Ore otto e trenta di mattina e un gruppo di africani francofoni si materializza nel parco della Malpensata, con l’obiettivo titanico di pulire il parco da sporcizia e foglie cadute…
    Provocano un po’ di scompiglio tra i passanti che portano il cane a fare il quotidiano “bisognino” e destano scalpore tra i tanti automobilisti che, assaliti dall’ansia parcheggistica, cercano di accaparrarsi un posto che li preservi dalla multa quotidiana. Suscitano qualche risatina, qualcuno dice e pensa “ERA ORA “e qualcun’ altro invece non li vuole proprio vedere nemmeno dipinti sui muri. Vedendoli così, ricordano vagamente qualche tribù sperduta dell’africa subequatoriale.

    Al posto di scudi lance sono armati di rastrelli pettorine gialle e sacchi di plastica e tanta, tanta buona volontà.
    Il tentativo di restituire al Parco un po’ di dignità passa anche attraverso questa opera di pulizia che per ora coinvolge l’aspetto del decoro urbano. In questo luogo, che per ragioni storiche porta il nome poco rassicurante ”MALPENSATA”, può aiutare i cittadini a pensar bene vedere qualcuno che si impegna, pulisce, e magari controlla.
    Il progetto di pulizia messo in atto dal Patronato San Vincenzo è pensato per restituire dignità, dare attenzione, cura e fare in modo che questo luogo svolga una funzione pubblica che vada verso l’interesse di tutti. A pensarci bene il parco della Malpensata e i ragazzi che stranieri che lo puliscono non sono poi così diversi…

     

     

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