martedì 8 gennaio ’19

    Terza settimana di Natale

     

    nell’immagine un dipinto di Adriano Cecioni

     

    Proverbio del giorno:

    Alla povertà manca molto, all’avarizia tutto (Italia)

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Liturgia delle ore)

    Fiorì il germoglio di Iesse / l’albero della vita / ha donato il suo frutto. / Maria, figlia di Sion, / feconda e sempre vergine, / partorisce il Signore. / Il Dio che dal Sinai / promulgò i suoi decreti, / obbedisce alla legge. / Sorge una nuova luce / nella notte del mondo: / adoriamo il Signore! / A te sia gloria, Cristo, / col Padre e lo Spirito / nei secoli dei secoli. Amen.

     

    LORENZO GIUSTINIANI. (Venezia, 1381 + 1456)

    Di nobile famiglia, entrò nella Congregazione dei Canonici Secolari dell’isola di San Giorgio, di cui fu Superiore, continuando a dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione ma anche alla questua per le strade. Nominato patriarca di Venezia seppe sanare la frattura tra la Chiesa e il potere civile.

     

    La Parola di Dio del giorno (Marco 6,34-44)

    In quel tempo, Gesù vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque pani e due pesci». Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta. Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono e si sfamarono, e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

     

    Riflessione Per Il Giorno (Enrico Mattei)

    4-12-1961 a S. Donato Milanese. Enrico Mattei inaugura l’anno accademico della Scuola di studi sugli idrocarburi, dell’Eni. Ad ascoltarlo politici, docenti e allievi a cui il presidente dedica un passaggio del suo discorso: «Noi ci siamo trovati, 16 anni fa, in una situazione tragica. Sapevamo che c‘era qualcosa da fare, ma solo un piccolo numero d’uomini erano preparati per coadiuvarci. Non avevamo le esperienze tecniche nella ricerca degli idrocarburi e gli altri ne approfittavano. Quando ci siamo messi al lavoro siamo stati derisi, perché dicevano che noi italiani non avevamo le capacità né le qualità per conseguire il successo. Eravamo quasi disposti a crederlo perché, da ragazzi, ci avevano insegnato queste cose. Io vorrei che i responsabili della cultura e dell’insegnamento ricordassero che noi italiani dobbiamo toglierci di dosso i complessi d’inferiorità. Dobbiamo avere fiducia in noi stessi, nelle nostre possibilità, nel nostro domani. Ma per fare questo bisogna studiare, imparare, conoscere i problemi. E noi ci mettemmo con impegno e abbiamo creato scuole aziendali per ingegneri, specialisti, operai, per tutti e dappertutto».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti i perseguitati a causa della loro fede e cultura.

     

    Don’t Forget! 250 de: “1.000 quadri più belli del mondo”

    JAN DAVIDSZOON DE HEEM: L’EUCARISTIA IN UNA CORONA DI FRUTTA

    1648 – Olio su tela – 38,9 x 43 cm- Kunsthistorisches Museum, Vienna

    Jan Davidsz. de Heem (1606 Utrecht -1684 Anversa), fu pittore attivo a Utrecht e Anversa. Figura fondamentale della pittura di nature morte nell’Olanda del secolo d’oro, ad Anversa rimase influenzato dal barocco locale abbandonando l’austerità in favore di una composizione e di una stesura cromatica più ricche. Le nature morte di fiori religiosi sono una categoria speciale, sviluppata per la prima volta da Fleming Seghers. Mentre i dipinti olandesi di fiori davano enfasi al valore economico ed estetico dei fiori più che sul loro significato religioso, Seghers recuperò il simbolismo spirituale, secondo gli obiettivi controriformistici dei Gesuiti. Si divertiva particolarmente a dipingere ghirlande intorno a un motivo eucaristico collocato in una nicchia del muro di tonalità marroni. Si enfatizzava in tal modo il processo di transustanziazione (il cambiamento del pane e del vino nel corpo e sangue di Gesù).

    Questo soggetto di fiori attorno all’eucaristia è stato dipinto spesso da Jan Davidsz. De Heem con i risultati straordinari come si può notare nel quadro di oggi. De Heem è riuscito ad aggiungere una luminosità fosforescente alle sue ghirlande, che hanno una chiarezza simile allo smalto, con sfumature riccamente colorate. I richiami eucaristici sono dati dalla frutta – in particolare l’uva – e dai fasci di grano, ma anche dalle mele, pere, fichi e mais. Si noti come i due covoni avvolti in un nastro azzurro hanno la forma di cornucopie che producono abbondanza di frutti: si vogliono così sottolineare i frutti spirituali e morali che l’eucaristia produce nell’anima del credente. Tanti dettagli alludono al mistero eucaristico, come ad es. le farfalle: bruchi che escono dal bozzolo trasfigurati in creature eleganti e leggere, alludono alla risurrezione e alla trasformazione dell’uomo in figlio di Dio. L’occhio umano difficilmente può apprezzare la precisione delicata dei gambi teneri e filiformi e dei piccoli ramoscelli che si snodano intorno al miscuglio di frutti accuratamente dettagliati. L’Eucaristia ebbe un posto importante nella controriforma cattolica, come risposta alla dottrina protestante secondo cui pane e vino avevano semplicemente un valore simbolico durante la comunione.

     

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