lunedì 3 agosto ’20

     

     

    nell’immagine un dipinto di Victor Gabriel Gilbert

     

    XVIIIa Settimana del Tempo Ordinario

    Proverbio del giorno (Gilbert Keith Chesterton)

    La vita è la più bella delle avventure, ma solo l’avventuriero lo scopre.

     

    Iniziamo la giornata Pregando

    O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora ti cerco. Di te ha sete l’anima mia, come terra deserta, arida, senz’acqua. Al mattino, Signore, fammi sentire il tuo amore: a te innalzo l’anima mia. Fammi conoscere la via da percorrere nel giorno perché confido in te. Amen

     

    Lidia

    Visse nel 1° sec. Era di Tiatira, città della Lidia, in Asia minore. Abitò a Filippi, dove commerciava la porpora. Discepola di Paolo, lo ospitò a casa sua dove nacque la prima Chiesa fondata in Europa dall’apostolo dei gentili.

     

    La Parola di Dio del giorno Matteo 14,22-36

    Dopo che la folla ebbe mangiato Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Compiuta la traversata, approdarono a Genesareth.

     

    Riflessione Per Il Giorno (Frammenti di vita)

    A differenza degli italiani, gli africani –almeno con me- non comunicano volentieri con gli sms (sono un primitivo, lo so, ma per me è il massimo livello dei social), forse per paura di fare errori scrivendo o per chissà che altro…Comunque sia, ero rimasto molto stupito nei giorni della quarantena da covid che ogni tanto mi arrivasse un messaggio, sempre uguale, da parte di uno degli ospiti del Patronato: “Hai mangiato oggi?”. “Ma che domande fa?” pensavo fra me “Certo che ho mangiato, mica mi lasciano morire di fame anche se sono in isolamento”. Di recente ho mostrato l’ennesimo sms a un amico il quale mi disse: “Negli ultimi anni la scrittrice Elsa Morante chiedeva a tutti: “Qual è secondo voi qual è la frase che esprime al massimo il sentimento?”. Tutti dicevano grandi cose. Lei rispondeva: “No. La frase d’amore, l’unica, è: hai mangiato?”. Non riuscivo a credere che quel giovane nero che ha paura ad esprimersi, che per parlare in italiano si fa aiutare dal traduttore di internet e che sa leggere e scrivere giusto quel che basta per un sms, avesse già capito alla sua età quello che la grande Elsa Morante aveva scoperto solo alla fine della vita. Ma non è forse proprio questa la prima frase che ogni mamma dice al figlio quando la va a trovare?  

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché i cristiani siano sale della terra e luce del mondo

     

    Don’t forget!100 immagini che hanno cambiato la storia

    24-12-1968 ore 10:40 (6 ore meno rispetto a Greenwich): i cosmonauti Usa FRANK BORMAN, JIM LOVELL e BILL ANDERS ricevono (e fanno al mondo) un inatteso regalo di Natale. Per la prima volta l’uomo vede sorgere la terra all’orizzonte lunare. Questa la conversazione dei 3: Anders: Oh my God! Look at that picture over there! There’s the Earth coming up. Wow, that’s pretty.  Borman: Hey, don’t take that, it’s not scheduled. (joking) Anders: (laughs) You got a color film, Jim? Hand me that roll of color quick, would you… Lovell: Oh man, that’s great!

    (Anders: Oh mio Dio! Guarda laggiù! C’è la Terra che spunta. Wow, è carino. Borman: Ehi, non prenderlo, non è programmato. (Scherza). Anders: (ride) Hai una pellicola a colori, Jim? Passami in fretta il rullino…Lovell: Oh amico, è grandioso!)

     

    Il ricordo e il grazie…

    Daniele Ravagnani

    Geologo

    Morto il 22 marzo 2020

    Grande cordoglio ha suscitato in Ardesio, Val Seriana e Bergamasca, la notizia della scomparsa di Daniele Ravagnani, uno dei primi geologi a mettere a disposizione le sue profonde competenze a privati cittadini e a enti pubblici bergamaschi e di altre province. Daniele Ravagnani, classe 1949, era originario del Polesine. Laureatosi in geologia nel 1974 all’Università di Milano, con una tesi sulle mineralizzazioni uranifere in Italia e a Novazza di Valgoglio, dipendente Eni dal 1974 al 1985, è stato anche direttore dell’Istituto gemmologico italiano e per 7 anni, presidente dei geologi di Lombardia. Quindi libero professionista, con studio in Ardesio. Quel che tutti hanno sottolineato, ricordandolo, è stata, oltre alla grande professionalità, la profonda onestà. Così Giampietro Calegari, presidente della Comunità montana Valle Seriana: «Di lui ho un bel ricordo anche perché anni fa, nel corso del mio primo mandato in Comunità, era uno dei pochi geologi del nostro territorio. Lo apprezzavo per la sua preparazione, per la sua onestà e per la sua disponibilità». Ravagnani se ne è andato il 22 marzo all’ospedale di Piario, dove era stato ricoverato a causa di un’insistente febbre. L’ultima telefonata alla moglie Ilia: «Mi ha chiamato all’alba, dicendomi che andava tutto bene. Poche ore dopo l’ospedale mi ha comunicato della sua morte». Ravagnani era legato da profonda amicizia al reporter Giorgio Fornoni che di lui dice: «Ha sempre fondato la sua vita su giustizia e onestà. Onestà che perseguiva fino in fondo anche se a volte ci rimetteva nel lavoro. Era uomo di cultura, amava la professione che esercitava con tanta competenza, in modo concreto e meticoloso. Non esitava a denunciare le ingiustizie, proprio per il suo senso di correttezza». Ravagnani era un fine uomo di cultura, attivo anche in Parrocchia e con il Gruppo biblico locale. Ogni estate era il promotore degli incontri sul sagrato del santuario, con riflessioni sulle sacre scritture “Aperto per ferie”. Faceva parte del Gruppo La Casa per l’accompagnamento spirituale per separati, divorziati o risposati.

     

     

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