mercoledì 10 gennaio ’18

    1.a settimana del tempo ordinario

     

    nell’immagine un quadro di Mary Cassatt 

     

     

    Proverbio del Giorno (Cina)

    Quando incontri un uomo troppo stanco per offrirti il suo sorriso, lasciagli il tuo.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Vivere la vita con le gioie e coi dolori di ogni giorno, è quello che Dio vuole da te. Vivere la vita e inabissarsi nell’amore è il tuo destino, è quello che Dio vuole da te. Fare insieme agli altri la tua strada verso lui, correre con i fratelli tuoi…scoprirai allora il cielo dentro di te, una scia di luce lascerai.

     

    GREGORIO DI NISSA. (335-395)

    A Nissa in Cappadocia, nell’odierna Turchia, Gregorio, vescovo, fratello di S. Basilio Magno illustre per vita e per dottrina, a motivo della retta fede da lui professata fu scacciato dalla città dall’imperatore ariano Valente. Oggi si ricorda anche S. Aldo eremita.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio – Mc 1,29-39

    Gesù uscito dalla sinagoga, si recò subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demoni; ma non permetteva ai demoni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce e, trovatolo, gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andava per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demoni. 

     

    Riflessione Per Il Giorno – Storie belle

    Un giovane chiese a un vecchio saggio: “Maestro, come posso essere sicuro che sto spendendo bene la mia vita e che tutto ciò che faccio è quello che Dio mi chiede di fare?”. Egli rispose: “Una notte feci un sogno. Vidi che la mia vita era come una corsa in tandem, e notai che Dio stava dietro a pedalare. A un certo Dio mi suggerì di scambiarci i posti. Acconsentii e da quel momento la mia vita non fu più la stessa: quando guidavo io, conoscevo la strada che era noiosa e prevedibile: era sempre la distanza più breve tra due punti. Ma quando cominciò a guidare lui, conosceva le scorciatoie, su per le montagne e a rotta di collo. Tutto quello che riuscivo a fare era tenermi in sella con Lui che continuava a dire: “Pedala, pedala!”. Quando mi preoccupavo e chiedevo: «Signore, ma dove mi porti?», egli si limitava a sorridere. Così decisi di fidarmi e presto dimenticai la mia vita noiosa ed entrai nell’avventura, e quando dicevo: «Signore, ho paura…» lui si sporgeva indietro e subito una immensa serenità si sostituiva alla paura. Portò da me gente coi doni di cui avevo bisogno, ma poi mi disse: «Dai via i regali, sono bagagli in più, pesano troppo». Li regalai e scoprii che, regalando, ero io a ricevere, e il fardello rimaneva leggero. Lui infatti conosceva i segreti della bicicletta e io sto imparando a star zitto e pedalare nei luoghi più strani, e comincio a godermi il panorama e la brezza fresca sul volto con il delizioso compagno di viaggio. E quando sono certo di non farcela più, lui sorride e dice: «Non ti preoccupare, guido io, tu pedala!».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché non ci stanchiamo mai di interrogarci sulle realtà fondamentali della vita.

     

     

    Don’t forget

    EVENTO DELL’ANNO 18 DI OGNI SECOLO: ANNO 518:

    1°-7-518 muore a Costantinopoli l’imperatore Anastasio I: è nominato Giustino che aveva fatto carriera nell’esercito, nominato, nonostante fosse analfabeta e avesse quasi 70 anni all’epoca dell’ascesa al trono. Fu un regno importante perché iniziò la dinastia giustiniana, che comprenderà il nipote Giustiniano I: scelto come consigliere dal vecchio imperatore, decretò leggi importanti e quando nel 526, la salute di Giustino inizia a declinare, egli lo nomina formalmente come co-imperatore e suo successore il 1º aprile 527. Il 1º agosto dello stesso anno, Giustino muore e gli succede Giustiniano la cui maggiore eredità sarà il Corpus iuris civilis e che sarà celebrato negli stupendi mosaici di Ravenna.

     

    196° quadro de “i 1.000 quadri più belli del mondo”

    ADAM ELSHEIMER: FUGA IN EGITTO 1609 – CM 31 X41 – OLIO SU RAME – ALTE PINAKOTHEK, MONACO

     

    ADAM ELSHEIMER (Francoforte 1578 – Roma 1610) è stato pittore e disegnatore tedesco, attivo per la maggior parte della vita a Roma dove morì dopo aver condotto una vita spesso segnata dalla malinconia e dalle difficoltà economiche. Nella permanenza italiana ha assorbito la lezione di grandi artisti: da Tiziano a Tintoretto, da Caravaggio a Carracci. La Fuga in Egitto – un vero gioiello – è un’opera di piccole dimensioni: i critici non hanno mancato di sottolineare le numerose incongruenze astronomiche del dipinto, ma in esso l’essenziale è la narrazione poetica e religiosa che l’autore pone al centro. La volta celeste rappresenta, nel “realismo artificioso”, la notte di stelle che accompagna e protegge la fuga della Sacra Famiglia. Al di sopra dei tre fuggitivi, che si trovano a metà percorso, si dispiega il cielo costellato di astri che si mostra anche dove la vegetazione è più fitta: ciò significa che è lo stesso cielo a fare da guida e a fornire la direzione da Betlemme (zona del pericolo) verso l’Egitto (zona della salvezza). Il cielo sembra andare contro le leggi meteorologiche per favorire la fuga, in quanto la presenza delle nuvole non dovrebbe consentire una tale visibilità e luminosità. Il riflesso nell’acqua non è del tutto allineato con la luna: il che suggerisce che la luna è una fonte luminosa autonoma, non condizionata dalle peculiarità terrene, e può essere intesa come una metafora di un mondo altro, dell’aldilà che è il fine ultimo della vita di Cristo. Anche il fuoco acceso a sinistra (Betlemme) produce faville che si confondono con le stelle, le quali infine conducono a una scia luminosa (la via lattea) che si conclude nell’unico albero rinsecchito di tutto il dipinto: evidente segno di morte, simbolo cristologico del supremo sacrificio di Gesù per la nostra salvezza. Ecco spiegato il motivo dell’incoerenza figurativa del cielo, che nel dipinto ha il ruolo di vero e proprio protagonista.

     

     

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