Martedì 18 marzo 2025

     

    2a Settimana di Quaresima

     

    Avvenne il 18 marzo…

    37 – Il senato romano rifiuta il volere di Tiberio e proclama Caligola imperatore di Roma.

    1123 – 1° Concilio Lateranense, presso S. Giovanni in Laterano a Roma convocato dopo il Concordato di Worms; il 9° nella storia della Chiesa cattolica e il 1° a svolgersi in Occidente.

    1314 – Jacques de Molay, l’ultimo maestro dell’Ordine del Tempio, muore sul rogo.

    1812 – Viene firmata a Cadice la costituzione spagnola.

    1940 – A. Hitler e B. Mussolini al Brennero concordano l’alleanza contro Francia e Regno Unito.

    1964 – Italia, viene aperto al traffico il Traforo del Gran San Bernardo

    2015 – Tunisi: attacco terroristico presso il Museo nazionale del Bardo, 22 morti.

     

    Aforisma dal libro di Isaia

    “Purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova”.

     

    Preghiera

    Custodisci con continua benevolenza, o Padre, la tua Chiesa e poiché, a causa della debolezza umana, non può sostenersi senza di te, il tuo aiuto la liberi sempre da ogni pericolo e la guidi alla salvezza eterna.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Cirillo nacque nel 315 probabilmente a Gerusalemme, venne ordinato prete intorno al 345 e fu attento alla preparazione dei catecumeni al battesimo nella notte di Pasqua. È in questi anni di sacerdozio che compose l’opera che ancora oggi è giustamente nota: le famose Catechesi le quali contengono discorsi che illustrano la dottrina cristiana.

    Successore del vescovo Massimo dal 348 circa fino al 18 marzo 386, il suo episcopato fu segnato dalla grave crisi che coinvolse la Chiesa del IV secolo. Esiliato ben tre volte, Cirillo di Gerusalemme, esperto conoscitore della Parola di Dio, compose opere molto importanti che testimoniano uno stile di vita sobrio e pacifico e una attenzione molto viva per la pastorale dei catecumeni.

    L’imperatore Teodosio (379-395) pose fine al suo esilio durato 16 anni: Cirillo poté così partecipare al II Concilio Ecumenico, celebrato a Costantinopoli nel 381, dove sottoscrisse completamente il simbolo, divenuto niceno-costantinopolitano, accettando il termine homoousios. Morì nel 387 e fu dichiarato Dottore della Chiesa da papa Leone XIII nel 1882.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 23.1-12

    Gesù si rivolse alla folla e ai discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.

    Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filatteri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbi” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbi”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli.

    E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

     

    Riflessione di Don Arturo Bellini: Testimonianze sul servo di Dio don Bepo Vavassori

    Il Fondatore del Patronato per spiegare l’efficacia della preghiera ricorre all’esempio di Giorgio La Pira, noto sindaco di Firenze, che su suggerimento del suo padre spirituale aveva l’iniziativa della Messa dei poveri che riuniva i poveri e i più dimenticati della città di Firenze intorno all’Eucarestia domenicale. Arrivarono in tanti e dopo la Messa dove venivano distribuiti viveri, vestiti, medicinali.

    Il sabato pomeriggio c’era la recita del rosario e subito dopo, in modo più mirato, insieme ad alcuni collaboratori dava tempo all’ascolto dei loro bisogni.  Terminata la II guerra mondiale Giorgio La Pira “esportò” questo spirito anche a Roma, nella chiesa di San Gerolamo della Carità. La Pira era davvero un uomo di preghiera e di azione. Passava lungo tempo in preghiera davanti al tabernacolo. 

    Da giovane, anche notti intere; poi dovette regolarsi un po’, perché una volta, dopo tante ore inginocchiato sul marmo, aveva avuto una paralisi alle gambe, non riusciva più a muoverle, e ne portò conseguenze per tutta la vita. Ma uomo di preghiera rimase per tutti i suoi giorni. Profondamente persuaso che la cosa più importante del cristiano è pregare e nelle lettere familiari rivela di essere anche un apostolo della preghiera. Al cugino Pierino di 8 anni più giovane di lui raccomanda: «prega perché la preghiera unisce la creatura umana al creatore divino».

    A tutti spesso ripeteva: «Quando voi avete bisogno dell’acqua, bisogna che andiate a prenderla: che cos’è la preghiera? La preghiera è l’acqua. Il campo non fiorisce se non c’è acqua. Con l’acqua la terra fiorisce; con la preghiera fiorisce l’anima. La preghiera è un colpo di remo. Una donnina di novantasette anni che prega è una potenza. È come l’albero. Senza radice non cresce.  Così è la vita del Cristianesimo».

     

    Intenzione di preghiera

    Perché la Quaresima sia il tempo favorevole per una preghiera più intensa, profonda e fedele.

     

    Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani

    Martiri del Burundi

    I 40 seminaristi di Buta sono compresi in un’unica causa di beatificazione con p. Michel Kayoya, i saveriani Aldo Marchiol e Ottorino Maule e la laica Catina Gubert. La definizione di «martiri della fraternità» vale per tutti loro, perché non abbandonarono il popolo burundese, ma si impegnarono a costruire un futuro di pace secondo il Vangelo.

    L’abbé MICHEL KAYOYA, sacerdote della diocesi di Gitega, letterato e poeta, era convinto che le differenze interetniche facessero parte della storia e delle radici del suo Paese. Fu rapito la notte del 13-5-1972 e fucilato 4 giorni più tardi. Il 30-9-1995, nella missione di Buyengero, furono invece uccisi i sacerdoti Saveriani padre ALDO MARCHIOL e OTTORINO MAULE, insieme alla volontaria laica CATINA GUBERT. 

    Questi 4 martiri insieme ai 40 seminaristi di Buta rappresentano la punta di diamante di un’immensa schiera di martiri anonimi che nelle due nazioni del Burundi e del Ruanda furono uccisi solo perché di etnia diversa. Li ricordiamo con affetto e riconoscenza.

     

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