lunedì 25 gennaio ’21

     

    nell’immagine di un dipinto di John Sloan

     

     III.a Settimana tempo ordinario

     

    Proverbio del Giorno (1000 proverbi della bibbia)

    Davanti all’uomo sta la vita e la morte e gli viene dato ciò che egli desidera

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    O Dio, che hai illuminato tutte le genti con la parola dell’apostolo Paolo, concedi anche a noi, che oggi ricordiamo la sua conversione, di essere testimoni della tua verità e di camminare sempre nella via del Vangelo. Per il nostro Signore…

     

    CONVERSIONE S. PAOLO

    La svolta decisiva della vita di Paolo si compie sulla via di Damasco, dove scopre il mistero della passione di Cristo che si rinnova nelle sue membra. Perseguitato per Cristo dirà: ‘Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa’. Questa celebrazione, già presente in Italia nel sec. VIII, entrò nel calendario Romano sul finire del sec. X. Conclude in modo significativo la settimana dell’unità dei cristiani, ricordando che non c’è vero ecumenismo senza conversione.

     

    La Parola di Dio del giorno (Mc 16,15-18)

    Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.» Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

     

    La Riflessione del Giorno (Doroteo di Gaza)

    Oggi termina l’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani e non possiamo fare a meno di riflettere al fatto che la comunione in Cristo richiede la comunione con gli altri. Doroteo di Gaza, un monaco della Palestina del VI secolo, lo esprime con queste magnifiche parole: Immaginate un cerchio disegnato per terra, cioè una linea tracciata come un cerchio, con un compasso e un centro. Immaginate che il cerchio sia il mondo, il centro sia Dio e i raggi siano le diverse strade che le persone percorrono. Quando i santi, desiderando avvicinarsi a Dio, camminano verso il centro del cerchio, nella misura in cui penetrano al suo interno, si avvicinano l’un l’altro e più si avvicinano l’uno all’altro più si avvicinano a Dio. Comprendete che la stessa cosa accade al contrario, quando ci allontaniamo da Dio e ci dirigiamo verso l’esterno. Appare chiaro, quindi, che più ci allontaniamo da Dio, più ci allontaniamo gli uni dagli altri e che più ci allontaniamo gli uni dagli altri, più ci allontaniamo da Dio”

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per l’unità di tutte le chiese cristiane affinché lo scandalo delle divisioni fra i credenti in Gesù lasci il passo alla ricerca della collaborazione e comprensione reciproca.

     

    EVENTO DELL’ANNO 21 DI OGNI SECOLO: SEC. XIV – ANNO 1321

    A partire dal XIII secolo la diffusione della lebbra aumentò vertiginosamente e in Europa diventò endemica. Si aprì una vera e propria questione e un caso emblematico fu quello del 1321, anno in cui il re francese Filippo V, dopo le voci che vedevano i malati organizzatori di un complotto che li avrebbe portati a conquistare il comando del regno, decise di promulgare l’editto di Poitiers contro i lebbrosi, accusati di lesa maestà. Dopo la prigionia e le torture subite, ci fu chi confessò e i colpevoli o presunti tali, compresi i bambini, furono uccisi. Chi non confessò rimase comunque prigioniero e il re per evitare che potessero riprodursi decise di separare uomini e donne.

     

    Don’t forget

    GIORNATA MONDIALE DEI MALATI DI LEBBRA

     

     

     

    Le 100 foto che hanno fatto la storia – Don Mc Cullin: albino boy – Biafra 1967

     

    BIAFRA 1967

    Pochi ricordano il tentativo del Biafra di separarsi dalla Nigeria meridionale nel 1967 fallito meno di tre anni dopo. Il mondo ha appreso di quella lotta attraverso le immagini della fame e delle malattie che hanno ucciso milioni di persone. Nessuno si è dimostrato potente quanto la foto di un bimbo albino di 9 anni del fotografo britannico Don McCullin. “Essere un orfano Biafran affamato significava trovarsi in una situazione pietosa, ma essere un albino affamato significava trovarsi in una posizione indescrivibile”, ha scritto McCullin. “Morendo di fame, era ancora tra i suoi coetanei oggetto di rifiuto, derisione e insulto.” Questa foto ha influenzato profondamente l’opinione pubblica, ha esercitato pressioni sui governi affinché agissero e ha portato a massicci trasporti aerei di cibo, medicine e armi. McCullin sperava che immagini così crude sarebbero state in grado di “spezzare i cuori e gli spiriti delle persone sicure”. Il lavoro di McCullin ha lasciato un’eredità duratura: lui e altri testimoni hanno ispirato il lancio di Medici Senza Frontiere a favore di coloro che soffrono guerre, epidemie e disastri.

     

     

     

     

     

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