martedì 19 gennaio ’21

     

     

    nell’immagine un dipinto di John Falter

     

    IIa Settimana tempo ordinario

     

    Proverbio

    BENEFICIUM ACCIPERE LIBERTATEM VENDERE EST –= Accettare un favore è vendere la propria libertà.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera colletta)

    “O Padre, che in Cristo, agnello pasquale e luce delle genti, chiami tutti gli uomini a formare il popolo della nuova alleanza, conferma in noi la grazia del Battesimo con la forza del tuo Spirito, perché tutta la nostra vita proclami il lieto annunzio del Vangelo. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per i secoli dei secoli. Amen”.

     

    BASSIANO

    Nativo di Siracusa, a Roma si convertì al cristianesimo e ricevette il battesimo. Poiché il padre lo voleva far apostatare, si rifugiò a Ravenna, dove fu ordinato prete. Nel 373 morto il vescovo di Lodi, fu scelto a succedergli. Partecipò nel 381 al concilio di Aquileia e nel 390 a quello di Milano: nel 397 assisté ai funerali di Ambrogio di cui era amico. Morì nel 409 e fu sepolto nella cattedrale.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio

    In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».

     

    La Riflessione del Giorno (Frammenti di vita)

    Fra gli stranieri che frequentano la Messa domenicale, non manca chi vorrebbe ricevere la comunione: in questo caso dopo aver verificato che sia stato almeno battezzato, si inizia un percorso di catechesi adatto alla persona. Come capitava in missione con i boliviani, anche per gli africani non è difficile spiegare il senso della confessione…Ma riuscire a far capire che lo “small bread” (piccolo pane, come qualcuno chiama la particola consacrata) è il corpo di Cristo, è cosa un po’ più complicata. Qualche tempo fa con un giovane particolarmente sveglio mi ero avventurato in una spiegazione del mistero eucaristico che pretendeva di essere convincente ed era invece risultata incomprensibile. Vedendo che mi stavo arrampicando sui vetri, il giovane mi fermò e mi chiese: “Stai cercando di dirmi che il little bread nella Messa diventa Gesù?”. Rassegnato al fatto di aver fallito nel tentativo di spiegazione, risposi: “Ebbene sì”. E ancora: “E che quando il prete dice “questo è il mio corpo” non è del suo corpo che parla, ma di quello di Gesù?”. “Esatto” rispondo. Al che con un sospiro di sollievo: “Allora avevo capito bene –dice sorridendo- perché le tue spiegazioni mi avevano confuso”. Non ho ritenuto opportuno insistere oltre, perché ho avuto la sensazione che avesse capito tutto meglio di me

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per le Chiese Orientali copta egiziana, armena, etiopica, eritrea e malankarese.

     

    Don’t forget: “1000 quadri più belli del mondo”

    PIERRE SUBLEYRAS: S. CAMILLO DE LELLIS 1746 - Olio su tela - cm 172×248 – Museo di Roma

    PIERRE SUBLEYRAS: S. CAMILLO DE LELLIS 1746 – Olio su tela – cm 172×248 – Museo di Roma

     

    Nel 1746, mentre si preparava la canonizzazione di Camillo de Lellis, l’Ordine dei Camilliani commissionò un dipinto da donare a Papa Benedetto XIV. La grande tela, eseguita da Pierre Subleyras (1699-1749) nello stesso anno, raffigura il santo che si prodiga per mettere in salvo gli ammalati dell’ospedale di S. Spirito in Sassia durante l’inondazione del Tevere nella notte del 23-12-1598. L’autore, formatosi a Tolosa e stabilitosi in Italia come pensionnaire dell’Accademia di Francia dal 1728, è una figura emblematica del cosmopolita ambiente artistico romano dei primi decenni del secolo. Originale interprete della componente classicista dell’arte europea di quegli anni, Subleyras era stato accolto e apprezzato nella capitale conquistando incarichi prestigiosi. Nel dipinto l’artista realizza un’immagine di efficacia pedagogica e promozionale e interpreta a pieno lo spirito di S. Camillo, celebrato come “vir misericordiae”. 

     Il santo aveva infatti dedicato la vita alla cura degli ammalati e aveva promosso il ruolo essenziale dei religiosi nell’assistenza materiale degli infermi ottenendo, nel 1586, l’approvazione papale per la fondazione dei Camilliani. La drammatica scena del salvataggio è descritta da Subleyras con una composizione equilibrata, scandita dai gesti controllati e dalle espressioni prive di enfasi dei personaggi che rivelano la riflessione sui modelli della tradizione italiana. L’artista francese rielabora iconografie collaudate come le deposizioni di Cristo di Annibale Carracci per il malato seminudo, sulla destra della scena, oppure dell’Enea e Anchise di Federico Barocci per la figura di S. Camillo con un malato sulle spalle, sulla sinistra. Questi rifermenti, l’idealizzazione dei tipi e la nobilitazione degli affetti contribuiscono alla trasfigurazione eroica delle virtù di abnegazione per i più deboli che caratterizzò l’esistenza del santo. La sensibilità naturalistica di Subleyras emerge però nella straordinaria natura morta del cesto in primo piano. Col disordine dei resti di cibo, delle stoviglie e stracci, sorretto dalle robuste braccia di un servitore secondo un modulo ricorrente per la rappresentazione dei doni nelle scene di pittura sacra del Cinquecento, il cesto costituisce il fulcro figurativo e simbolico del dipinto, e allude alla realtà della sofferenza e della caducità umana, in sintonia con il significato attribuito alla natura morta in ambito pittorico.

     

     

     

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