giovedì 15 ottobre ’20

     

     

      nell’immagine un dipinto di Alex Colville

     

     

    XXVIIIa Settimana t. Ordinario

     

    Proverbio del Giorno

    Se ti fermi ogni volta che un cane abbaia, non arriverai mai a destino

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    (Preghiera di S. Teresa d’Avila per recuperare il tempo perduto)

    Oh, Signore! Fonte di ogni misericordia! Riconosco la vostra divina potenza. Ricordando gli anni sprecati ormai passati, credo che Voi, Signore, possiate in un istante trasformare questa perdita in guadagno. Per quanto miserabile io sia, credo fermamente che possiate tutto ciò che volete. Ricuperatemi, Dio mio, il tempo perduto concedendomi la vostra grazia per il presente e per il futuro, affinché compaia davanti a voi con la veste nuziale perché, se lo volete, lo potete. Amen.

     

    Teresa di Gesù (d’Avila)

    Vergine e Dottore della Chiesa Nata nel 1515, donna di eccezionali talenti di mente e cuore. Fuggì da casa, entrò a vent’anni nel Carmelo di Avila, in Spagna e faticò prima di arrivare alla «conversione», a 39 anni. Nel Carmelo attuò la riforma che prese il suo nome. Unì alla contemplazione l’intensa attività di riforma dell’Ordine. Dopo il monastero di Avila, si dedicò ad altre fondazioni ed estese la riforma anche al ramo maschile. Fedele alla Chiesa, nello spirito del Concilio di Trento, contribuì al rinnovamento della chiesa. Morì a Alba de Tormes (Salamanca) nel 1582

     

    La Parola di Dio del giorno Luca 11,47-54

    Il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

     

    Riflessione Per Il Giorno (Sapienza Ebraica del Talmud)

    La figlia dell’Imperatore Adriano disse a Rabbi Giosuè figlio di Anania: “Una così grande saggezza è custodita in un così orribile vaso!” poiché Rabbi Giosuè figlio di Anania era famoso per la sua grande bruttezza. Egli rispose: “Impara dal palazzo di tuo padre. Dove si tiene il vino?”. “In recipienti di terracotta” rispose la donna. “Ma è la gente comune che tiene il vino in recipienti di terracotta, e tu che sei figlia dell’imperatore fai come loro? Per la tua condizione dovresti tenerlo in recipienti d’oro e d’argento!” Lei allora lo prese in parola e fece travasare il vino in recipienti d’oro e d’argento, ma il vino divenne amaro. “Così è la Torah, la legge divina”, disse lui a lei. La ragazza obiettò: “Ma non ci sono forse persone belle e anche istruite?”. E Rabbi Giosuè rispose: “Si’, ma se fossero meno belle sarebbero ancora più istruite” egli ribatte.”.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché sappiamo accettare il dono della fede con gratitudine e viverlo con gioia

     

    Don’t forget!

    La memoria e il grazie…

    Padre Giosue’ Torquati

    IL MAGO ALLEGRIA

    15 marzo 2020

     

    Era da tutti chiamato «Mago Allegria» perché aveva contrassegnato il suo ministero con giochi di prestigio e spettacoli in oratori, parrocchie, scuole e case di riposo. Diceva infatti che il Signore «non voleva salici piangenti».  P. Giosuè Torquati seguendo la sua vocazione, era entrato nei Dehoniani, dove fu ordinato sacerdote il 21 giugno 1968 ad Albino dal vescovo di Imola, il bergamasco Benigno Carrara. È stato membro del Consiglio presbiterale diocesano (1973-76), rappresentante dei religiosi nel Centro diocesano vocazioni (1977-80) e delegato dei religiosi del Centro vocazioni del Triveneto dal 1996. Dal 2004 era residente nella scuola apostolica di Albino e aiutava le parrocchie bergamasche nelle celebrazioni e nella predicazione. Famoso un po’ ovunque per presentarsi come “mago”, Padre Torquati predicava il Vangelo nell’allegria e nella gioia: era convinto che si potessero trasmettere in questo modo i valori cristiani e umani.  La sua passione ai giochi di prestigio l’aveva ereditata fin da ragazzo, sui banchi di scuola. «Già allora facevo il giullare» ricordava. Passione poi accresciuta incontrando prestigiatori, dai quali aveva imparato molto. Tanti lo chiamavano anche «missionario del buonumore» e ogni anno era protagonista di centinaia di spettacoli, «col permesso dei superiori», come precisava. Si dilettava a raccontare barzellette, indovinelli e curiosità varie che pubblicava in volumetti, divenuti celebri, intitolati “Allegria”.  Famoso il suo un ricettario: dieci «ricette» per come educare bene un figlio, corredato da altre dieci in cui elencava altrettanti modi per rovinarlo.   In un suo libretto «Allegria» in occasione del Giubileo del 2000, aveva scritto: «Tenete sempre lo sguardo in alto, oltre il confine: lassù c’è la vera gioia senza fine!»

     

     

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