Proverbio del Giorno (Cina)
Quando incontri un uomo troppo stanco per offrirti il suo sorriso, lasciagli il tuo.
Iniziamo la Giornata Pregando (papa Francesco)
Signore Gesù, volgi il tuo sguardo a tutti i giovani del mondo. Ti preghiamo perché prendano in mano la loro vita con coraggio; mirino alle cose più belle e più profonde e conservino il cuore libero dal male. Accompagnati da guide sagge e generose, fa’ che sappiano rispondere alla chiamata che tu rivolgi loro, affinché possano realizzare il loro progetto di vita e raggiungere la felicità. Tieni aperto il loro cuore ai grandi sogni e rendili attenti al bene dei fratelli. Amen
GREGORIO DI NISSA. (335-395)
A Nissa in Cappadocia, nell’odierna Turchia, Gregorio, vescovo, fratello di S. Basilio Magno illustre per vita e per dottrina, a motivo della retta fede da lui professata fu scacciato dalla città dall’imperatore ariano Valente. Oggi si ricorda anche S. Aldo eremita.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Luca 4,14-22a)
Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione.
Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi. Si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi e predicare un anno di grazia del Signore. Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.
Riflessione Per Il Giorno (Il Te Deum)
Alla fine di un anno la Chiesa recita o canta il Te Deum per ringraziare il buon Dio. Quest’anno però ho pensato che nulla di eccezionale era successo e non avevo ragioni di particolare ringraziamento… se non per le “solite cose” per cui non si ringrazia mai. Però, se le solite cose mancano, la vita precipita: la salute, per esempio, o il benessere con i vantaggi che sostengono le abitudini e riempiono la quotidianità. Ci siamo dati da fare per ottenerli e mantenerli, ma la loro permanenza non dipende solo da noi. Sono tante le disgrazie che accadono intorno, trasformando improvvisamente esistenze serene in angoscia, sofferenza e difficoltà. Per essere stati preservati da ciò non ringraziamo mai, come se lo avessimo meritato, chissà perché noi sì e altri no. Ho dedicato il Te Deum di quest’anno per le solite cose, scontate ma presenti, almeno finora. Soprattutto per una “cosa” voglio ringraziare: gli “amici”. Avere amici è una vera fortuna che è il nome comune della grazia. Io ne ho, molti mi pare, e non credo di illudermi. Senza di loro, non solo sarei stato molto più triste e abbandonato in momenti difficili della vita, ma mi sentirei solo e senza speranza adesso.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché non ci stanchiamo di interrogarci sulle realtà fondamentali della vita e di rendere grazie.
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