martedì 19 novembre ’19

     

    Aforisma del giorno (Benjamin Franklin)

    Non nascondere i tuoi talenti, sono stati fatti per essere usati. Cosa è una meridiana nell’ombra?

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Orazione)

    O Padre, che affidi alle mani dell’uomo i beni della creazione e della grazia, fa’ che la nostra buona volontà moltiplichi i frutti della tua provvidenza; rendici operosi e vigilanti in attesa del tuo ritorno, nella speranza di sentirci chiamare servi buoni e fedeli, e così entrare nella gioia del tuo regno. Amen

     

    FAUSTO diacono della Chiesa di Alessandria dalla metà del sec. III agli inizi del IV.

    Durante la persecuzione di Valeriano, fu esiliato in Libia. Tornato in Egitto fu costretto a vita povera e randagia. Nonostante le gravissime difficoltà si mantenne fedele fino al martirio per decapitazione.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno Luca 19,1-10.

    Gesù entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E’ andato ad alloggiare da un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

     

    Riflessione Per Il Giorno (Flora Gualdani)

    “Casa Betlemme” è una realtà di fede e di speranza che sorge in Arezzo e ha come fondatrice Flora Gualdani che ha ricevuto il premio per la cultura cattolica: E’ sua la riflessione che proponiamo ai lettori. “Davanti alla diffusa malattia delle “3S” cioè soldi, sesso e successo, cerchiamo di rispondere con la terapia delle “3P”, cioè povertà, purezza, piccolezza. Con dosi sempre abbondanti di preghiera. E’ una ricetta che porta frutto e dà futuro. Certe sofferenze della società derivano da una profonda crisi della Chiesa: mi pare che siano stati decapitati il primo e sesto comandamento e cioè il primato di Dio e la purezza della nostra vita. Quando crollano quelli, con il tempo vengono giù anche gli altri. Ma tutto parte da un problema di fede. Quando si ha paura ad annunciare verità impopolari, alla radice c’è un calo della nostra fede. La crisi della fede viaggia insieme alla crisi della castità: parola desueta che disturba molti e ci interpella tutti. E’ la parola chiave, parola profetica in questa società decadente fatta di melma e di sangue. Castità è una virtù non banale ma basilare per ogni vocazione: per la fedeltà e la felicità degli sposi, per la salute dei nostri giovani, per l’equilibrio di una vita consacrata, per il bene di una persona con tendenza omosessuale. E’ la mancanza di castità che porta alla infedeltà e allo sfascio delle famiglie. Ed è la mancanza di castità che ha portato certi sacerdoti a sfregiare il volto della Chiesa. Coi miei collaboratori insisto nella fedeltà al “BTD”: Bibbia, Tradizione e Dottrina e insieme preghiamo continuamente per sostenere i nostri pastori, affinché sappiano resistere alle pressioni del mondo e ci confermino nella fede”.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché impieghiamo bene i talenti che Dio ci ha donato.

    Don’t forget

    Le SS. Messe del mese di novembre sono ovviamente dedicate al ricordo di tutti i defunti: nelle chiese del Patronato S. Vincenzo (Casa centrale, Casa del Giovane, Sorisole, Clusone, Bolivia) si celebra tutti i giorni e in ogni Messa sono ricordati tutti i preti, collaboratori, ex-allievi, volontari e benefattori defunti del Patronato nei suoi 91 anni di storia.

    AUGURI

    di buon Onomastico al nostro sacerdote

    DON

    FAUSTO RESMINI

     

     

    “I 1.000 quadri più belli del mondo” 

    AN MIENSE MOLENAER: GIOVANE FUMATORE  1635 – Olio su tavola - 71 x 54,3 cm – Accademia Carrara Bergamo

    AN MIENSE MOLENAER: GIOVANE FUMATORE 1635 – Olio su tavola – 71 x 54,3 cm – Accademia Carrara Bergamo

     

    Jan Miense Molenaer nacque ad Haarlem intorno al 1610 e visse inizialmente a Haarlem o nella vicina Heemstede.  Assieme alla pittrice Judith Leyster, con la quale si sposò nel 1636 e con la quale condivise parte della sua attività, fu probabilmente allievo di Frans Hals, del quale subì l’influsso.  Dopo il matrimonio trasferì la propria attività ad Amsterdam e morì a Haarlem nel settembre 1668. Fu sepolto il 19 settembre dello stesso anno nella chiesa di San Bavone.  Molenaer si dedica per lo più a soggetti di genere, raffigurando scene di vita quotidiana. Questi dipinti non sono soltanto una cronaca minuta della società olandese dell’epoca, ma nascondono a volte un significato più profondo. Il fumatore era un tema molto popolare e la sua raffigurazione da intendere anche come ammonimento a non abbandonarsi a piaceri voluttuari. Il giovane di Molenaer ci osserva con sguardo assorto, allungando le gambe per scaldarsi al fuoco del camino: dalla sua pipa salgono spirali di fumo che si volatilizzano nell’aria, mentre nella mano sinistra dondola un bicchiere vuoto. Il quadro si può ammirare all’Accademia Carrara di Bergamo

     

     

    nell’immagine un dipinto di Tonino Dal Re

     

     

     

     

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