martedì 12 luglio ’16

    XV Settimana tempo Ordinario

     

    Iniziamo la giornata pregando (Preghiera di Giovanni Paolo II)

    Gesù, Figlio di Dio, Tu chiami tutti i battezzati a prendere il largo, percorrendo la via della santità. Suscita nel cuore dei giovani il desiderio di essere nel mondo di oggi testimoni della potenza del tuo amore. Riempili con il tuo Spirito di fortezza e di prudenza perché siano capaci di scoprire la piena verità di sé e della propria vocazione. Salvatore nostro, mandato dal Padre per rivelarne l’amore misericordioso, fa’ alla tua Chiesa il dono di giovani pronti a prendere il largo, per essere tra i fratelli manifestazione della tua presenza che rinnova e salva. Amen.

     

    SS. Nabore e Felice

    soldati di origine nordafricana, arrivati a Milano nel IV secolo per servire nell’esercito di Massimiano. Divennero cristiani e, a Lodi Vecchio, furono giustiziati per aver disertato: si trattava in realtà di un’«epurazione» dei cristiani dai ranghi militari. Il loro culto pian piano decadde, fino a che nel XIII secolo i francescani non lo ravvivarono. Nel 1799 i martiri furono traslati nella basilica di Sant’Ambrogio.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio Matteo 11,20-24.

    In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se in Sodoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe!  Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!». 

     

    Riflessione Per Il Giorno (A proposito di coerenza)

    Tito, il «padre dei popoli» jugoslavi, aveva un appartamento a New York da 20 milioni di dollari, due lussuosi panfili, una Cadillac decappottabile, una Rolls Royce, l’isola di Brioni come residenza privata; più, posate in argento, oggetti d’oro, orologi e abbigliamento firmatissimi. Lasciò una eredità personale di 60 milioni di dollari. Fatale poi l’attrazione per la moda. Il dittatore indossava abiti eleganti che andavano dal completo bianco Panama allo smoking, cravatte Dior o Yves Saint Laurent, mutande di seta comprate a Trieste e Milano, cappelli di Borsalino e scarpe inglesi su misura. Vezzi «segreti», che dimostrano come il fondatore del socialismo jugoslavo impartisse il comunismo più spartano agli altri per riservare a se stesso una dolce vita borghese.

    Quando chiesero a Ennio Flaiano se fosse comunista, rispose che non poteva permetterselo…

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché la Chiesa non tema la povertà e la sofferenza, ma il potere e la ricchezza

     

    Ricorda…Don’t forget!

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    gingol

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