Martedì 30 agosto 2022

     

    XXII Settimana tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno di C.S. Lewis

    Cosa vuol dire chi proclama: «Non ho paura di Dio, perché so che è buono»? Non è mai stato da un dentista?

     

    Preghiera del giorno dai Salmi

    Del Signore è la terra e quanto contiene, l’universo e i suoi abitanti. È lui che l’ha fondata sui mari, e sui fiumi l’ha stabilita. A te si prostri tutta la terra, a te canti inni, canti al tuo nome. Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore.

    È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo; è meglio rifugiarsi nel Signore, che confidare nei potenti. Signore, il tuo nome è per sempre. Signore, il tuo ricordo per ogni generazione. Amen.

     

    Santo del giorno

    Nacque a Roma il 18-1-1880, divenne monaco e, il 19-3-1904, fu ordinato sacerdote nella basilica del Laterano. Gli furono affidati incarichi gravosi: a soli 28 anni era maestro dei novizi, poi procuratore generale della Congregazione cassinese, poi priore claustrale e infine abate di S. Paolo fuori le mura.

    L’amore per lo studio, non verrà meno per i suoi impegni che occuperanno il suo tempo e il suo ministero. Grande infatti fu la passione per l’archeologia, l’arte sacra, la storia monastica e liturgica. Il 15-7-1929 fu creato cardinale da papa Pio XI e il 21-7 fu consacrato arcivescovo di Milano.

    Ebbe inizio così il ministero di vescovo nella Chiesa ambrosiana fino al 30-8-1954, data della morte, avvenuta nel seminario di Venegono, da lui fatto costruire come un’abbazia in cima ad un colle. Fu proclamato beato da Giovanni Paolo II il 12 maggio 1996.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 4,31-37

    Gesù scese a Cafarnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!».

    E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.

     

    Riflessione del giorno

    Da vari anni l’ultimo sabato d’agosto un gruppo di amanti della montagna realizza un’escursione a 2.100 metri di altezza e, dopo la Messa condivide il pranzo e un po’ di relax nel magnifico scenario delle Orobie. Ma la pandemia prima e l’età poi ci hanno indotto ad accontentarci di quote più basse; quest’anno, causa pioggia, ci si è fermati all’ultima chiesetta del paese per la tradizionale S. Messa e il pranzo al sacco.

    Lì siamo stati accolti da un don 82enne che ha deciso di tornare a vivere nella frazioncina in cui è nato e che con l’altro prete 76enne collabora con il parroco al servizio pastorale di sette comunità per un totale di 2600 abitanti. Niente di strano: ormai anche per le parrocchie delle nostre montagne questa è la condizione normale.

    Ma non è normale che le sette chiese parrocchiali siano aperte, accoglienti, pulite e ordinate, con fiori freschi e tovaglie candide agli altari; con persone del luogo disponibili a dare tutte le informazioni necessarie e ad avvisare chi di dovere.

    Ancor meno normale coi tempi che corrono che sulla porta delle ex case parrocchiali un cartello avvisi che “Per ogni evenienza chiamare il parroco al fisso…o al cellulare…”. Disponibilità, cortesia, accoglienza, servizio, cura: se la nostra chiesa è così, possiamo ancora sperare per il suo e il nostro futuro.    

         

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo per chi si riscontra debole e indeciso di fronte al male, perché trovi nella preghiera e nella Parola di Dio la forza per evitarlo e combatterlo.

     

    Don’t forget! 1000 quadri più belli del mondo

    DITLEV CONRAD BLUNCK: ARTISTI DANESI NELLA LOCANDA ROMANA LA GENSOLA

    1837 – Olio su tela – 74 x 99 cm – Thorvaldesn Museum Copenaghen Danimarca

    Il quadro che oggi presentiamo è un dipinto del pittore danese Ditlev Blunck, che ritrae un gruppo di artisti danesi in una taverna di Trastevere a Roma. Nella prima metà del XIX secolo molti artisti tedeschi e danesi si recarono a Roma, attratti dalla cultura, dai tesori e dalla vita romana, così diversa da quella del Nord Europa. I danesi formarono una comunità separata, con lo scultore B. Thorvaldsen come fulcro.

    Nel quadro Blunck raffigura una scena di vita quotidiana in un’osteria della città: un esame più attento fa capire che si tratta di una specie di ristorante di formaggi. In essa vari residenti locali e un gruppo di artisti danesi stanno pranzando. Thorvaldsen è a capotavola, mentre l’uomo che parla col cameriere è l’architetto Thorvald Bindesbøll. Il pittore che fa capolino dietro di lui è Wilhelm Marstrand.

    Dietro il cameriere a sinistra Alfred Küchler sta ritraendo la famiglia romana nel suo album da disegno. Sulla porta c’è il pittore Constantin Hansen. L’uomo con il cilindro grigio seduto al tavolo è il pittore-grafico Jørgen Sonne. Alla sua destra, Blunck ha dipinto sé stesso. La mescolanza di artisti e gente del posto crea una scena palpitante di vita, ma è comunque idealizzata, il che non toglie che l’opera risulti uno dei quadri più vivaci e gioiosi dell’artista.

    Qualche anno dopo il pittore farà ritorno in Danimarca dove il re Christian VIII gli commissionerà una serie di quattro dipinti che rappresentano le quattro età della vita.    

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