domenica 3 gennaio ’21

     

     

    Tempo di Natale

     

    Proverbio del giorno

    «Anche se hai sessanta consiglieri, consigliati prima con te stesso (Israele)»

     

    Iniziamo la giornata Pregando

    “O Dio, nostro Padre, che nel Verbo venuto ad abitare in mezzo a noi riveli al mondo la tua gloria, illumina gli occhi del nostro cuore, perché, credendo nel tuo Figlio unigenito, gustiamo la gioia di essere tuoi figli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen!”

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio

    (Siracide 24,1-4.8-12; Salmo 147; Efesini 1,3-6.15-18; Giovanni 1,1-18)

    In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.

     

    Riflessione per il giorno (commento al vangelo)    

    Gesù è la Parola di Dio: non può essere una parola che non ha senso. Egli è tutto parola e parola di tutto. Dio aveva rivelato il suo eterno potere per mezzo della creazione, aveva inviato i suoi profeti, i suoi messaggeri, ma nonostante ciò era rimasto pieno di mistero, imperscrutabile, invisibile, celato dietro i principati e le potenze, dietro le tribolazioni e le ansietà. Ad un certo punto Dio si è rivelato; ha parlato distintamente e chiaramente. Ciò è avvenuto in Gesù di Nazareth. Gesù è la Parola che ha rotto il relativo silenzio di Dio. Il contenuto di questa Parola è Dio stesso. Un Dio diverso da come lo pensavano gli uomini: è un Dio Trinità d’amore, è un Padre misericordioso che ama l’uomo e lo vuole salvo. Gesù «a tutti i credenti indica la via della verità», ed è venuto per rivelarci quel Dio che l’uomo di ogni tempo attende e invoca: «…luce dei credenti… rivelati a tutti i popoli nello splendore della tua verità».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti noi, perché la nostra vita sia coerente con la nostra dignità di figli di Dio e la nostra condotta permetta anche a chi non crede di vedere in noi un riflesso della luce divina.

     

    Santo del giorno

    S. NOME DI GESÙ

    Il Nome di Gesù (=Dio salva) fu venerato nella Chiesa fin dai primi tempi, ma solo nel sec XIV cominciò ad avere culto liturgico. San Bernardino diffuse con tanto slancio e fervore tale devozione che venne istituita la festa liturgica. A fianco: il monogramma di Cristo ideato da S. Bernardino

     

    Don’t Forget! – Avvenne nell’anno 21 di ogni secolo: 1° secolo

    Nel 1° secolo d. C. in Gallia c’erano gruppi di popolazioni locali che tentavano di opporsi con tutti i mezzi alla conquista romana, ma erano disorganizzati e spesso in lotta fra loro. Come tutti i popoli primitivi avevano una visione molto vaga del mondo in cui vivevano e neppure del territorio da loro abitato (non esistevano cartine geografiche) e non potevano immaginare quanto vasto e potente fosse l’impero Romano.  Nell’anno 21 dopo Cristo sotto l’impero di Tiberio scoppia la rivolta degli Edui (che occupavano l’odierna regione francese compresa tra il fiume Saona e la Loira) guidati da Giulio Sacroviro e Giulio Floro, rivolta che però viene subito repressa dal generale romano Gaio Silio. Sia Floro sia Sacroviro in due differenti circostanze per il disonore decisero di togliersi la vita.

     

     

    Il ricordo e il grazie per…

    Luciano Schena

    Anni 60

    Morto il 19-3-2020

    Margherita Merelli

    Anni 66

    Morta il 29-3-2020

    Due coniugi di nemmeno settant’anni morti nel giro di pochi giorni e una figlia disabile, ricoverata in ospedale. Giuliano Schena, 68 anni, si è spento giovedì 19 marzo, con sintomi riconducibili al coronavirus, ma a portarselo via pare sia stato un ictus. Dieci giorni dopo l’ha seguito anche la moglie Rita Merelli, 66 anni, risultata positiva al terribile virus. Giuliano si è spento in casa, mentre la moglie era ricoverata all’ospedale di Seriate.

    Abitavano a Bondo Petello, dove vivevano con la figlia Elena, 31 anni, affetta da grave forma di disabilità che non la rende autosufficiente sin dall’infanzia, e la figlia Simona, 44 anni. Un altro figlio, Claudio, 38 anni, vive fuori casa.

    «I miei zii sono stati l’esempio concreto di cosa vuol dire vivere per la famiglia – ricorda il nipote Tiziano Brignoli–: lavorare dall’alba sino alla sera per sostenere economicamente la propria famiglia, e poi rientrare a casa e occuparsi di loro, in particolare della figlia disabile, che necessita di cure, attenzioni e precauzioni costanti, il tutto per rendere la sua vita la più dignitosa possibile. Erano persone per bene. Semplici, certamente, ma di quella semplicità che poi viene ricordata da parenti, amici, e da coloro che li hanno incontrati durante il corso della loro vita».

    Amore ed attenzioni che riservavano anche ai tre piccoli nipoti. Giuliano era in pensione da parecchi anni, ma aveva dedicato parte della sua vita alla rinomata pasticceria «Dei Castelli» di Tagliuno. Dopo il pensionamento, ne avevano preso le redini i figli Claudio e Simona, che però, dopo molti sacrifici, hanno chiuso l’attività. «Il presidente George Bush – sottolinea il nipote – era solito dire che “è facile dire sì tanto quanto è facile dire di no”. Penso che queste parole descrivano alla perfezione mio zio Giuliano. Una persona che c’è sempre stata per gli altri. Per i suoi figli, per sua moglie, per chi aveva bisogno di un consiglio o di una spalla sul quale appoggiarsi. Genuino, semplice, “alla mano”. Mia zia, invece, si è occupata per tutta la vita di mia cugina Elena, con estrema cura, amore e premura. Ha sacrificato molta della sua libertà individuale per non far mancare nulla alla figlia. L’ha amata più della sua stessa vita, ed era per lei il suo primo pensiero in ogni circostanza. La “mia Elenina”, così la sentivo spesso dire». Come spesso accade in questi giorni, l’armonia e l’equilibrio di una semplice e normale famiglia sono stati spezzati all’improvviso.

     

     

     

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