giovedì 23 novembre ’17

    XXXIII settimana del tempo ordinario

     

    nell’immagine una fotografia di Pedro Luis Raota

     

    Proverbio del Giorno

    «A che serve un volto florido se lo stomaco è vuoto? (India)»

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Salmo 6)

    Signore, non punirmi nel tuo sdegno, non castigarmi nel tuo furore. Pietà di me, Signore: vengo meno; risanami, Signore: tremano le mie ossa. L’anima mia è sconvolta, ma tu, Signore, fino a quando…? Volgiti, Signore, a liberarmi, salvami per la tua misericordia. Nessuno tra i morti ti ricorda. Chi negli inferi canta le tue lodi? Sono stremato dai lungi lamenti, ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, irroro di lacrime il mio letto. I miei occhi si consumano nel dolore, invecchio fra tanti miei oppressori. Via da me voi che fate il male, il Signore ascolta la voce del mio pianto. Egli ascolta la mia supplica e accoglie la mia preghiera. Arrossiscano e tremino i miei nemici, confusi, indietreggino all’istante.

     

    Clemente I Papa e martire

    4° vescovo di Roma è ricordato nel Canone Romano. La sua lettera ai Corinzi, appare come uno dei più antichi documenti dell’esercizio del primato: accenna alla morte di Pietro e Paolo e dei protomartiri romani nella persecuzione di Nerone

     

    La Parola di Dio del giorno (Luca 19,41-44)

    Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata». 

     

    Riflessione Del Giorno (La preghiera bussa, il digiuno ottiene, la misericordia riceve di S. Pietro Crisologo)

    Tre sono le cose, fratelli, per cui sta salda la fede, perdura la devozione, resta la virtù: la preghiera, il digiuno, la misericordia: ciò per cui la preghiera bussa, lo ottiene il digiuno, lo riceve la misericordia. Queste tre cose, preghiera, digiuno, misericordia, sono una cosa sola e ricevono vita l’una dall’altra. Il digiuno è l’anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno. Nessuno le divida, perché non riescono a stare separate. Colui che ne ha solo una o non tutte e tre insieme, non ha niente. Perciò chi prega, digiuni. Chi digiuna abbia misericordia. Chi nel domandare desidera di essere esaudito, esaudisca chi gli rivolge domanda. Chi vuol trovare aperto verso di sé il cuore di Dio non chiuda il suo a chi lo supplica. Chi digiuna comprenda bene cosa significhi per gli altri non aver da mangiare. Ascolti chi ha fame, se vuole che Dio gradisca il suo digiuno. Abbia compassione, chi spera compassione. Chi domanda pietà, la eserciti. Chi vuole che gli sia concesso un dono, apra la sua mano agli altri. È un cattivo richiedente colui che nega agli altri quello che domanda per sé.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché sappiamo unire alla preghiera a Dio, il digiuno verso noi stessi e la carità verso i poveri

     

    don’t Forget!

    23-11-1967: muore don Angelo Pagani, prete del PSV

    23-11-1980: Terremoto di 6,5 gradi della scala Richter colpisce l’Irpinia e causa 2.914 morti e decine di migliaia fra feriti e sfollati.

     

     

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