Sabato 3 giugno 2023

     

    IV Settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di Paulo Coelho

    Chi desidera vedere l’arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia.

     

    Preghiera

    O Dio, che nel sangue dei martiri hai posto il seme di nuovi cristiani, concedi che il campo della tua Chiesa, irrigato dal sangue di S. Carlo Lwanga e dei suoi compagni, produca un raccolto sempre più abbondante a gloria del tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    S. Carlo Lwanga e compagni martiri

    I primi martiri dell’Africa nera furono Carlo Lwanga e altri dodici compagni che erano paggi alla corte del re d’Uganda Mwanga, ed erano stati convertiti al cristianesimo da Padri Bianchi.

    Carlo venne arso vivo a Namugongo e i suoi dodici compagni a Kampala nel 1886 perché affermarono di pregare fino alla morte nel corso della persecuzione ordinata dallo stesso re; altri nove vennero uccisi con la spada.

    Le persecuzioni durarono fino al 1887 e si calcola che i cristiani trucidati in odio alla fede di Uganda siano stati un centinaio. Carlo e i suoi compagni di Martirio vennero beatificati il 6 giugno 1920 e canonizzati il 18 ottobre 1964. Un grande santuario custodisce i loro resti ed è meta di pellegrinaggi da tutta l’Africa.

     

    Parola di Dio del giorno Marco 11,27-33

    Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».

    Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”.

    Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

     

    Riflessione Nuove storie dei padri e madri del deserto

    Una discepola confidò alla sua amma (1) Elena: “Amma, mi ha fatto visita una mia parente. È morta sua madre e ha deciso di farla cremare”. “Le hai chiesto perché?”, la interrogò Elena. E la discepola: “No, le ho solo fatto le condoglianze e le ho promesso che avrei pregato insieme con te per l’anima della sua mamma e per la sua consolazione”.

    Allora l’amma sospirò, si prese del tempo e disse: “È cristiana la tua parente? Era cristiana sua madre? Se Cristo fosse stato cremato, bene, ma lui è stato sepolto nell’attesa della risurrezione. Ci sono cristiani che non ricordano di essere cristiani. Non ricordano che c’è il Cimitero, cioè il Dormitorio, benedetto per le membra del Corpo di Cristo che attendono la risurrezione con lui. Almeno avesse una motivazione seria e valida per prendere quella decisione!”.

    E la discepola: “Mi diceva che così avrà minori spese, e che poi non avrà tempo per occuparsi della tomba”. Con amore l’amma disse: “Comprendo, ma se tornasse a farti visita, ricordale che sua madre s’è presa tempo per allattarla, per pulirla, per vestirla, e anche per giocare con lei. E poi rammentale che i cristiani prendono l’esempio da Gesù e dai suoi santi”. “Amma, perdona, sono stata superficiale”, concluse con umiltà la discepola.

    • Le Madri del Deserto erano conosciute come ammas (“madri spirituali”), comparabili ai Padri del Deserto (abbas), per il rispetto guadagnato come insegnanti spirituali e direttrici di anime

     

    Intenzione di preghiera

    Perché i cristiani nelle loro scelte di vita non si lascino guidare dal comportamento comune, ma dall’esempio di Gesù nostro modello e salvatore

     

    Don’t Forget! MERCOLEDÌ 31 MAGGIO – ZVEČAN, KOSOVO

    Un soldato della KFOR, missione della NATO, posiziona filo spinato davanti al municipio, in seguito ai gravi scontri dei giorni scorsi fra il contingente e centinaia di manifestanti serbi
    (AP PHOTO / BOJAN SLAVKOVIC)

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