Lunedì 26 febbraio 2024

     

    I Settimana di Quaresima

     

    Avvenne il 26 febbraio…

    364 – I generali dell’esercito romano acclamano imperatore Valentiniano I.

    1266 – Carlo I d’Angiò, nella battaglia di Benevento, sconfigge Manfredi, ponendo fine al dominio degli Hohenstaufen in Italia.

    1606 – Scoperta l’Australia a opera del navigatore olandese Willem Janszoon

    1815 – Napoleone fugge dall’Isola d’Elba

    1956 – Termina il XX Congresso PCUS, in cui N. Krusciov inizia la “destalinizzazione” dell’URSS

     

    Aforisma RS. Curato d’Ars

    “La nostra lingua dovrebbe essere usata solo per pregare e il nostro cuore solo per amare.”

     

    Preghiera colletta

    O Dio, che hai ordinato la penitenza del corpo come medicina dell’anima, fa’ che ci asteniamo da ogni peccato per avere la forza di osservare i comandamenti del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    È un santo che ha legato il suo nome alla città di Gaza, luogo tormentato e al centro delle cronache in questi ultimi tempi ma per il cristianesimo anche culla di un’importante filone monastico nei primi secoli. Porfirio era nato intorno al 347 in un’agiata famiglia di Tessalonica.

    A 31 anni decise di abbracciare la vita monastica e ritirarsi nel deserto di Scete in Egitto. Da qui, 5 anni dopo, raggiunse pellegrino Gerusalemme, dove distribuì tutti i beni ai poveri. Rimasto colpito dal suo comportamento, il vescovo di Gerusalemme, Giovanni, nel 392 lo ordinò sacerdote a 45 anni, affidandogli la custodia delle reliquie della Santa Croce.

    Tre anni dopo, alla morte del vescovo Eneo, fu chiamato a succedergli a Gaza, dove guidò per 25 anni questa piccola comunità. Morì il 26 febbraio 420. Preghiamolo affinché aiuti a riportare la pace nella tormentata striscia di cui porta il nome.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 6,36-38

    Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.

    Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

     

    Riflessione Frammenti di vita

    I venerdì di quaresima dalle 18,00 alle 19,30 alcuni rappresentanti del gruppo Pacem in Terris di Bergamo hanno chiesto di potersi unire alla nostra eucaristia quotidiana per poi fermarsi a pregare e riflettere sulla pace. Il tutto dura poco più di un’ora e consiste in brevi, ma intense preghiere, in ampi spazi di silenzio, nella lettura di un brano di Vangelo e nella presentazione del profilo di un costruttore di pace: Lanza del Vasto, Thomas Merton, Maria di Campello, Martin Luther King ecc.

    Nessuna parola in più di quelle necessarie (le guerre sono ridondanti, la pace è umile e silenziosa), niente toni aggressivi o accusatori, ma sguardi sereni, gesti pacati e canti poco più che sussurrati. I partecipanti danno l’impressione di sapere che nel preciso istante in cui si prega e riflette sulla pace, non ci si debba preoccupare d’altro che di essere riconciliati nel proprio intimo per rimanere connessi a quanti amano la pace e per offrire la loro disponibilità a Dio che è alla ricerca di miti a cui affidare il governo del mondo.

    Un tale commenta con scetticismo: “Le preghiere non bastano a fermare le guerre”. Sarà, ma tengono vivo l’impegno a non farle iniziare e a farle finire quanto prima, nel caso iniziassero.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché il sinodo del Vescovi produca risultati importanti e buoni per il futuro della chiesa.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    CAMILLE PISSARRO: BOULEVARD MONTMARTRE.

    1897 – olio su tela – 64,8 x 81,3 cm – Metropolitan Museum of Art – New York

    Camille Pissarro fu considerato un maestro tra i pittori impressionisti. I giovani colleghi del gruppo lo consideravano tale soprattutto per la sua età più avanzata. Però, Pissarro non abbracciò del tutto l’estetica impressionista: alla dissoluzione della figura nell’atmosfera preferiva, infatti, dipingere solide figure. Nonostante questo, partecipò alle mostre organizzate dal gruppo a partire dal 1874.

    Quella di oggi è una delle 14 tele su Boulevard Montmartre che Pissarro dipinse nel 1897, per le quali l’artista ha lavorato dall’alto, guardando dalla finestra del Grand Hôtel de Russie dove alloggiava.  La visione dall’alto ha il pregio di trasmettere l’effetto dell’insieme e di rendere la scena più ampia.  Il suo quadro “Boulevard Montmartre in un mattino d’inverno” nella versione custodita a New York è un dipinto dal formato rettangolare. L’inquadratura è orizzontale e simile per proporzioni a quella di una immagine fotografica.

    La carreggiata del boulevard occupa gran parte della superficie del dipinto. A destra e a sinistra sono posizionati i palazzi. Una piccola porzione triangolare è destinata al cielo. Il pallore del cielo, gli alberi privi di foglie, i comignoli delle canne fumarie, ben visibili sui tetti, e una tavolozza fatta di bianchi, grigi, marroni e di toni freddi, come il blu, esprimono bene l’atmosfera invernale. La luce opaca e la leggera foschia rendono tutto sfumato e fanno apparire le forme dei palazzi ancor più indefinite e quasi immerse in un’atmosfera impalpabile.

    Le persone e le carrozze, appena abbozzate con pennellate rapide, conferiscono dinamismo e vivacità, tipiche della vita concitata della metropoli, che non dà il tempo di mettere a fuoco ciò che appare. In questo dipinto Pissarro è un campione di talento e dimostra la capacità come artista impressionista perciò merita di essere apprezzato per la sua bellezza e valore storico e artistico.

     

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