venerdì 27 novembre ’20

     

     

     

     

    nell’immagine un dipinto di Andersen Brendekilde

     

    XXXIVA Settimana T. Ordinario

     

    Proverbio

    «Non si impara a nuotare in un campo (Giappone)»

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera Islamica)

    Nel nome di Dio, clemente e misericordioso: Lode sia a Dio, Signore dell’Universo, Padrone del Giorno della Ricompensa!  Te adoriamo e a Te ci rivolgiamo chiedendoti aiuto. Guidaci sulla retta via: la via di coloro che Tu hai favorito, con i quali non sei in collera, che non sono perduti!

     

    Vergine della Medaglia Miracolosa

    A S. Caterina Labouré, il 27-11-1830 apparve la Vergine che teneva il mondo tra le mani, stringendolo sul cuore e le chiese di far coniare una medaglia di diffonderla nel mondo. Furono tante le guarigioni e le grazie di conversione che in pochi anni fu necessario coniarne milioni di copie. E quando, nel 1854, Pio IX definirà il dogma dell’Immacolata, c’erano almeno dieci milioni di cristiani che ne portavano sul cuore la medaglia miracolosa

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno Luca 21,29-33.

    Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

     

    Riflessione Per Il Giorno (Mons. Ravasi: Mattutino)

    La genialità come la santità non si eredita. Il genio non è altro che una grande attitudine alla pazienza.

    Modesto e provocatorio come sempre, quando lo scrittore Oscar Wilde giunse alla dogana di New York nel 1882 alla tradizionale domanda: «Nulla da dichiarare?» rispose: Nothing to declare except my genius! Il genio come unica ricchezza riflette una convinzione comune secondo la quale geni si nasce. Un lettore mi invia una serie di motti e aforismi perché eventualmente li proponga in questa rubrica: i primi due, paralleli tra loro, affermano proprio il contrario di questa convinzione. La genialità non si eredita, dichiara il filosofo russo Nikolaj Berdjaev (1874-1948) in un saggio dedicato proprio alla creatività, mentre il famoso naturalista francese del ‘700, Georges-Louis Buffon, connette il talento a una virtù che parrebbe la meno adatta a un intuitivo, cioè la pazienza. Si può capire nel caso dello scienziato che, pur partendo da un’ispirazione simile a un lampo, deve poi avviarsi sulla strada meticolosa della sperimentazione, e Buffon ci ha lasciato la sua imponente Storia naturale in ben 36 volumi! Eppure il filosofo e lo scienziato citati hanno ragione. La genialità è un dono divino, ma può subito sterilirsi se non viene pazientemente coltivata. L’esercizio è indispensabile e la musica suprema di Bach rivela una tecnica raffinata, frutto di allenamento mentale e manuale. Di Vivaldi si diceva che componesse una partitura più velocemente del segretario che la ricopiava; si sapeva che lavorava instancabilmente a cesellare, a rifinire, a rielaborare. Ecco, allora, un insegnamento per tutti: la fatica, l’addestramento, l’impegno sono necessari a ciascuno e in ogni attività. Solo scherzando con Totò si può dire: «Geni si nasce. E io, modestamente, lo nacqui!».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per la chiesa: perché Dio sostenga il suo sforzo di rinnovamento e conversione

     

    Il ricordo e il grazie…

    FERDINANDO ALGERI

    AMANTE DEL CALCIO

    CHE CREAVA SCULTURE PER IL SUO GIARDINO

    Morto il 28 marzo 2020

    Doro, come lo chiamavano tutti, era un’istituzione a Torre Boldone. Era un uomo dalle mille passioni, dalla riparazione di motociclette nella sua officina al calcio. Infatti, il ricordo indelebile di Ferdinando è legato al mondo del pallone e dei giovani: egli aveva dato vita alla squadra di calcio Motocicli Allegri che partecipava ai tornei e che impegnava numerosi giovani. Ma le passioni di Doro non finiscono qui: era apprezzato anche per la sua vena artistica con cui creava sculture per il suo giardino. Le sue passioni, il suo impegno, il suo amore e il suo altruismo rimarranno per sempre un ricordo indelebile per tutte le persone che gli sono state vicine. Lo ricordano con affetto la figlia Fulvia con Mario, le nipoti Enrica con Dimitri, Valentina con Stefano e le amate pronipoti Emma, Azzurra, Aida e parenti tutti.

     

     

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com