VIII settimana del tempo ordinario

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    Arlecchino e Colombina

     

    S. CASIMIRO

    Nasce a Cracovia nel 1458, figlio del re di Polonia. Quando gli Ungheresi offrirono a lui tredicenne la corona, Casimiro vi rinunciò appena seppe che il Papa era contrario. Impegnato in politiche di espansione, suo padre Casimiro IV gli diede l’incarico di reggente di Polonia, ma lui minato dalla tubercolosi, svolse il suo compito, ma non si lasciò irretire dalle seduzioni del potere. Quando gli fu proposto il matrimonio con la figlia di Federico III per ragioni di stato, non accettò per non venir meno all’ideale ascetico di purezza. Di straordinaria bellezza, ammirato e corteggiato, Casimiro riservò il suo cuore alla Vergine. Si spense a 25 anni a Grodno (Lituania) il 4-03-1484.

    Parola di Dio del giorno – Marco 10,28-31

    In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».  Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».

    Riflessione Per Il Giorno – Racconto di carnevale di Pietro Bargellini

    In Italia, alcune città hanno la loro maschera tradizionale: a Torino, Gianduia; a Milano, Brighella; a Venezia,  Pantalone; a Napoli,  PuIcinella ecc. Ma la storia più bella è quella di Arlecchino, un bimbo di Bergamo. L’ultimo giorno di Carnevale i suoi amici si vestivano in maschera, con gli abiti cuciti dalle mamme. Arlecchino era figlio di una povera vedova, la quale non aveva neppure un braccio di stoffa, per cucire il vestito al suo bambino. Allora tutte le altre mamme le regalarono un pezzetto della loro stoffa e la vedova cucì un vestito formato da tante toppe di diverso colore. Sembrava che un vestito così misero dovesse sfigurare. Invece, quando Arlecchino apparve con quel suo vestito a toppe di tutti i colori, fu un trionfo. Per tutta Bergamo s’alzò il grido di: – Viva Arlecchino!

    Preghiera del giorno – Preghiera di Paolo VI  

    “Vieni, o Spirito Santo e donami un cuore puro, pronto ad amare Cristo Signore. Donami il cuore di un bimbo che non conosce il male se non per combatterlo e fuggirlo. Vieni e donami un cuore grande, aperto alla tua parola e chiuso ad ogni ambizione. Donami un cuore  capace di amare tutti, deciso a sostenere per loro la prova, la noia e la stanchezza, la delusione e l’ offesa. Donami un cuore grande, forte e costante, felice solo di palpitare insieme al cuore di Cristo e di compiere la volontà di Dio. Amen.”.

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per i disoccupati che in Italia sono al 13% del totale della forza lavoro e per i giovani alla ricerca della prima occupazione (40%)

    Don’t forget! …Ricorda!

    04-03-1972: muore don Pietro Bertoletti, sacerdote del Patronato Nato oggi: il musicista veneziano Antonio Vivaldi (1678).

    Nella 2.a meta’ del ‘500 il bergamasco Alberto Ganassa di Oneta di S. Giovanni Bianco dopo i brillanti esordi presso i Gonzaga egli Estensi, vestì i panni di Arlecchino davanti ai Sovrani di Francia e di Spagna. A Oneta si trova la cosiddetta casa d’arlecchino, edificio del ‘400 che conserva elementi distintivi del passato splendore e destinato a diventare museo della maschera e del teatro popolare.. All’interno restano tracce di affreschi attualmente visibili presso la Canonica di S. Giovanni Bianco.

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