lunedì 12 ottobre ’20

     

    nell’immagine un dipinto di Alex Colville

     

    XXVIIIA Settimana t. Ordinario

     

    Proverbio del Giorno

    «Il saggio non commette due volte lo stesso errore (Siria)»

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    O Padre, in Cristo hai stretto con noi un’alleanza che nessuno può spezzare Col sangue versato in croce, Gesù ha operato la riconciliazione. Dacci quanto è necessario a vivere una vita degna di figli  tuoi, non solo in cielo, ma già sulla terra. Lo Spirito Santo scenda su di noi e ci purifichi. Amen

     

    S Felice, Cipriano e compagni

    Con altri 5000 battezzati, furono portati nel deserto dove molti morirono di stenti e altri furono trucidati nella persecuzione vandalica del 482 nel nord Africa.

     

    La Parola di Dio del giorno (Luca 11,29-32)

    In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

    Riflessione Per Il Giorno (Alberto Caprotti – Avvenire)

    Oggi si usano tanto quelli gialli, che si appiccicano su un lato, quelli che cadono quando diventano vecchi. Quelli che attacchi al frigorifero per ricordarti cosa manca, quelli pieni di numeri e di frecce, quelli che ci scrivi sopra anche solo per dire ciao, sono uscito, ci vediamo stasera. È incredibile pensare quanti messaggi affidiamo a semplici bigliettini: sono come le foglie della nostra vita. Leggeri che basta uno spostamento d’aria per portarseli via, ma indispensabili riserve di memoria, agende disordinate per appuntare tutto. La colla che hanno alle spalle è leggera e non rovina, afferra senza imprigionare, piace perché non ti incatena a un concetto. E nemmeno a una promessa. Quello che dovevi fare te lo dimentichi spesso, ma se lo scrivi al massimo ti dimentichi dove l’hai scritto. Poi li ritrovi quei biglietti misteriosi, magari quando è troppo tardi, ma è utile comunque. I migliori sono quelli che ti ricapitano tra le mani per caso, nascosti nelle pagine di un libro letto chissà quando: li avevi infilati solo per segnare la pagina, ma ti rivelano una vita. C’è sopra un disegno, un cuore, un «ti voglio bene papi». Non ti ricordi la data, su quei biglietti non c’è mai purtroppo, ma ti ricordi il tempo. E il senso. Sono importanti perché lasciano una traccia. Di chi ami, e anche di te. 

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché sappiamo leggere i nostri avvenimenti e quelli del mondo alla luce del vangelo, e scorgiamo in essi la presenza di Dio, costruttore della storia.

     

    Don’t forget! FOTO STORICHE

    1959 - A SCUOLA IN CARRUCOLA

    Un gruppo di bambini con grembiuli e cartelle attraversa il fiume Panaro a Guiglia, vicino a Modena, per recarsi a scuola. Sono gli abitanti di due frazioni, Barletta e Castellino, che per andare a scuola devono attraversare il Panaro scorrendo lungo una corda d’acciaio tesa sul fiume.

     

    Il ricordo e il grazie…

    Cesare Maccabelli

    Vero Signore D’Altri Tempi

    Morto il 10 marzo 2020

    «È stato un onore conoscerlo e dividere il tempo con lui». «Un imprenditore vero, di quelli che hanno costruito il nostro Paese con tenacia e professionalità, contribuendo a sviluppare il buon nome dell’edilizia bergamasca nel mondo». «Cesare è riuscito a mantenere una linea imprenditoriale retta e molto etica, ma allo stesso tempo aperta al futuro e impronta, con cautela ed altrettanta lungimiranza, all’innovazione». Cesare Maccabelli, era l’imprenditore bergamasco che nel 1966 ha dato una svolta all’azienda del padre fondando, insieme ai fratelli la Edilmac, l’azienda di Gorle leader nel settore della gestione di grandi cave e nell’esecuzione di gallerie e di pozzi che opera in tutto il mondo. Una persona d’altri tempi che aveva ben saldi i grandi valori e i sani principi della vita. Un uomo riservato, anche negli affetti più intimi, che ha sempre tenuto per sé le preoccupazioni, i problemi e le difficoltà che ogni giorno affrontava come imprenditore. La vita gli ha chiesto molto, non ha mai smesso di metterlo alla prova. Nella promessa fatta al padre Battista – il capostipite della grande, bellissima famiglia Maccabelli – di preservare ad ogni costo i valori inestimabili della famiglia, ha impiegato fino all’ultimo le sue risorse migliori. Presente in azienda fino a all’ultimo, Cesare Maccabelli era ancora un punto di riferimento importante per tutti, l’elemento di equilibrio per tutte le componenti: un uomo a volte autoritario, ma che sapeva provare anche grandi affetti, come per la sua nipotina Sofia, di cui era innamoratissimo. Le sue qualità di visione e di correttezza lo hanno visto ricoprire per più anni le cariche di sindaco di Gorle e di presidente Aceb, l’attuale Ance Bergamo. «Una persona magnifica, con un’intelligenza e sagacia senza pari».

     

     

     

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