Mercoledì 29 marzo 2023

     

    5a settimana di Quaresima 

     

    Aforisma del giorno di Nicolàs Gòmez Dàvila

    ” Aver ragione è una ragione in più per non aver successo.”

     

    Preghiera del giorno

    Dio misericordioso, che susciti nei tuoi figli la volontà di servirti, illumina i nostri cuori purificati dalla penitenza e nella tua bontà ascolta le nostre invocazioni.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    S. BERTOLDO Nativo della Lombardia, fu intorno al 1230 secondo priore generale dei Carmelitani. Gli si attribuisce una visione, durante la quale vide portare in cielo dagli angeli le anime di molti carmelitani uccisi dai saraceni.

    Uno scrittore ebreo nel 1163, riferì della presenza di una comunità religiosa sul Monte Carmelo, devota al profeta Elia e alla Madonna. Bertoldo costituì una piccola comunità di seguaci, con il quale edificò una piccola cappella dedicata alla Beata Vergine del Monte Carmelo.

    A tutt’oggi l’Ordine dei Carmelitani conferma le proprie radici provenienti da quel gruppo. Nel 1185 il monaco greco Foca visitò la comunità del Monte Carmelo e scrisse che vi aveva incontrato un monaco latino di nome Bertoldo proveniente dalla Calabria.

     

    Parola di dio del giorno Giovanni 8,31-42

    In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?».

    Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo.

    Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio.

    Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

     

    Riflessione del giorno – Il difficile equilibrio (nuove lettere di Berlicche)

    È dura essere padri, è dura essere madri. Un padre, una madre, devono fare da scudo ai loro figli; perché un bimbo non capisce, non capisce tutto. È facile ingannare un bambino. I bambini si mettono nei guai. Quindi deve essere protetto dai genitori.

    Sì, ma quanto protetto? Se tieni un bimbo troppo al riparo, se non gli permetti di entrare in contatto con le malattie, lo sporco, il pericolo, ciò che non candido e puro, quando incontrerà tutte queste cose – e le incontrerà – non sarà capace di tenere loro testa. La malattia si scatenerà, perché mancano gli anticorpi; un figlio troppo protetto è debole.

    Un figlio non protetto soccombe di fronte a ciò che è più forte proprio come uno troppo protetto. È duro essere genitori, bilanciare il desiderio che niente possa entrare a fare del male e il desiderio di crescere qualcuno che possa affrontare chi viene a fare del male. Avere una responsabilità, anzi, di più, amare. Il rischio dell’educare, il rischio di scegliere, ancora una volta il rischio di essere uomini.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo per i genitori, gli educatori, i maestri perché non si perdano d’animo di fronte alle difficoltà del loro compito educativo.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    WINLSOW HOMER: TRE RAGAZZINI IN BARCA

    1873 – olio su tavola – 14 x 25 cm – collezione privata

    Nel 1873, il pittore americano Winslow Homer (1836-1910) dipinse “Tre ragazzini in barca”. Un cielo non minaccioso, ma nemmeno limpido, si riflette sulla tranquilla distesa d’acqua su cui galleggia uno scafo che occupa quasi tutta la lunghezza del quadro: in lontananza si scorgono altre imbarcazioni e, a sinistra, un molo. La barca, come dice il titolo, ospita tre ragazzini, di cui uno, ritratto di spalle, tiene i remi sollevati sul pelo dell’acqua, mentre gli altri due, seduti sulla prua, paiono intenti a osservare il panorama.

    L’atmosfera è quieta. La luce è filtrata da una diffusa foschia che ne attenua l’intensità (i tre ragazzi, in ogni modo, proteggono capo e viso con cappelli dalle ampie tese). Il quadro esprime la visione di un’America più tranquilla, nel periodo precedente alla guerra civile americana e prima della rivoluzione industriale che segna il passaggio del paese dall’infanzia all’età adulta.

    Era questo un tema caro anche alla letteratura dell’epoca con scrittori come Mark Twain e Luisa M. Alcott che idealizzavano l’apparente spensieratezza dei bambini ai quali la natura offriva l’ultimo rifugio possibile dalla corruzione e dalle responsabilità dell’età adulta. Il quadro è dipinto a olio, ma conserva tutta la freschezza e spontaneità dei famosi acquarelli di Homer.

    La sua caratteristica come pittore consiste nella capacità di trascendere la ritrattistica per creare immagini universali dell’uomo e della natura e non a caso questo quadro avrà una profonda influenza sui pittori successivi e squisitamente americani come Edward Hopper, Robert Henry e Rockwell Kent. 

     

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com