XXXIV Settimana tempo Ordinario
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GIACOMO ALBERIONE
nacque nel 1884 in provincia di Cuneo, da povera e laboriosa famiglia di contadini. Nel 1900 entrò in Seminario ad Alba. Nella notte che segnava il passaggio al nuovo secolo, durante la veglia di adorazione solenne nel Duomo, mentre pregava gli venne dall’Ostia, l’invito di Gesù: “Venite ad me omnes…”(Mt 11, 28) che lo incitò a fare qualcosa per gli uomini e le donne del suo secolo. Nel 1914 iniziò la “Pia Società S. Paolo”, primo dei 10 rami della Famiglia Paolina. La morte lo colse a Roma, all’età di 87 anni, il 26 novembre 1971.
La Parola di Dio del giorno
Gesù ai discepoli: ”Metteranno le mani su voi e vi perseguiteranno, consegnandovi a sinagoghe e prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, fratelli, parenti e amici e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime”.(Lc 21,12-19)
Il quadro della Settimana – 44° quadro della serie: “I 1.000 quadri più belli del mondo
- MASACCIO: CACCIATA DALL’EDEN. AFFRESCO 260X88 – CAPPELLA BRANCACCI – S. MARIA DEL CARMINE – FIRENZE
- MASOLINO DA PANICALE: TENTAZIONE DI ADAMO ED EVA – AFFRESCO – CM 260X88 – S.MARIA DEL CARMINE – FIRENZE
Gli affreschi della Cappella Brancacci in S. Maria del Carmine a Firenze, sono un enigma per gli studiosi per mancanza di documenti ufficiali. Commissionati a Masolino da Panicale (il cui nome era Tommaso di Cristoforo Fini e che visse dal 1383 al 1440 circa), che aveva come aiutante il più giovane Masaccio (soprannome del grande pittore Tommaso di ser Giovanni di Mone Cassai: 1401 – Roma 1428), nel 1425 vennero portati avanti dal solo Masaccio per la partenza di Masolino per l’Ungheria. Nel 1428 Masaccio partiva a sua volta per Roma dove sarebbe morto giovanissimo. La decorazione iniziò dal registro superiore, purtroppo distrutto nel XVIII secolo; proseguì poi nel registro mediano e in quello inferiore, che si sono conservati fino a noi. Nel 1436 con l’espulsione dalla città del committente Felice Brancacci, gli affreschi vennero interrotti e in parte mutilati. Solo 50 anni dopo vennero completati da Filippino Lippi, che cercò di adattare la sua arte allo stile del primo Rinascimento. La cappella Brancacci rimane uno dei luoghi più “sacri” della pittura mondiale e questi affreschi furono e continuano ad essere ammirati e studiati da generazioni intere di artisti: Michelangelo stesso copiò le figure di Masaccio.
Nell’affresco di Masolino viene ritratta la coppia originale nel momento in cui Eva seduce Adamo e lo convince, su istigazione del serpente, a mangiare il frutto proibito. Donna e serpente sono una cosa sola: la coda dell’animale e il braccio della donna sono intrecciati attorno all’albero. I progenitori appaiono sospesi sullo sfondo scuro dal quale emergono come figure illuminate. Lo spazio fra i due personaggi è colmato dal braccio destro di Eva piegato e da quello sinistro di Adamo teso in avanti. La composizione è perfetta, equilibrata e solenne: un capolavoro insomma. Ma il genio di Masaccio è come se la travolgesse: rarissime volte nell’arte mondiale la rappresentazione del dramma ha raggiunto vette così vertiginose. Se l’Eden di Masolino è idilliaco, quello di Masaccio è irrimediabilmente perduto: la compostezza di Masolino è scomparsa e i personaggi sono ritratti in cupa disperazione, appesantiti sotto l’angelo che con la spada sguainata li espelle con volontà perentoria, in un’intensità fino ad allora inedita e non più raggiunta poi. E’ impressionante in Eva la bocca spalancata, gli occhi chiusi, il tentativo di nascondere una nudità ormai avvertita come colpa; in Adamo il gesto disperato della testa fra le mani…tutto racconta la tragedia che con il peccato si è abbattuta sui progenitori. Anche il potente chiaroscuro e la descrizione sommaria dei corpi (che però conservano la perfezione dell’immagine divina che nemmeno il peccato riesce a intaccare). E’ evidente come l’opera di Masaccio rappresenti una vera e propria frattura rispetto al filone tardogotico del passato e sia giustamente considerata il suo assoluto capolavoro e una delle pagine più importanti della pittura mondiale.
Preghiera del giorno (Preghiera degli artisti)
Divino maestro, fervido artefice del creato illumina lo sguardo del tuo servitore custodisci il suo cuore reggi e governa la sua mano affinche’, degnamente e con perfezione, possa rappresentare la tua immagine per la gloria, la gioia e la bellezza della tua santa chiesa. o santo apostolo ed evangelista luca fa’ che raccogliamo degnamente la tua eredita’ e benedici il nostro lavoro. Amen.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché le donne siano rispettane e onorare e scompaia la violenza nei loro confronti
Don’t forget! Ricorda!
La Pinacoteca del Patronato: non tutti sanno che il Patronato S. Vincenzo conta anche con una notevole collezione di quadri, frutto di donativi e della passione per l’arte di don Longo. Si trova nel Conventino ed è visitabile su appuntamento. Rivolgersi alla Casa centrale o alla Casa del Giovane.
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