché è ancora e sempre nei poveri che si incontra colui che è venuto a salvare.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti i bambini adottati e per le famiglie adottanti

    EVENTO DELL’ANNO 17 DI OGNI SECOLO:

    SEC. XIX – ANNO 1817

    Muore in Russia GIACOMO ANTONIO DOMENICO QUARENGHI (Rota Imagna 1744 – S. Pietroburgo 2 marzo 1817) architetto e pittore bergamasco. Fu un valido rappresentante dell’architettura neoclassica, meditata sull’opera di Andrea Palladio, ed uno dei principali realizzatori dell’Architettura neoclassica in Russia dove lasciò autentici capolavori.

    E…don’t forget

    Compleanno di DON EUGENIO BATTAGLIA nato il 29-01-1934, missionario in Bolivia e fondatore del Centro adozioni Conventino il cui attuale direttore è don Marco Perrucchini.

     

     

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