Giovedì 30 marzo 2023

     

    5a settimana di Quaresima 

     

    Aforisma di Mark Twain

    “Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico insieme per colpirti al cuore: il primo per calunniarti, il secondo per venirtelo a dire.”

     

    Preghiera del giorno

    Ascolta, o Padre, coloro che ti supplicano e custodisci con amore quanti ripongono ogni speranza nella tua misericordia, perché, purificati dalla corruzione del peccato, permangano in una vita santa e siano fatti eredi della tua promessa.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

    In greco, «climaco» significa «quello della scala». Così è soprannominato Giovanni, monaco e abate, perché ha scritto una famosa guida spirituale in greco: «Klimax tou Paradeisou», ossia «Scala del Paradiso».

    Ma di lui abbiamo scarse notizie: incerte le date di nascita e morte, sconosciuta la famiglia (sappiamo però di un fratello, Giorgio, anche lui monaco). Lo troviamo nella penisola del Sinai, monaco a 20 anni, tra molti altri, chi legato a un centro di vita comune, chi invece isolato in preghiera solitaria.

    Lui sperimenta entrambe le forme di vita, e poi si fissa nel monastero di Raithu, nel sud-ovest della regione. Ma verso i 60 anni lo chiamano a guidare come abate un altro grande e più famoso cenobio: quello del Monte Sinai. E lì porta a termine la «Scala», che diventerà popolarissima. Sarebbe morto nel 649.

     

    Parola di dio del giorno Giovanni 8,51-59

    In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”.

    Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore.

    Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

     

    Riflessione Il digiuno Cristiano

    Quest’anno 2023 la quaresima cristiana e il ramadan islamico più o meno coincidono, ma solo come tempi visto che sebbene si tratta di due tempi speciali caratterizzati da digiuno-preghiera-elemosina, in realtà differiscono molto nelle intenzioni e nelle finalità.

    Prendiamo in considerazione anche solo la pratica del digiuno: nella prospettiva cristiana essa serve (come ci ricorda don Luigi Epicoco) a tre cose: la prima è che –come ci ricorda Gesù nel Vangelo delle tentazioni- “non di solo pane vive l’uomo”, e cioè che nessuna cosa materiale può mai veramente soddisfare la fame di amore e di senso che ci portiamo nel cuore.

    La seconda cosa è che il Signore ci ha fatti abbastanza liberi da poter anche non essere succubi dei nostri bisogni, e ogni tanto dire di no a noi stessi ci aiuta a fortificare la nostra libertà. La terza cosa riguarda proprio il rapporto con Gesù: digiunare, infatti, è un modo per essere solidali con la Sua passione che continua a rimanere viva nel dolore e nella passione di ogni uomo e ogni donna di questo tempo e in ogni parte del mondo.   

     

    Intenzione di preghiera

    Perché in questo ultimo scorcio di quaresima pratichiamo almeno in alcune occasioni il digiuno come pratica che ci riavvicina a Dio, ci va vincere su noi stessi e ci solidarizza coi poveri.

     

    Don’t Forget!

    Storia dei martiri cristiani Martiri messicani (1.a parte)

    Non tutti sanno che in Messico, agli inizi del XX secolo, si è perpetrata una persecuzione terribile contro la chiesa e i cattolici, che è proseguita nel tempo, producendo effetti duraturi sulla struttura politica e sociale del Messico e conseguenze nefaste sull’intera America Latina.  

    Si trattò di un conflitto scatenato contro una società contadina, tradizionale, cattolica, un’aggressione perpetrata da uno Stato autoritario uscito da un processo rivoluzionario.  Papa Giovanni Paolo II (1978-2005) ad elevare agli onori degli altari alcuni martiri della persecuzione messicana: preti, laici, militanti delle organizzazioni cattoliche.

    Oggi e nelle prossime settimane presenteremo le vicende storiche della persecuzione anticristiana e i motivi di tale persecuzione in Messico.

    Il MESSICO è uno stato del Nord-Centro America che confina a nord con gli Usa, a sud est con Guatemala e Belize e con gli oceani Atlantico a est (Golfo del Messico) e Pacifico a ovest. La superficie del paese è 1.964.375 km² ed ha una popolazione di 130 milioni di abitanti.

    Il territorio messicano è in gran parte montuoso; fanno eccezione lo Yucatán e le coste sul golfo del Messico. Diversi rilievi superano i 4000 m o addirittura i 5000 m; la cima più alta è il Citlaltépetl (Pico de Orizaba) (5610 m) che fa parte della Fascia Vulcanica Trasversale (il vulcano più attivo è il Popocatepetl 5.462 m.).

    Le principali catene montuose sono la Sierra Madre Occidentale e la Sierra Madre Orientale, tra le quali si estende l’Altopiano Centrale del Messico (in cui sorge Città del Messico). Fra i numerosi fiumi del Paese il più importante è il Río Bravo, che traccia il confine con gli Stati Uniti e sfocia nel Golfo del Messico.

     

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